1525 – 2015 PAVIA, LA BATTAGLIA, IL FUTURO NIENTE FU COME PRIMA AL CASTELLO VISCONTEO

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Dal 13 Giugno 2015 al 15 Novembre 2015

Pavia, Castello Visconteo Viale XI Febbraio, 35

Nell’anno dell’Esposizione universale di Milano l’Italia ha l’opportunità di qualificarsi non solo come ospite di un grande evento, ma come un vero e proprio museo diffuso, come luogo di una ricchezza culturale senza pari al mondo.

Pavia ha deciso di non sottrarsi a questa sfida: pur essendo una città piccola nella dimensione territoriale, sa che può e deve collocarsi nello scenario nazionale come una grande città internazionale dei saperi da qui la scelta del principale evento: la  Battaglia di Pavia

A 490 anni dalla Battaglia di Pavia, la città ricorda il cruciale scontro attraverso una mostra interessante e innovativa, allestita dal 13 giugno e fino al 15 novembre 2015 nell’ala sud del secondo piano del Castello Visconteo, appena restaurata e per la prima volta aperta al pubblico, l’eccezionale esposizione di uno dei grandiosi e celebri arazzi fiamminghi sulla “Battaglia di Pavia” e un percorso multimediale immersivo per ricostruire l’intero ciclo. Touchscreen e retroproiezioni dinamiche in 3D per entrare nella storia e nei capolavori cinquecenteschi e scoprire dettagli, curiosità, protagonisti dello scontro che ha cambiato la geografia politica d’Europa e posto fine all’età cavalleresca.
Infatti la mostra 1525-2015 Pavia, la Battaglia, il Futuro. Niente fu come prima presenta l’ultimo arazzo del ciclo dei celebri arazzi fiamminghi dedicati alla Battaglia di Pavia, conservati presso il Museo di Capodimonte, e ripropone “virtualmente” gli altri sei arazzi, consentendo al visitatore, grazie a installazioni multimediali e tecnologie innovative, di osservare e indagare passo-passo ogni singola scena e dunque di rileggere le vicende, scoprire i protagonisti e le loro storie, comprendere mode, abitudini del tempo e tecniche di combattimento, crudeltà e tragedie, eroismi e paure. Carlo d’Asburgo già re di Spagna, imperatore del Sacro Romano Impero con il nome di Carlo V avrebbe sicuramente apprezzato un dono capace di fissare nella memoria dei posteri il recente trionfo del suo esercito in quell’avamposto strategico del Ducato di Milano ch’era Pavia, con il cambiamento radicale delle strategie di combattimento e lo smacco inferto al Re di Francia: un racconto delle gesta dei suoi soldati tanto minuzioso quanto immediato e comprensibile a tutti, una “cronaca” grandiosa e preziosa della schiacciante vittoria imperiale. E’ stato probabilmente questo pensiero a indurre i rappresentati degli Stati Generali a commissionare una serie di giganteschi arazzi raffiguranti tutte le fasi della battaglia, consumata il 24 febbraio 1525 nel parco visconteo di Pavia, per farne dono a Carlo V in occasione dell’Assemblea degli Stati Generali del 1531. Tre anni di lavoro – dal 1528 al 1530 – per realizzare un dono impressionante: 7 pannelli intessuti in lana, seta e fili d’oro dalle manifatture della città belga, su cartoni disegnati da Bernard van Orley, che non lasciavano dubbi sugli avvenimenti cruciali di quell’epocale scontro
L’arazzo esposto – un’enorme opera cinquecentesca di quasi 8 metri di lunghezza e 5 di altezza – raffigura la “Sortita degli assediati e la rotta degli Svizzeri che annegano in gran numero in Ticino”. La scena è dominata da una magnifica Pavia: la città che sotto il comando di Antonio de Leyva aveva resistito per quasi quattro mesi all’assedio di Francesco I, consentendo il trionfo in quel nebbioso 24 febbraio 1525; la città che darà il nome alla Battaglia e che sarà ricordata per questo dai posteri, a gloria imperitura di Carlo V.
Lo scontro appare prossimo alla conclusione: l’esercito francese è disfatto, i soldati vengono spinti verso il Ticino dalla cavalleria imperiale, i civili escono dai rifugi e sono anch’essi in fuga. Al centro, un cavaliere imperiale colpisce un fante svizzero con la lancia: l’epilogo di una battaglia che ha cambiato la geografia politica d’Europa e nulla fu come prima. “Benedetti quei fortunati secoli cui mancò la spaventosa furia di questi indemoniati strumenti…” dirà Don Chisciotte nel discorso sulle armi e le lettere improvvisato in un’osteria. Il prode eroe a cavallo, pronto con la sua spada allo scontro corpo a corpo, cadeva sotto il fuoco di lontani archibugi impugnati da semplici comprimari. L’epoca della cavalleria si era conclusa. Sul piano politico poi, la battaglia segnò il corso della storia europea, consegnando di fatto la Lombardia, e quindi l’Italia, alla Spagna, perché “le chiavi di Napoli erano a Milano” come ben sapeva ogni diplomatico avveduto.

L’intero percorso espositivo è stato costruito come una vera e propria esperienza multimediale. La mostra si apre con un video introduttivo proiettato in alta definizione che analizza in sintesi la storia di Pavia e gli elementi significativi della Battaglia. Segue la ricostruzione dei capolavori fiamminghi rievocati con grandi immagini in scala grazie a 7 proiettori ad alta definizione, accompagnati da una sinfonia di luci, colori e suoni, con grafica multi-canale e suono con amplificazione surround. Questo nuovo modo di vivere e conoscere l’arte diventa un’esperienza affascinante ed educativa già utilizzata in altre esposizioni europee. L’alta definizione delle immagini è stata resa possibile attraverso l’utilizzo di proiettori digitali di ultima generazione ad ottica ridotta adattati agli spazi dell’allestimento, ottenendo un’immagine nitida e cristallina di grandi dimensioni che consente anche di apprezzare la tecnica di realizzazione degli arazzi e la purezza del loro colore. Il tutto accompagnato da musiche coinvolgenti e i suoni tipici della battaglia con urla, colpi di archibugi, lancie e cannoni. L’effetto immersivo tridimensionale, realizzato dal team di DNA Cultura, è quello di un video-racconto di grande impatto scenografico ed emozionale di 30 minuti, sottotitolato con didascalie in italiano e inglese (4 minuti circa per ogni arazzo), con una forte esperienza visiva che vuole avvicinare anche il pubblico meno abituato a frequentare mostre e musei. Sono stati ridisegnati graficamente ed animati con la stessa texture dell’opera più di 1.000 elementi presenti sugli arazzi, ricostruendo gran parte di quello che l’osservatore può soltanto ipotizzare essere posizionato aldilà di una collina o dietro un gruppo di soldati. A completare il percorso espositivo 2 schermi touch screen da 50 pollici con 6 sezioni :

I PROTAGONISTI DELLA BATTAGLIA

LO SCENARIO.

IL PARCO VISCONTEO

LA BATTAGLIA NELL’ARTE

I DOCUMENTI DELL’EPOCA

LA MUSICA

I VIDEO (con contributi di Dario Fò, Mino Milani e Giorgio Boatti)

La mostra è promossa dal Comune di Pavia con il contributo dell’Associazione Pavia Città internazionale dei Saperi e della Fondazione Banca del Monte di Lombardia, organizzata dai Musei Civici di Pavia con Villaggio Globale International, in collaborazione con il Mibact-Museo di Capodimonte e con l’Università degli Studi di Pavia, la Bulgarian Academy of Sciences, Aspen Institute Italia, Associazione Parco Vecchio; curata da Susanna Zatti Direttore dei Musei Civici di Pavia, Luigi Casaliesperto di storia militare e Virginio Cantoni dell’Università di Pavia-Computer Vison and Multimedia Laboratory, è nell’ambito di Experienza pavese che si vale del patrocinio Expo 2015.

Informazioni e prenotazioni

www.labattagliadipavia.it www.vivipavia.it

tel. +39 0382 399770 prenotazionimc@comune.pv.it

Manifesto e Scheda Informativa della mostra

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