MITO – Teatro degli Arcimboldi, Milano

Sabato 5 settembre 2009 ore 21
Prosegue il grande ciclo sinfonico dedicato a Prokof’ev con la Filarmonica di San Pietroburgo diretta da Yuri Temirkanov, al pianoforte Gianluca Cascioli

In collaborazione con Fondazione Umberto Micheli

Sergej Prokof’ev
Ouverture da "Guerra e pace" op. 91
Concerto n. 5 in sol maggiore per pianoforte e orchestra op. 55
Sinfonia n. 7 in do diesis minore op. 131

Posti numerati 15, 25, 35 Euro
Navetta Torino Milano A/R 10 Euro

La più grande orchestra russa, la Filarmonica di San Pietroburgo, e il suo direttore Yuri Temirkanov continuano il loro progetto dedicato al compositore russo Sergej Prokof’ev sabato 5 settembre alle ore 21 al Teatro degli Arcimboldi: il terzo concerto di questo grande ciclo sinfonico articolato sulle città di Milano e Torino (si conclude il 6 settembre a Torino) propone in apertura le emozionanti pagine dell’ouverture dall’opera Guerra e Pace, ispirata al lavoro di Tolstoj, per proseguire con il complesso Concerto n. 5 in sol maggiore per pianoforte e orchestra affidato al pianista italiano Gianluca Cascioli, che infine lascia spazio alle atmosfere più serene e distese della Sinfonia n. 7 in do diesis minore, presentata al pubblico nell’ottobre del 1952.

Prima del concerto, alle ore 19 nel Foyer del Teatro, il pubblico è invitato alla premiazione del concorso per la miglior vetrina musicale 2008 in tema con il Festival MITO, realizzato in collaborazione con l’Unione del Commercio.

Il programma musicale :

Prokof’ev aveva maturato l’idea di scrivere un’opera basata su Resurrezione di Lev Tolstoj, ma l’invasione tedesca della Russia nel 1941 e la guerra fornrono lo stimolo per confrontarsi con un altro capolavoro dello stesso autore: Guerra e Pace. Sfollato nel Caucaso, il compositore cominciò a lavorare ad undici scene e continuò ad intermittenza negli ultimi undici anni della sua vita, così che l’opera ha visto un buon numero di versioni differenti. La versione ad undici scene con aggiunta l’ouverture e l’Epigrafe per coro,viene considerata definitiva.

Il Concerto n. 5 è l’ultimo dei concerti per pianoforte di Prokof’ev. Eseguito per la prima volta nell’ottobre 1932 a Berlino, sotto la direzione di Furtwängler, il concerto appare nella forma inusuale di cinque tempi. Meno violento e meno “futurista” del Secondo concerto (ascoltato il 4 settembre) è un’opera di grande maturità artistica. Il tempo forse più bello è il quarto movimento Larghetto, che quasi senza soluzione di continuità sfocia nell’ultimo tempo Vivo, di carattere più popolare, sereno. Alla fine una coda di esuberante vitalità e grande difficoltà tecnica per lo strumento solista.

La Sinfonia n. 7 in do diesis minore op. 131 fu concepita nel 1952 da Prokof’ev inizialmente come suite per bambini, tornando al genere solo nel penultimo anno della sua vita, colpito duramente dalle critiche suscitate dalla Sesta Sinfonia. L’intento didattico si riflette nella concisione dei quattro movimenti, nei toni sereni e distesi, nella semplicità, e al tempo stesso nell’abile maestria, della orchestrazione.
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