Akròama “La creatura” al Teatri di Vita

La creazione artistica secondo Ibsen riletta da Akròama
In scena a Teatri di Vita La creatura l’ultimo spettacolo del regista Lelio Lecis
Teatri di Vita, giovedì 22 e venerdì 23 aprile, ore 21,15

 
Dall'opera-testamento del drammaturgo norvegese Quando noi morti ci destiamo (pubblicato nel 1899) in scena a Teatri di Vita lo spettacolo La creatura, un'originale rilettura ad opera di Lelio Lecis, autore e regista della compagnia sarda Akròama, che ritorna a Bologna con una meditazione sul senso dell'arte, il successo e il disinganno.
Lo spettacolo, che ruota attorno al concetto di creazione artistica analizzando la delicata sintonia che si crea tra l’autore e la sua opera, andrà in scena giovedì 22 e venerdì 23 aprile a Teatri di Vita (Via Emilia Ponente 485, Info: 051 56330) alle ore 21,15.

Lelio Lecis trasporta il pubblico di Teatri di Vita nell'ultima storia raccontata da Ibsen, con lo spettacolo La creatura, un'opera realizzata dalla compagnia sarda Akròama, dedicata all'arte, ai sogni e agli slanci di passione, dove la follia e la morte si legano al significato più profondo della creazione artistica.
“La creazione artistica è per il suo creatore l'unica possibilità di comunicare il suo mondo agli altri, ma anche a se stesso” spiega il regista, riflettendo sull’intimità del rapporto che si viene a creare tra l’artista e la sua “creatura”. Pubblicato nel 1899, Quando noi morti ci destiamo (da cui è tratto lo spettacolo) è l'ultima opera del drammaturgo norvegese ed è stato portato in scena per la prima volta a Stoccarda il 26 gennaio del 1900.
Nel complesso il lavoro rappresenta una riflessione sull'estrema meditazione da parte dell’autore su se stesso e sulla propria arte, attraverso il personaggio di un famoso scultore ormai anziano che scopre di aver sacrificato l'amore all'arte e l'arte stessa al successo, accompagnato da fervide immagini, in una catena di atti d’assoluto egoismo. Lo scultore infatti diventa famoso in tutto il mondo principalmente per una sua scultura sulla resurrezione, che rappresenta una giovane donna che si libra verso il cielo partendo da un piedistallo che sembra una terra popolata da esseri umani simili a bestie…
Nonostante le radici nordiche dello spettacolo, il regista riesce a ricreare sul palco il sapore della terra sarda: della Sardegna si respirano infatti la luce, i silenzi, la linea dell'orizzonte, un nervosismo che non diventa mai nevrosi e il tempo che scivola via lentamente.

A portare in scena lo spettacolo è Akròama, il teatro stabile d'innovazione della Sardegna, che il pubblico di Teatri di Vita ha già avuto occasione di conoscere, apprezzare e applaudire in passato, negli spettacoli La casa della madre, Stanza con giardino e Il paese del vento. Grazie alla sua attività presso il Teatro delle Saline di Cagliari, Akròama, che letteralmente significa “ciò che piace alle orecchie”, rappresenta un punto di riferimento per le compagnie di teatro contemporaneo e per il pubblico cagliaritano e sardo.
Lelio Lecis, che da anni studia il rapporto tra l'artista e l'opera della sua creazione, ha trovato in una storia ottocentesca – la stessa che ha ispirato Ibsen nella scrittura di Quando noi morti ci destiamo – una rappresentazione efficace di questo delicato rapporto. Il regista ha realizzato sia opere scritte interamente da lui (come Casa della madre, L'Ultimo sogno di Balloi Caria, Mariedda), sia rappresentazioni che lo vedono confrontarsi con autori come Pirandello e Shakspeare (come Sei personaggi in cerca d'autore, Macbeth, Signorina Julie).

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Giulia Cavallaro
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