IL POETA VOLANTE

il volo di Lauro De Bosis su Roma scritto e diretto da Angelo Ruta con Pietro Pignatelli 

Teatro Bellini – Napoli

27 Aprile – 2 maggio 2010

Ore 21.30 

musiche originali: Angelo Giovagnoli

scene: Angelo Ruta

light design: Raffaele Perin

costumi: Annalisa Ciaramella

suono: Bruno Troisi

               Per la visione del promo di circa 6 min. cliccare su:

http://www.youtube.com/watch?v=w27hHCGdiuo

 

 La sera del 3 ottobre 1931 il poeta Lauro De Bosis, a bordo di un piccolo aereo, vola su Roma per lanciare 400mila volantini antifascisti, pur sapendo di andare incontro a morte sicura. È la conclusione di una lotta clandestina combattuta solo a colpi di penna, negli anni in cui vengono promulgate le leggi contro la libertà di espressione e di stampa, e costrette al silenzio le voci che si oppongono al regime. Questo lo spunto per raccontare De Bosis sulla scena, in un crescendo che parte dai giorni nostri e va a ritroso fino a quella sera del ’31. Un appassionato monologo che alterna guizzi stralunati – a tratti anche comici – e momenti di cupo smarrimento. De Bosis è un antieroe, uno che per esprimere il suo dissenso scrive di Icaro e di Antigone piuttosto che impugnare un’arma. Proprio per questo ci colpisce. Col suo volo si entra nel cuore di una storia che esprime una umanissima pietà e il cui significato più profondo sta nella sua cifra etica. “Il poeta volante” è quindi un monologo a più voci, affidate al trasformismo di un attore solo. Nella messinscena, il linguaggio teatrale è contaminato dalla musica e dai video, cui è affidato il compito di scandire i salti temporali e accompagnare la storia nei vari momenti.  

 La sera del 3 ottobre 1931 il poeta Lauro De Bosis, a bordo di un piccolo aereo, vola su Roma per lanciare 400mila volantini antifascisti, pur sapendo di andare incontro a morte sicura. È la conclusione di una lotta clandestina combattuta solo a colpi di penna, negli anni in cui vengono promulgate le leggi contro la libertà di espressione e di stampa, e costrette al silenzio le voci che si oppongono al regime. Questo lo spunto per raccontare De Bosis sulla scena, in un crescendo che parte dai giorni nostri e va a ritroso fino a quella sera del ’31. Un appassionato monologo che alterna guizzi stralunati – a tratti anche comici – e momenti di cupo smarrimento. De Bosis è un antieroe, uno che per esprimere il suo dissenso scrive di Icaro e di Antigone piuttosto che impugnare un’arma. Proprio per questo ci colpisce. Col suo volo si entra nel cuore di una storia che esprime una umanissima pietà e il cui significato più profondo sta nella sua cifra etica. “Il poeta volante” è quindi un monologo a più voci, affidate al trasformismo di un attore solo. Nella messinscena, il linguaggio teatrale è contaminato dalla musica e dai video, cui è affidato il compito di scandire i salti temporali e accompagnare la storia nei vari momenti.  

LA STORIA 

 Antifascista fin dalla marcia su Roma, Lauro De Bosis comincia a esprimere la sua critica alla politica mussoliniana dopo l’omicidio di Giacomo Matteotti, ucciso per aver denunciato i brogli e le violenze con cui erano state condotte le elezioni del 1924. Negli anni immediatamente successivi, quando in Italia vengono promulgate le leggi che portano alla chiusura dei giornali non allineati e allo scioglimento di tutti i partiti dell’opposizione, Lauro si trasferisce negli Stati Uniti. Nel 1926, a soli 25 anni, insegna all’Università di Harvard Lingua e Letteratura Italiana e si dedica alla traduzione di opere anglosassoni e classici greci. Nel 1927 compone il poema Icaro, che rimane la sua unica opera. Rientrato in Italia nel 1930, De Bosis inizia la sua propaganda clandestina, stampando e diffondendo volantini con l’intento di scuotere le coscienze degli italiani. Ma la sua attività è presto scoperta, i suoi collaboratori arrestati e lui costretto a rifugiarsi in Francia. Nell’ambiente dei fuoriusciti trova sostegno e fondi per un’impresa eclatante: sorvolare la città di Roma per lanciare volantini contro il regime, con lo stesso spirito che aveva animato Bassanesi e Dolci nel loro volo su Milano, poco tempo prima. Dopo i primi due tentativi, falliti, l’aereo di Lauro decolla il 3 ottobre 1931 dall’aeroporto di Marignane verso Roma. L’impresa riesce ma il velivolo, a corto di carburante, sulla via del ritorno sprofonda nel Tirreno. Il 5 ottobre un plico spedito da De Bosis alla vigilia del volo arriva alla redazione del quotidiano Le Soir di Bruxelles: contiene il manoscritto del suo testamento morale. La sua pubblicazione ha una certa eco, nei giorni successivi, in Europa e nel mondo, tanto che il londinese Times commenta: “Finché ci saranno uomini come Lauro De Bosis il riscatto della civiltà è assicurato”.  

NOTE DI REGIA  

"La storia da cui parte Il poeta volante è una storia vera. Per raccontarla ho cercato un linguaggio a metà strada tra la rappresentazione e la narrazione, senza paura di contaminarlo poi con la musica o con le immagini di film degli anni '30. Lontano da ogni retorica, il volo di De Bosis parla ancora oggi di libertà. E pone il tema dell'impegno civile come base necessaria per una convivenza democratica, che ciascuno coi propri mezzi può contribuire a rendere migliore". (Angelo Ruta)  " L’idea di un teatro che offra temi su cui riflettere, nasce da una scelta operata già da qualche anno: dar forma e contenuto al proprio impegno civile attraverso il teatro di narrazione, realizzando spettacoli che diano al pubblico un’occasione per pensare (e quindi per esistere, parafrasando il saggio Cartesio). Adoperarsi, oggi, per la società in cui viviamo non è facile. Ben vengano quindi proposte, messaggi e stimoli da un Teatro che deve riscoprire la sua funzione civile, per stimolare in ciascuno un momento di sana riflessione. E le storie che intendiamo raccontare hanno proprio questo obiettivo. Quanto emozionante e sorprendente può essere il ritrovarsi in teatro e cogliere, in una storia, un’incredibile similitudine con ciò che stiamo vivendo o che abbiamo vissuto, ma che fino a quel momento abbiamo fatto fatica a vedere?! Perché è così, certe storie ci sfiorano, altre ci toccano, altre ce le portiamo sulle spalle da sempre. Crediamo che i temi proposti con alcuni spettacoli di teatro e danza possano essere vicini a un pubblico vario per età e cultura, e particolarmente a giovani e adolescenti, per colmare al tempo stesso un’esigenza “informativa“ e “formativa”. ( Pietro Pignatelli e Angelo Ruta )   

IL PROTAGONISTA  Pietro Pignatelli si forma frequentando l'Accademia d'Arte Drammatica del teatro Bellini di Napoli, il Corso di dizione e fonologia della lingua italiana e diversi stage e laboratori teatrali diretti da Renato Carpentieri. Con la regia di Carpentieri esordisce negli spettacoli "La nascita del teatro" e "Lingue di fuoco". Seguono "La confessione", scritto e diretto da Walter Manfrè, e "Ferdinando" di Annibale Ruccello, con la regia di Luigi Migliaccio. Intanto si specializza in canto con il metodo Voice Craft. Cantante solista, attore e ballerino nei musical "Grease" diretto da Saverio Marconi e "Eppy, l'uomo che ha costruito il mito dei Beatles", con la regia di Romi Padovano. Coprotagonista in "Anime napoletane" di Claudio Mattone e "Scugnizzi" di Vaime e Mattone. Protagonista, nel ruolo di Geppetto, del musical "Pinocchio" diretto da Saverio Marconi. Protagonista degli spettacoli di prosa "Il mio posto è in un campo di grano" e "In pietra mutata ogni voce", scritti e diretti da Angelo Ruta; autore, regista e attore in "Giustizia e verità, il caso De Pretore", "Mi rifiuto!" e "Lunga è la notte". Ha esordito nel cinema col film "Un sogno nel casello" diretto da Bruno De Paola che gli è valso il premio come miglior attore protagonista al Busto Arsizio Film Festival. Nel 2004 ha prestato la voce a Raoul, protagonista nel film musical "Il fantasma dell'opera" con la regia di J. Schumacher. Nel 2005 ha vinto il concorso di sceneggiatura I corti Pluriel con il soggetto "Oggi sposi". In televisione è stato conduttore-attore del programma "L'albero azzurro" su RAI 1 dal 1998 al 2003. Ha preso parte alla sit-com "Camera cafè" su Italia 1, alla soap-opera "Vivere" su Canale 5, alla fiction "La squadra" su RAI 3 e al programma "La canzone del secolo" condotto da Pippo Baudo su Canale 5. Nel 1999 ha ricevuto il Premio Naples in the world come giovane artista emergente, nel 2002 il Napoli Cultural Classic come miglior attore giovane dell'anno. Nel 2004 è stato candidato al Premio I.M.T.A. Italian Musical Theatre Award come miglior performer maschile dell'anno.  Attualmente è in scena, nella parte di Prospero, nel musical di Luca Tommassini “Il Pianeta Proibito” a fianco di Lorella Cuccarini

 

IL REGISTA

Angelo Ruta si diploma in Scenografia presso l'Accademia di Belle Arti di Brera, frequenta il Corso Superiore di Illustrazione e Fumetto del Castello Sforzesco e il Corso di formazione professionale per la Tecnica Cinetelevisiva. Alterna l'attività di illustratore e grafico editoriale a quella di regista. I suoi lavori sono stati pubblicati, tra gli altri, da Usborne, Lion Hudson, Mondadori, Einaudi, Giunti, E.Elle, Editions du Signe e Zanichelli; e da periodici quali Il Corriere della Sera, Il Sole 24 ore, Panorama, Il Mondo, Leggere, Riza psicosomatica, a commento di articoli di cultura, attualità o psicologia. Nel 1992 è stato selezionato alla Mostra Internazionale degli Illustratori a Bologna. Ha esposto a Tokyo, Nishinomiya, Kurashiki, Collodi, Verbania, Trieste, Padova, Bari, Enna, Genova. Nel 1996 ha realizzato il cortometraggio "Gli occhi aperti", vincitore del concorso Spazio Italia e del Premio della Stampa al XIV Torino Film Festival, e del Premio alla regia al I Genova Film Festival. Nel 1998 ha scritto e diretto il lungometraggio "Animali felici". Nel 2001 ha scritto e diretto, per il teatro, "Il mio posto è in un campo di grano", con Pietro Pignatelli e il musicista Stefano Battaglia; e "In pietra mutata ogni voce", con Carla Cassola e Andrea Tidona. Nel 2003 ha vinto una delle quattro borse di scrittura del Premio Solinas con il soggetto cinematografico "Il mare sotto il cemento". Per la danzatrice Maria Carpaneto ha scritto e diretto, nel 2006, "Donne che corrono coi lupi", dal saggio di Clarissa Pinkola Estés; e nel 2007 "T'amo senza sapere come", dalle lettere tra Dino Campana e Sibilla Aleramo.   

Per la visione del promo di circa 6 min. cliccare su: http://www.youtube.com/watch?v=w27hHCGdiuo

Ufficio Stampa Il Poeta Volante

Carla Torriani Comunicazione

Tel. 335 6634163

Carla.torriani.com@iol.it

 

Il Poeta Volante

Teatro Bellini

Via Conte di Ruvo,14 – Napoli

Dal 27 Aprile al 2 Maggio 2010Ore 21.30

Domenica ore 18.00

Prezzo del biglietto Euro 12

Ridotto Euro 8

Informazioni  – Teatro Bellini

Tel. 081.5499688

www.nuovisentieri.it