SABATO 10 MAGGIO 2014
I NUOVI EVENTI ESPOSITIVI
DEL MUSEO DI LISSONE (MB)
Inaugurazione:
sabato 10 maggio, ore 18.30
Lissone, Museo d’Arte Contemporanea (viale Padania 6)
Prosegue il ricco programma espositivo del Museo d’Arte Contemporanea di Lissone, il cui format prevede l’apertura simultanea di vari eventi in grado di esplorare un vasto territorio dell’espressività artistica contemporanea.
La prossima tornata inaugurale si terrà sabato 10 maggio 2014, alle ore 18.30; sei saranno le iniziative proposte.
La prima, fino al 15 giugno, sarà la mostra di Nicola Samorì (Forlì, 1977), dal titolo INTUS. Cristalli di crisi, curata da Alberto Zanchetta, direttore del museo. È questa la prima personale di sole sculture dell’artista romagnolo, il quale proporrà una trentina opere che rappresentano un vasto campionario di soluzioni rispetto al rilievo, al bassorilievo e al calco della pittura, attingendo in modo trasversale a diversi periodi della sporadica esperienza plastica di Samorì. Teste convulse in marmo, gesso o bronzo si accompagneranno a una ricca sequenza di busti liquefatti nell’onice o nel marmo rosa.
Tutti questi lavori nascono da un interrogativo posto dall’artista: “un dipinto quando muore diventa una scultura? Forse lo è sempre stato ma solo perdendo i processi d’illusione indotti dal colore e cedendo il passo ai movimenti prodotti dalla superficie esso scivola nello spazio della scultura”.
La rassegna prosegue con alcune sculture dalla postura tortile – “corpi senza ossa” ottenuti staccando la pittura dal supporto rigido e facendole assumere un volume plastico – e un altorilievo pittorico di 200×300 cm coperto in foglia di rame ossidato. Le sale del museo brianzolo accoglieranno inoltre un nudo di quasi due metri e mezzo di lunghezza, ingigantimento di un modellino in cera che ha subìto una torsione attraverso la pressione delle mani; infine, una serie di busti con la faccia rivolta a parete, intenti a fissare otto formelle in bronzo, marmo e olio (di circa 40×30 cm cadauna).
Fino al 22 giugno, Nicola Verlato (Verona, 1965) proporrà HOSTIA, un progetto che l’artista veneto ha realizzato appositamente per il museo di Lissone. L’esposizione, ispirata alla tragica morte (qui trasfigurata in un sacrificio-suicidio) di Pier Paolo Pasolini sulla spiaggia di Ostia, è stata pensata come uno spiegamento – nello spazio e nel tempo – di un grande dipinto che è anche il luogo da cui si origina tutta la mostra. Alla stregua di una pala d'altare, il dipinto rappresenta il corpo di Pasolini mentre attraversa a ritroso la propria vita, passando nell'inferno del mondo fino alla sua infanzia. In primo piano si coglie un imberbe Pasolini seduto sulle ginocchia della madre, intento a scrivere i suoi primi versi al cospetto di Petrarca e di Ezra Pound.
Disseminati nell’allestimento, alcuni piccoli quadri rivelano altri aspetti connessi alla narrazione di questo grande dipinto. Sulla parete concava del museo si sviluppa invece un enorme disegno a carboncino, immaginario frammento di un Grande Fregio che immortala scene di violenza che evocano le atmosfere del film Salò o le 120 giornate di Sodoma, con figure nude che lottano tra di loro. Una scultura a dimensioni reali, che ritrae in modo estremamente realistico Pasolini, è sospesa al centro della sala. Questi elementi introducono lo spettatore nello spazio in cui ha luogo questa rappresentazione, ovvero un edificio che l’artista ha concepito a guisa di monumento o mausoleo pasoliniano da costruirsi a Ostia, luogo della sua morte.
Con Vuoto a perdere, fino al 22 giugno 2014, Simone Racheli (Firenze, 1966) presenta un inedito ciclo di opere su carta, Gli incerti, e una scultura, Sostegno all’incertezza. Questi lavori raffigurano creature biomorfe che si sono sviluppate attorno a degli orifizi, o più precisamente intorno a un’assenza che ne condiziona e deforma l’aspetto. Attraverso la perizia tecnica dei suoi disegni, Racheli ci mostra il dissesto organico di corpi che necessitano di un sostegno, così come accade alla scultura che sembra muovere i suoi primi incerti passi.
Tutto insieme è il titolo della mostra di Gianni Dessì (Roma, 1955), in programma fino al 15 giugno. Nel corso degli anni l'artista ha sviluppato una personale visione della realtà, conscio del fatto che l'arte è «un vedere attraverso il quale si disegna il mondo». Né astratta né figurativa, l'arte di Dessì interroga i linguaggi della pittura per assecondare le proprie intuizioni, le idee e le urgenze che gli permettono di raggiungere un'essenza e un'evidenza delle forme.
Tutto insieme allude a un complesso eterogeneo attraverso il quale Dessì intende riarticolare lo spazio espositivo, creando rimandi e concatenazioni tra i singoli elementi. Poiché la somma delle singole parti è più grande delle parti stesse, l'artista romano intende stabilire una relazione tra opera e opera, combinando assieme pittura, disegno e altre tecniche.
Nuove opere e interventi installativi studiati appositamente per il MAC di Lissone arricchiscono il secondo appuntamento –fino al 21 dicembre – de Il collasso dell’entropia. L’obiettivo è quello di trasformare tutto il museo in superficie espositiva, ossia in uno spazio in cui i fruitori possano fare esperienza dell’intero complesso architettonico.
Tra gli interventi site-specific si segnalano quelli di Oppy De Bernardo [Locarno, 1970], Mirko Canesi [Milano, 1981],Matteo Bergamasco [Milano, 1982], Fabrizio Prevedello [Padova, 1972] e Andreco [Roma, 1978].
Oppy De Bernardo ripropone l’installazione Scacciapensieri esposta al Museo Cantonale d’Arte di Lugano e qui riadattata per gli spazi del MAC; il progetto affronta in modo obliquo il tema della morte che affligge la nostra società e tutta la cultura occidentale.
Mirko Canesi interviene sulle foglie e sui fusti di alcune piante d’appartamento generando un’ibridazione che sposa le dinamiche della Green Art e della Viral Art.
Sfruttando un interstizio del museo, Matteo Bergamasco ha deciso di “occultare” un grande quadro effigiante una stanza contenente un grande arazzo di alberi e uccelli che potrà essere visto spiando da un foro praticato su un pannello.
Già presente con una video-installazione alla prima inaugurazione del Collasso dell’Entropia, Fabrizio Prevedello si riappropria dello spazio a lui assegnato per realizzare un inedito ambiente scultoreo.
Ispirandosi all'energia potenziale, Andreco ha dipinto una serie di macigni che suggeriscono un senso di instabilità
Sabato 10 maggio, dalle 12.00 alle 20.00, il Mac di Lissone accoglierà la performance di Lucio Pozzi, Il sogno bianco(Milano, 1935); una ‘pitturazione’ che darà prova dei temi che da oltre un decennio ricorrono nella pittura dell’artista: l’atto stesso del dipingere e la sua estensione teatrale.
Pozzi si cimenterà con una tela alta due metri e lunga dieci che verrà dipinta in pubblico, mettendo così a nudo il conflitto amoroso che intercorre fra il pittore e lo spettatore.
L’evento pittorico – che rimarrà visibile fino all’8 giugno – non coinvolgerà soltanto Pozzi, ma anche altri artisti, musicisti e spettatori. Nell’arco delle otto ore di “pitturazione”, Stefano Castagna e Luca Formentini produrranno suoni per mezzo di strumenti da loro costruiti, e allo scoccare di ogni ora riceveranno la visita di altri musicisti – Pino Dieni, Roberto Zorzi, Maddalena Fasoli, Max Foti, Vittorio Guindani – che collaboreranno alla produzione sonora. Alla mezza di ogni ora, una persona scelta tra il pubblico sarà invece invitata a piantare un chiodo all’interno delle campiture nere dipinte sulla tela per appendervi un piccolo quadro fatto pervenire da otto artisti amici di Pozzi. Attraverso il pubblico si stabilirà un’imprevedibile collaborazione con le opere di Luca Bertolo, David Lindberg, Filippo Manzini, Maria Morganti, Albano Morandi, Luca Pozzi, Lorenza Sannai e Lynn Umlauf.
Lissone (MB), maggio 2014
MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA DI LISSONE (Viale Padania 6)
Dal 10 maggio 2014
Inaugurazione: sabato 10 maggio 2014, ore 18.30
Primo piano
NICOLA SAMORÌ
INTUS: cristalli di crisi
Fino al 15 giugno 2014
Primo piano
NICOLA VERLATO
Hostia
Fino al 22 giugno 2014
Pianoterra
GIANNI DESSÌ
Tutto insieme
Fino al 15 giugno 2014
Project room
SIMONE RACHELI
Vuoto a perdere
Fino al 22 giugno 2014
Piano interrato
LUCIO POZZI
Il sogno bianco
Fino all’8 giugno 2014
Tutti i piani
IL COLLASSO DELL’ENTROPIA//Zwei
Orari: martedì, mercoledì, venerdì, 15-19;
giovedì, 15-23;
sabato e domenica, 10-12; 15-19
Ingresso libero
Informazioni:
tel. 039. 7397368; 039.2145174