In questi giorni l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) – World Health Organization (WHO) – ha diramato l’elenco dei farmaci indispensabili e tra questi ha inserito Avastin come unico farmaco per il trattamento della DMS neovascolare. Una scelta che riscuote il plauso di tutti coloro che da anni si battono affinché anche in Italia questo farmaco sia riconosciuto come farmaco di prima linea nella lotta alla cecità da DMS: prima fra tutti la Società Oftalmologica Italiana che ancora una volta richiede a gran voce l’inserimento di Avastin tra i farmaci erogati dal SSN non più come farmaco off-label.
L'OMS – aggiorna periodicamente l'elenco minimo dei farmaci indispensabili per l'assistenza sanitaria e vi ha inserito l’Avastin.
Nell' elenco sono inseriti i farmaci che sono più efficaci, più sicuri e con un buon rapporto costo/efficacia per la cura di condizioni cliniche prioritarie.
L’elenco ha una sezione complementare in cui sono inseriti i farmaci essenziali per malattie prioritarie, per l'impiego dei quali, però, è necessaria una diagnosi e un monitoraggio specialistico.
Nella recente revisione pubblicata a luglio 2013, l'unico farmaco anti-VEGF inserito per il trattamento della Degenerazione Maculare Senile Neovascolare è il Bevacizumab (Avastin).
Come detto, trattandosi di un farmaco che richiede diagnosi e monitoraggio specialistico, Avastin è inserito nella sezione complementare.
La chiara e inequivocabile presa di posizione della OMS – dichiara Matteo Piovella, presidente della Società Oftalmologica Italiana – rende ancora più insostenibile e illegittima la posizione di AIFA e del suo Direttore Luca Pani, che, nonostante le numerose e pressanti azioni della Società Oftalmologica Italiana, formulate con il sostegno della Evidence Based Medicine e delle Società Scientifiche più importanti del mondo, persevera nel voler strumentalmente sostenere la pericolosità di Avastin a difesa dell'accordo economico sancito con Novartis al momento dell'accesso alla rimborsabilità di Lucentis.
Nonostante tutto questo e malgrado sia in corso un'indagine dell'Antitrust, a cui SOI ha partecipato in qualità di esperto tecnico scientifico, persiste la latitanza sull’argomento del Ministro della Salute in carica, che SOI ha recentemente chiamato ad una azione di responsabile commissariamento dell'AIFA stessa. L'emergenza in atto con oltre 100.000 pazienti esclusi dalla terapia, per l'impossibilità degli ospedali pubblici di erogare il costosissimo Lucentis, e la prevista inutile spesa per il 2014 di oltre un miliardo di euro, indicata da SOI, mettono in drammatico risalto tutta una serie di incompetenze e inadeguatezze imputabili al Ministro Lorenzin, che dal suo insediamento, si è più volte negata a un confronto con gli oculisti italiani.
Tutto ciò a dimostrazione che il ruolo strategico di Ministro della Salute – per cui sono idonei per esperienza capacità e carisma non più di una decina di Persone in Italia – non può essere improvvisato facendolo ricoprire a chi ha, quali elementi caratterizzanti principali, la qualità di essere "donna" e "giovane". Occorre molto di più. Soprattutto in un momento storico così delicato. Ci vogliono adeguata preparazione ed esperienza in campo sanitario.
Per far fronte a tali carenze, la SOI è inevitabilmente obbligata a fare un passo in avanti a tutela dei cittadini e del loro diritto alle cure, in un servizio sanitario nazionale che rappresenta un bene primario che politici incapaci stanno smontando con grande irresponsabilità, incuranti delle devastanti conseguenze. E' per tali ragioni che la SOI ha agito – e agirà – nei confronti di chiunque, con evidente conflitto d'interessi, sostiene strumentalmente la maggiore pericolosità di Avastin nei confronti di Lucentis"- conclude il presidente Piovella.