Odemà al Teatro della Contraddizione – A tua immagine

Da sabato 28 settembre a giovedì 3 ottobre – ore 20.45

Teatro della Contraddizione

Odemà

A tua immagine

progetto drammaturgico Davide Gorla 

diretto e interpretato da Enrico Ballardini, Giulia Diletta D’Imperio, Davide Gorla

musiche originali Enrico Ballardini 

luci Monica Gorla

genere: via crucis d’avanspettacolo

Segnalazione speciale Premio Scenario 2009Premio dello spettatore per il miglior spettacolo stagione 2009-2010Vincitore Argot Off 2011

Un testo caustico e visionario in cui gli uomini interrogano la propria storia, il retaggio delle culture irrigidite, le mistificazioni operate sul nome e in nome di Dio. Tra i lavori più belli e apprezzati della giovane compagnia milanese Odemà, formata da Enrico Ballardini, Giulia Diletta D’Imperio e Davide Gorla, sul palcoscenico un inedito e scatenato terzetto di personaggi altolocati in una parabola di un dio crudele e indifferente alle sorti dell’uomo, per una messa in scena leggera e profonda, che riesce ad evocare i linguaggi del cabaret e del pastiche comico, tra suggestioni da Goethe, Saramago, Pessoa, omaggi a Kantor e naturalmente dai vangeli. Al centro della storia, la lotta tra Dio e il demonio per il controllo e il dominio dell’Umanità. Solo che il Dio di Odemà – una donna, interpretato da Giulia D’Imperio – è ambizioso, crudele, insensibile. Pronto a sacrificare il Figlio, Gesù Cristo – un remissivo Goria – pur di dividere e quindi controllare gli uomini. Né il diavolo – Enrico Ballardini – può fare altro che assistere, da spettatore, malinconico e ironico, con la magra consolazione di non essere responsabile dello scempio.

Note di regia

Circondati dalle nebbie di un non luogo, ci troviamo dinnanzi a dei personaggi decisamente altolocati. Il primo di essi è venuto per chieder conto al padre di quali siano i doveri ed i privilegi che comporta questo essere figlio suo. Il secondo, il padre, sembra tergiversare dinnanzi a queste richieste. Infine il terzo è venuto perché anch’egli può trarre degli interessi da questa unione. Ed è proprio il terzo personaggio, questo diavolo, un po’ triste e un po’ ironico ad introdurci in un quadro familiare terribile: quello di Lui, di Dio e di suo figlio Gesù. Parla di un Dio pessimo, ambizioso e insensibile più di chiunque altro alla pena ed al dolore. Unico scopo, dominare sulle genti. Ben venga se utile, il sacrificio dell’unico figlio e altre nefandezze tali da far sperare il diavolo stesso, che non venga attribuita a lui la colpa di tutto questo.

Un progetto che si porta dietro la più orrenda, interminabile scia di morte, soprusi e nefandezze che la storia ricordi e che è ancora miracolosamente in vita oggi. Progetto fin troppo umano e materiale per essere “volontà divina” che da un lato sottrae al testo ed ai personaggi un peso altrimenti insostenibile e dall’altro mette in risalto la “mollezza” di una società facile da plasmare e controllare. Il fortissimo disagio del personaggio (“come un’ape in un luogo senza fiori”) è anche il nostro e probabilmente di molti, nei confronti di una cultura che da millenni ci opprime facendo leva su un assurdo ricatto morale. Disagio che ci porta a lanciare questa provocazione, per niente velata dati gli argomenti in questione, anche se l’intento, più che sollevar polemiche dovute alle parole grosse, è un invito ad una riflessione intima.

Teatro della Contraddizione  02 5462155
via della Braida 6, 20122 Milano
MM3 Porta Romana – tram 16/29/30
Ingresso € 15,00 – ridotto 12 euro
info@teatrodellacontraddizione.itwww.teatrodellacontraddizione.it