Giovedì 8 novembre, alle ore 21.00, allo Spazio del Sole e della Luna, in Via Ulisse Dini 7, Milano: presentazione del libro “Il cuore in mano” (Longanesi Editore, 2012) di Salvatore Carrubba. Con l’autore interviene Armando Besio, giornalista. Modera Cesare Balbo, giornalista.
L’iniziativa è promossa dal Circolo Culturale Carlo Cattaneo in collaborazione con
Ingresso libero fino ad esaurimento posti.
Dopo aver toccato alcune sedi nel centro città nei mesi scorsi, il dibattito sulla trasformazione di Milano scaturito dal volume “Il cuore in mano” approda nella dimensione a lui più consona, quella della periferia, in sintonia con l'atteggiamento di chi – come dice l’autore – “si mette con le spalle al centro e si mette in viaggio lungo i raggi che conducono fuori da quel centro, per verificare cosa stia diventando Milano".
E' lo sguardo adottato da Salvatore Carrubba per raccontare Milano nel libro. Come un semplice cronista, l'ex direttore del Sole 24 Ore, già Assessore alla Cultura del Comune di Milano, è andato in giro per la sua città adottiva usando il cuore come una telecamera portatile per fare un saggio di street journalism. L’autore si spinge in un viaggio dentro una città che sta cambiando: oltre il Duomo,
Esiste una Milano sola, sostiene Carrubba (attuale Presidente dell'Accademia di Brera), e l’idea di fondo è quella dell'unità territoriale e culturale, che non si esaurisce nella cerchia delle mura spagnole ma si estende fino alla periferia e ben oltre.
Parlare “col cuore in mano” è un modo di dire per sottolineare come si è coinvolti emotivamente nell'affrontare una situazione. Il cuore a lungo, prima di venir soppiantato dal cervello, è stato l'organo dell'intelligenza razionale oltre che emotiva. Si parla infatti di occhio del cuore per indicare quella capacità di cogliere le immagini dal punto di vista razionale ed empatico.
L'autore è andato per le periferie alla ricerca di un'immagine meneghina in movimento, che riporta in questo libro scritto dal punto di vista peripatetico ed eccentrico.
Non vengono individuati luoghi simbolici, in modo che venga riconosciuta la necessità complessiva di cure, di verde, di presidi sociali e culturali, di tutela delle periferie, al pari del centro storico, dall'asfissiante traffico. Al termine della lettura, non si può non definirsi cittadini milanesi, appartenenti ad una sola grande Milano proiettata al futuro e aperta alle sfide mondiali.
Informazioni al pubblico: www.provincia.milano.it/cultura