10 Settembre – 14 Ottobre 2010
Leo Galleries
Via Raffaele De Gradi 10, I – 20052 Monza;
telefono +390395960835
Inaugurazione Giovedì 9 Settembre 2010 ore 19.00
Leo Galleries inaugura la prima mostra personale dedicata a Giuseppe Buffoli negli spazi della galleria nella
sede monzese presentando un progetto espositivo che è stato studiato dall’artista appositamente per
l’occasione. In mostra sarà presentata una selezione di carte e grafiche ed un grande intervento scultoreo ad
esse riferito.
“Il suo interesse prioritario si è sviluppato attorno alla riflessione e all’analisi […] delle problematiche
concernenti il linguaggio e la pratica della scultura che, in lui, non si scosta mai troppo dal suo valore
tradizionale, ma cerca comunque inedite attribuzioni […]. L’interesse per la scelta ponderata e curata dei
materiali, il desiderio di monumentalità spaziale e di dialogico confronto e scambio con l’ambiente e il luogo si
preservano, ma muta la consapevolezza di volerli lasciare – concettualmente – come infiniti, eterni ed
imperituri. Buffoli vede nella scultura l’eventualità di descriversi come iterata, pur immobile, instabilità,
paventando una sua disarticolata resistenza, una fragilità autoportante che in ogni istante potrebbe frangersi,
incrinarsi fino a disintegrare quello per cui era stata eseguita. […] L’incertezza continuata e continuativa è la
chiave di volta delle sue costruzioni e composizioni che in un unico istante preciso, un punto solo e assoluto,
luogo definito del verificarsi, concede la sua determinante sicurezza. […] Un discorso a parte merita poi la sua
pregevolissima produzione legata alla grafica […]: la straordinaria abilità di disegnatore e d’incisore-stampatore
si ritrova in un lavoro che vede la superficie della carta come un terreno spaziale in cui trasferire gli equilibri, le
forme e la plasticità delle opere scultoree. Queste carte diventano per lui, di fatto, una sorta di apparato
integrante quello della scultura […]. Le carte quindi, riassumendo e sintetizzando il pensiero, si possono
valutarle come sculture bidimensionali e, viceversa, le sculture si avvicinano ad essere segni grafici resi nelle
tre dimensioni. […] La ricerca di Giuseppe Buffoli, in bilico sul filo del paradosso dell’improbabilità, trova il proprio
percorso perché si rende sempre verificabile nell’esperienza. Vanificando ogni dubbio, su quel filo d’incertezza
muove sicura passi da gigante conscia dell’immutabile provvisorietà delle visioni che in lei trovano concretezza.
Del resto il paradosso non è proprio lì, materializzato davanti ai nostri occhi, descritto in forme appartenenti
alla nostra memoria-esperienza visiva? Lì efficacemente sorprendente, tanto nelle carte quanto nelle
sculture.”*
In questa mostra si riassume, attraverso l’inedita serie di lavori, il senso del coinvolgimento cui Giuseppe Buffoli
lascia seguire la propensione a guardare-ci dentro per tornare ad osservare-ci attorno con occhi nuovi e più
consapevolmente pronti. Buffoli induce a recuperare dal dentro le emozioni per riportare ad una pratica ignota
della realtà e più consapevole ma che sempre si muove dalla nostra esperienza.
In occasione della mostra verrà pubblicato un catalogo bilingue italiano-inglese con il saggio critico di Matteo Galbiati, la riproduzione delle opere in mostra e un aggiornato apparato biografico.