Cinque minuti con Van Gogh Palazzo Ducale, Genova

Nel 2020, in pieno Covid, Palazzo Ducale di Genova e Arthemisia hanno lanciato un nuovo format: la fruizione “a tu per tu” con i grandi capolavori dell’arte.La prima volta è toccato a Monet, padre dell’Impressionismo. Migliaia di visitatori hanno potuto godere della bellezza delle Ninfee come non succede mai nei musei o nelle mostre: da soli, in un rapporto intimo e intenso con l’opera d’arte.Il format, di grande successo, ha ricevuto un importante riconoscimento, il premio Cultura+Impresa 2020-2021.Questa volta tocca all’artista più amato al mondo, Vincent Van Gogh, di cui sarà esposta una delle sue opere iconiche, Paesaggio con covoni e una nascente realizzato a Saint-Rémy-de-Provence nel luglio 1889.Nel periodo di maggiore instabilità mentale, Van Gogh realizza quest’opera durante il suo ricovero volontario presso il manicomio di Saint-Paul-de-Mausole e riproduce il panorama che scorgeva dalla finestra della sua cella: un campo di grano, dipinto ad ogni cambio di stagione, a diverse ore del giorno, che diventerà presto il soggetto dominante delle opere di questo periodo e quasi un’ossessione per lui.Dal 12 maggio e fino al 10 settembre 2023, questo capolavoro sarà esposto a Palazzo Ducale nella Cappella del Doge, per essere ammirato in solitudine (o in coppia, o in famiglia, ma comunque in modo intimo ed esclusivo).L’esposizione, a cura di Costantino D’Orazio, è promossa e organizzata da Palazzo Ducale Fondazione per la CulturaComune di GenovaRegione Liguria e Arthemisia, in collaborazione con il Kröller-Müller Museum di Otterlo.La mostra vede come sponsor tecnico Acuson.

L’OPERAPaesaggio con covoni e luna nascente, 1889L’8 maggio del 1889 Vincent Van Gogh entra volontariamente nel manicomio di Saint-Paul-de-Mausole. Davanti a lui si apre la prospettiva diuna triste esclusione dalla società: è destinato avivere tra le urla e le intemperanze dei pazienti che manifestano di continuo la loro instabilitàmentale. Per alleviare questa situazione, il fratelloTheo riesce a procuragli la possibilità di avere adisposizione anche una camera dove dipingere, alprimo piano della struttura. Per un anno, quellastanza sarà il suo atelier, illuminato dalla luceche penetra da una sola finestra, alla quale VanGogh si affaccia ogni giorno. Ilpanorama che Vincent scorge da quelpunto diventerà presto ilsoggetto dominante delle opere prodotte durante i mesi che trascorrecome “pensionato internato”.Lo stesso campo di grano, dipinto ad ogni cambio di stagione, adiverse ore del giorno, quasiun’ossessione per lui.In una lettera al fratelloTheo Vincent confessa: “[…]attraverso la finestra con le sbarre di ferroposso scorgere un quadrato di grano in un recinto,una prospettiva alla maniera di Van Goyen,sopra la quale al mattino vedo sorgere il sole nel suo splendore”.Van Goyen è un pittore olandese del Seicento – unartista barocco, proprio come l’autore degliaffreschi della Cappella del Doge – uno specialista del paesaggio senza figure umane, un cultoredei colori tenui e delle atmosfere rarefatte del Nord Europa: anche all’interno del manicomio,durante uno dei periodi più duri della sua vita, Van Gogh non rinuncia a riflettere sulla storiadell’arte, si confronta con la pittura barocca cercando di inserire il suo lavoro nel solco di unanobile tradizione. Lui che si è sempre voluto sentire un pittore tra pittori, non un rivoluzionario enemmeno un alieno, bensì un artistaapprezzato per il suo talento

Di quel campo coltivato esistonoalmeno dieci versioni, tutte diverse tra loro, tutte uniche.All’inizio del mesedi luglio 1889 dipingePaesaggio con covoni e luna nascente,dove riprende unoschizzo che aveva disegnato inuna lettera inviata a Gauguin: “Ne ho uno in preparazione alsorgere della luna sullo stesso campo dello schizzo della lettera di Gauguin, ma i covonisostituiscono il grano. È giallo ocra opaco e viola[…]”.La terra si anima trasformandosi in una superficie mobile sulla quale i volumi dei covoni fanno ecoai pendii morbidi delle colline e ai crepacci dei monti.Siamo all’ora del tramonto, la luna sta sorgendo dietro allemontagne e il grano si tinge diarancione, il tono violaceo dei monti rimanda già ad un paesaggio notturno, i tocchi di pennellorisentono ancora del linguaggio inventato dai pittoriimpressionisti, al quale Van Gogh si senteintimamente legato.Proprio come Monet aveva trattato i covoni e le cattedrali, così Vincent registra il mutamento dellaluce e dei colori di uno stesso punto di vista nelcorso dei giorni e delle stagioni. Per mesi ripeteinstancabilmente il campo recintato da un muretto a secco con lemontagne sullo sfondo, cambiasemplicemente il momento della giornata o aggiunge piccoli dettagli:all’alba, al tramonto, allasera, a volte inserisce un mietitore. Incredibilmente, nelperiodo di maggiore instabilità mentale,riesce a portare avanti un progettoartistico estremamente razionale.Programma le sue sessioni dilavoro, studia gli effetti cromatici e calcola i gesti da compiere sulla tela.Paesaggio con covoni e luna nascenteè la prova che Vincent nemmeno a Saint-Remy ha maidipinto in preda alle sue crisi psicotiche, ma ha sfruttato i suoirari momenti di lucidità percomporre capolavori di chiara matrice impressionista, esaltati da pennellate sofferte e precarie,che segnano la strada verso l’Espressionismo.Il Kröller-Müller Museum di OtterloIn vita, Helene Kröller-Müller volle affidare all’arteil compito di traghettare lasocietà verso il futuro,espandendo il mondo delle opere oltre il concetto del bello.Desiderando ardentemente appagare l’intima e profonda esigenza di lasciare un segno del propriopassaggio sulla terra, Helene comprese il valore delcontributo che sia lei che l’arte potevano dare.Infatti, tra il 1907 e il 1938 mise insieme una raccolta senza eguali in Europa, che comprendevadipinti di Picasso, Gris, Mondrian, Signac, Seurat, Redon, Cranach, Gauguin, Renoir e Latour.Ma fu colei che, prima di ogni altro, seppe apprezzare l’opera di Van Gogh, a cui si sentì legatariconoscendo nella sua arte la sua stessa spiritualità personale e non dogmatica.Riconoscendo nel pittore olandese lo stesso tormento che lapervadeva, Helene comprese ilsenso di modernità rivoluzionario nella violentatrascrizione della realtàcontenuta nelle opere diVincent. La ricerca di assoluto di Van Gogh la disorientava e affascinava; percepiva nei dipinti lastessa inquietudine che sente nella sua anima, che trova consolazione e pace grazie al valoreterapeutico della pittura, la porta verso un universo altro.È il 1908 quando acquista il primo dipinto di Van Gogh,poi altri tre nei mesi seguenti e poi altri ealtri ancora fino a costituire la collezione diopere del pittore olandese più importante al mondo,seconda solo al Van Gogh Museum di Amsterdam.Helene Kröller-Müller espose i quadridi Van Gogh in Europa e negliStati Uniti incrementando,così, non solo la fama dell’artista ma anche quella della propria collezione, gettando le basi perconvincere lo stato olandese a partecipare alla costruzione del museo. Lavori che iniziarono nel 1937 e che videro, un anno dopo, l’apertura al pubblico del Museo con Helene nel ruolo didirettrice  Informazioni e prenotazioniT. +39 010 8171600www.palazzoducale.genova.itwww.arthemisia.itHashtag ufficiale#CinqueMinutiConVanGoghBigliettiIntero € 8,00Ridotto € 7,00

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