Milano Fondazione Pasquinelli Bagutta, il patrimonio recuperato

BAGUTTA

IL PATRIMONIO RECUPERATO

Mostra a cura di Daniela Volpi

22 giugno – 14 luglio 2017

Fondazione Pasquinelli

Corso Magenta 42, Milano 

La Fondazione Pasquinelli ospita dal 22 giugno al 14 agosto, la mostra Bagutta, il patrimonio recuperato, esponendo una parte di quadri – nello specifico i celebri ritratti di Mario Vellani Marchi – esposti fino a poco tempo fa nella storica trattoria Bagutta, che dà il nome e a cui si lega indissolubilmente dal 1926 il primo e più ‘vecchio’ premio letterario italiano.

Fin dalla sua apertura, nel 1924, la trattoria Bagutta è stato uno dei luoghi preferiti dagli artisti milanesi; una scelta determinata dalla posizione centrale, dal cibo semplice a un costo contenuto e dalla bonomia innata del fondatore, il “sor Pepori”, che vedeva di buon grado quel gruppetto di giovani squattrinati, ma indubbiamente non privi di talento.

Furono proprio quegli artisti che la notte di San Martino del 1926 ebbero l’idea di fondare, alla trattoria Bagutta il primo premio letterario italiano, dandogli proprio il nome del locale.

Fu così che nel corso degli anni, il premio acquistò importanza e valore grazie a giurie composte dai letterati più importanti della città – da Montale a Soldati solo per citarne due – e ad uno scrupoloso segretario quale fu Orio Vergani e poi suo figlio Guido che accolse l’eredità di suo padre quando scomparve nel 1960.

In tutti questi anni il premio si è ritagliato un posto importante nel panorama letterario italiano, rivelandosi anomalo e unico nel suo genere: un premio che non fa parlare di sé e non anticipa, come è uso comune, le candidature decise dalla giuria e che comunica il vincitore solo a verdetto avvenuto.

La Trattoria Bagutta non fu solo la sede del premio, ma prese le sembianze nel corso degli anni di una vera e propria galleria d’arte. Prese il via infatti la consuetudine di celebrare i più illustri avventori con un ritratto, affidandolo al talento e al tratto rapido e incisivo di Mario Vellani Marchi che li riproduceva nel retro dei menù. E quei ritratti, in artistico disordine, venivano lasciati all’oste, che provvedeva ad appenderli in file serrate dal soffitto al pavimento, come in una quadreria dei secoli andati. Col tempo, poi, sulle pareti di via Bagutta si sono accumulate altre opere, che tanti altri artisti, prevalentemente milanesi, hanno voluto donare al locale.

L’anno scorso però la trattoria è fallita; e mentre il premio, che gode di ottima salute sotto la guida della presidente Isabella Bossi Fedrigotti e del segretario Andrea Kerbaker, ha continuato a operare autonomamente, le opere d’arte hanno perso la loro casa e sono state ingloriosamente mandate all’asta giudiziaria conseguente alla disavventura finanziaria. Il resto della storia è noto a chi segue le vicende milanesi: una fiduciaria, composta da concittadini attenti all’arte e alla storia di Milano, ha voluto acquistare il blocco per rimetterlo a disposizione della città e, in attesa di trovare una collocazione degna a questo pezzo di storia milanese, la Fondazione Pasquinelli espone nei suoi spazi le opere più note – i ritratti di Vellani Marchi – rispettando e riproducendo nell’allestimento quel disordine che i milanesi, nei 90 anni di frequentazione della trattoria, avevano imparato ad apprezzare.

 

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