L’architetto SIMONE MICHELI firma il progetto dell’ALESSANDRO ROSSO PAVILION per EXPO MILANO 2015

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Uno scheletro strutturale non completo precede l’intervento del celebre architetto Simone Micheli, il cui design è concretizzazione manifesta di un pensiero rivolto al futuro, essenziale, simbolo assoluto di contemporaneità. Un candido intreccio di lycra bianca ricopre le facciate del padiglione aprendo così le porte della percezione all’inaspettato, ignoto, surreale. Proprio come nel primo romanzo di Italo Calvino “Il sentiero dei nidi di ragno” anche Simone Micheli coglie la Verità di scorcio, mostrando, attraverso l’assenza ed il vuoto, prospettive di pensiero che fuoriescono dalle tradizionali interpretazioni della realtà. I ragni non costruiscono nidi e scovare la loro tana da l’impressione di essere in un luogo magico, puro poiché intoccabile, ma improbabile ed effimero.

Un’opera teatrale, quindi, quella realizzata dall’architetto Simone Micheli, di cui i visitatori sono protagonisti ed autori. Una pièce il cui significato diviene completo soltanto durante
l ’esibizione, inafferrabile ma densa, ad ogni riproduzione differente. Le storie si intrecciano, si incontrano e si plasmano sulla base dei vissuti personali e delle coscienze, una fitta rete prende vita ed abbraccia lo spazio sospeso, lasciando che la luce vi penetri e che la libertà di movimento sia massima. L’importanza della comunicazione, il valore del linguaggio ed il fondamento che il confronto con l’altro da all’uomo durante i continui tentativi di riconoscere sé stesso, si riflettono, moltiplicano, diffondono nel candore totale che riempie la struttura. I perimetri restano netti ergendosi a simbolo della dignità umana i cui limiti sono inviolabili.

“Quando Alessandro Rosso mi affidò il difficile compito di dare compimento all’architettura incompiuta del suo padiglione” svela Simone Micheli “raccontandomi le vicende a cui avrebbe voluto dare forma, immediatamente chiare nella mente furono le caratteristiche che il progetto avrebbe assunto. Il mio desiderio fu di ridurre la complessità contemporanea in semplicità d’approccio e nitidezza d’immagine. Luci e suoni modellano la materia dando vita a sintesi espressive che squarciano la configurazione presente lasciando sgorgare frammenti di volontà futura.”

Al pian terreno un lungo banco bar rivestito di bianco ospita le cinque postazioni chef della griglieria e della gelateria. Seguendo il percorso punteggiato dalle sedute componibili e modulabili a triangolo estruso si passa attraverso la caffetteria e la postazione catering arrivando fino all’ingresso dell’IBar; qui un vero a proprio rito di vestizione precede l’entrata nella sala a temperatura costante di – 5° gradi, i cui arredi sono completamente fatti di ghiaccio. Vodka in splendenti bicchieri ghiacciati viene servita agli ospiti. Nella grande camera refrigerata note aziende rappresentative dell’eccellenza italiana, food, fashion e design, espongono i loro prodotti al pubblico.

I bagni sono cubi di marmo scolpiti da mani d’artista il cui candore si rifrange nelle venature grigie delle superfici e nei grandi specchi con retro-illuminazione a led blu.
Faretti a led orientabili e dimmerabili costellano le pareti e i soffitti del pian terreno e del primo piano in cui l’auditorium, ampio spazio dedicato alle proiezioni, ai meeting ed alle presentazioni, prende forma.

All’ultimo piano una terrazza coperta da sabbia garantisce momenti di relax e benessere agli ospiti. Inaspettate combinazioni di suoni e luce originano un ambiente scenico, surreale, una bolla temporale a sè stante in cui ogni uomo può scegliere di calare la propria maschera o di indossare quella che più gli si addice.
“Less is More” il noto diktat di Van Der Rohe trova nel design attento alla qualità ed essenziale di Simone Micheli una delle sue più efficaci concretizzazioni. Le strutture sono a vista, luce e vuoti riempiono gli spazi ed una candida coltre bianca, pura e linda, abbraccia ogni superficie definendo i tratti di una architettura super-effimera destinata a persistere nella memoria dei suoi visitatori.

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