Sogni e bisogni Vincenzo Salemme Teatro Ricciardi di Capua

Teatro Ricciardi di Capua

Info 0823963874

Inaugurazione stagione teatrale 2014/2015

Lunedì 8 e martedì 9 dicembre ore 21.00

 

Diana Or.i.s. e Chi è di Scena

presentano

 

Sogni e bisogni

testo e regia Vincenzo Salemme

 

con Vincenzo Salemme

 

e con

Nicola Acunzo, Domenico Aria, Vincenzo Borrino,

Susy Del Giudice, Andrea Di Maria, Antonio Guerriero

 

scene Alessandro Chiti

costumi Mariano Tufano

musiche Antonio Boccia

luci Umile Vainieri.

 

Ho scritto questa commedia nel 1995 con il titolo di “IO E LUI” chiaramente riferito al celebre romanzo di Moravia. E, come accade in quel romanzo, anche nella mia commedia l’intreccio narrativo ruota intorno a due personaggi: Rocco Pellecchia ed il suo “pene”.

A differenza del racconto moraviano dove il “lui” in questione era solo una voce, qui nella commedia, il più famoso e significativo organo del sesso maschile si stacca materialmente dal corpo del suo “titolare” e diventa egli stesso uomo, rivendicando una sorta di riconoscimento scenico; rivendica cioè lo status di vero e proprio protagonista della vita e della scena.

Egli ritiene che la vita del grigio e mediocre Rocco Pellecchia mal si adatta alla grandeur del suo sottoutilizzato “tronchetto della felicità”. Si, Lui ama farsi chiamare proprio così.

Lo spettacolo in pratica è un duello tra i due contendenti. Il tronchetto spinge il povero Rocco a rialzare la testa e ad affrontare il futuro con orgoglio e spirito visionario e il povero Rocco che cerca di riconquistarlo e riportarlo materialmente nella  sede più consona, cioè in basso al suo ventre. L’intreccio é ovviamente popolato da numerosi altri personaggi: un ispettore chiamato da Rocco a risolvere il caso,  la coppia di impressionanti portieri dello stabile, la moglie appassita e avvilita  di Rocco…

Aldilà degli accadimenti “Sogni e Bisogni” é una commedia di fortissimo impatto comico e nello stesso tempo mi consente di continuare il percorso che ho iniziato ormai già da qualche anno. Aprire cioè in qualche modo la confezione borghese della commedia classica per intrattenermi ed intrattenere il rapporto con il pubblico in sala. Avrò modo cioè di interloquire con loro per rispondere alle domande più frequenti che ci facciamo sulla profondità della natura umana sopratutto nei suoi aspetti apparentemente più semplici.

 

 

Teatro Auditorium Tommasiello di Teano

info 0823885096 – 3333782429

Lunedì 8 dicembre ore 20.45

 

Valerio Santoro

presenta

una produzione dell’Associazione Culturale La Pirandelliana

 

Massimo Ghini, Elena Santarelli

in

 

Quando la moglie è in vacanza

di George Axelrod, traduzione di Edoardo Erba

 

con

Edoardo Sala, Anna Vinci, Elena Sormani, Clara Costanzo, Francesca Pisanello,

Chiara Rosignoli, Luca Scapparone, Tommy Maccaferry

 

musiche originali Renato Zero, scene Aldo Buti

 

regia Alessandro D’Alatri

 

 

 

Note di regia

Il testo di Gorge Axelrod debuttò a Broadway nel 1952 con un notevole successo di critica e pubblico. Ma la sua vera consacrazione internazionale avvenne nel 1955 attraverso l’adattamento cinematografico di Billy Wilder. E’ una commedia che nel 2000 è stata inserita, dall’American Film Institute, al 51° posto tra le cento migliori commedie americane di tutti i tempi. Praticamente un classico della modernità.

Il titolo originale “The seven year itch” (Il “prurito” del settimo anno) contiene forse più informazioni della seppur felice traduzioni italiana Quando la moglie è in vacanza.

E’ una commedia sulle manie erotiche dell’uomo medio e al tempo stesso una feroce satira di costume contro il perbenismo di una certa “middle class” che sembra non avere epoche e che viene messa a confronto con le ambizioni di una ragazza che cerca di ridisegnare una propria personalità attraverso l’impegno nel mondo patinato della pubblicità, della moda o dello spettacolo in generale.

Fa da detonare la prorompente fisicità della ragazza che come un uragano entra nella banale quotidianità di un maschio irrisolto.

Un maschile che più che subire l’attrazione femminile sembra essere spaventato da quell’apparentemente irraggiungibile opportunità. Considerando che sono passati più di sessant’anni dal suo debutto, il testo mantiene ancora intatta la freschezza di uno sguardo sui comportamenti e le relazioni tra maschi e femmine. Anche se sorprendente, la drammaturgia, oltre che divertire, inquieta anche un po’…

 

 

E’ con questo spirito che mi accingo a dirigere questa commedia. Anche se i meccanismi relazionali sembrano essere intatti, altrettanto non viene da considerarlo rispetto all’ambientazione in questione. Trovo che il testo contenga tutti gli elementi per essere adattato alla nostra epoca e ai nostri riferimenti culturali.

Altrimenti ne risulterebbe una mera ricostruzione delle relazioni tra uomo e donna negli anni cinquanta nella società americana di quel tempo. Un aspetto estremamente interessante è la divisione dell’opera in due tempi narrativi: il reale e la proiezione delle reciproche insicurezze dei personaggi.

Un’opportunità per restituire al progetto tutta la freschezza dello sguardo sulle relazioni tra gli esseri umani. Mi diverte l’idea di vivificare le proiezioni e le ansie dei protagonisti attraverso soluzioni moderne e fortemente visive che il linguaggio teatrale può offrire al pubblico contemporaneo.

E’ una splendida occasione per proporre alla platea italiana, peraltro in anteprima assoluta, la genialità e il divertimento di un testo così intelligente e attuale.

 

Alessandro D’Alatri

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