Milano da Matisse a Bacon – IL VOLTO DEL ‘900. Capolavori dal Centre Pompidou L’ “Io” indagato”

Ultimi giorni per scoprire anche di noi stessi.

Il ritratto, uno dei generi fondamentali della pittura, nel corso del Novecento non è scomparso con l’avvento dell’arte moderna ma, al contrario, è stato elaborato in modo del tutto personale da grandi maestri quali Matisse, Modigliani, Picasso, Bacon, sino all'iperrealismo di Chuck Close.

“Il Sé è il più grande segreto del mondo; credo nel mio Sé Interiore, nella sua forma eterna e indistruttibile” (Max Beckmann)

La straordinaria mostra “Il volto del '900”, a Palazzo Reale a Milano, raggruppa 80 capolavori fra i più importanti e significativi del patrimonio artistico mondiale, provenienti dalla collezione del Musée national d’art moderne del Centre Georges Pompidou di Parigi, curata dal suo Conservatore Jean-Michel Bouhours che, per l’occasione afferma: “Cresce all’epoca una sorta di frenesia a farsi fare il ritratto, come per far entrare sé stessi in una vertigine di ubiquità e di istantaneità dettate dai media contemporanei: l’immagine della propria immagine si è imposta.”

Incontriamo artisti celebri come Matisse, Bonnard, Modigliani, Magritte  (il cui celeberrimo              “Lo stupro” con il volto nudo femminile è l'immagine-simbolo della rassegna), Suzanne Valadon, Maurice de Vlaminck, Severini, Francis Bacon, Robert Delaunay, Brancusi, Derain, Max Ernst, Miró, Léger, Adami, Pablo Picasso, Giacometti, Dubuffet, Fautrier, Baselitz, Marquet, Tamara de Lempicka e molti altri ancora.

Vediamo quindi il modo in cui ciascun artista abbia elaborato un personale metodo per concepire la figura umana, dando origine ad un moltiplicarsi di soluzioni artistiche diverse ed originalissime che si dispiegano dalle indagini private di Bonnard, ai colorismi di Matisse, dalle intimità composte di Modigliani, agli smembramenti di Bacon.

“Il Volto del ‘900” non è solo espressione ma, in sintonia con ricerche contemporanee, diventa anche pretesto per indagare un luogo dove si incontrano le forme e le linee: il volto umano si trasforma dunque in un campo analitico di scomposizione e sintesi geometrica, come ben si nota nelle opere di Brancusi, di Mirò e di Léger, in bilico tra composizione ed innovazione, tra tradizione e astrazione, sempre originalissimi, sempre sorprendenti. Devo aggiungere che, negli autoritratti, gli artisti, sciolti dai desideri della committenza, che indubbiamente commissiona al pittore il proprio ritratto per celebrarsi e, spesso, per mostrare il suo stato sociale, ci danno la loro immagine esprimendo la loro miglior vena pittorica e, nel contempo, testimonianza del costume e del sociale della loro epoca.

Vedo invece una specie di nuovo condizionamento, l’avvento della psicanalisi e della fotografia, per cui in taluni ritratti troviamo l’inquietudine esistenziale del tempo, ignota fino ad allora, e, in talaltri, l’iperrealismo.

Il catalogo della mostra è pubblicato da Skira.

 

Palazzo Reale – Piazza Duomo 12, Milano; fino al 9 Febbraio 2014

Orari: lun 14.30-19.30; mart, merc, ven e dome 9.30-19.30; giov e sab 9.30-22.30

La biglietteria chiude un’ora prima; Infoline: Tel. +39 02 92800375 (lunedì-sabato 8-18.30)

 

 

  

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