MIOPIA E MACULOPATIA: IN ITALIA SONO 1 MILIONE I GIOVANI CHE RISCHIANO DI PERDERE LA VISTA

Che cosa hanno in comune Brad Pitt, Rocco Papaleo, Eros Ramazzotti, Enrico Ruggeri e molti altri? Tutti sono o sono stati miopi.  E tutti potrebbero un domani essere affetti da maculopatia, una malattia estremamente seria che potrebbe insorgere come conseguenza della miopia, soprattutto se elevata. Si tratta di una patologia della retina che, se non trattata per tempo ed in modo adeguato, potrebbe far perdere la vista.  Infatti, la capacità visiva di questi giovani pazienti (che sono oltre 1 milione solo in Italia) può avere una perdita rapida e drammatica da dieci decimi a meno di un decimo (con perdita di oltre il 90% della vista) a causa della produzione di neovasi retinici. Una situazione che, purtroppo, si evidenzia con una certa frequenza (il 5%) nei pazienti affetti da miopia elevata. Su questi pazienti bisogna intervenire con assoluta prontezza, mediante una terapia che ha dimostrato un’indiscutibile, straordinaria efficacia e che oggi, solo in Italia, non è più disponibile, obbligando i medici oculisti a curare questi pazienti con cure obsolete, inefficaci e fin pericolose.

Fin da bambino sono stato miope, tanto miope: non ho ricordi molto nitidi del mondo… A scuola mi chiamavano “quattrocchi”… Non potevo giocare a calcio a causa degli occhiali…

Sono queste alcune delle comuni affermazioni tra coloro che presentano la miopia, un difetto visivo che colpisce  18 milioni di italiani. La miopia può colpire chiunque già dalla tenera età.

Celebrity, VIPs e persone comuni ne sono affetti. Basti pensare che sono molti tra cantanti, attori e personaggi che vediamo nelle copertine patinate che presentavano questo difetto e che lo  hanno voluto eliminare con un intervento chirurgico o con lenti a contatto.

Brad Pitt, Rocco Papaleo, Fabrizio Frizzi, Eros Ramazzotti, Enrico Ruggeri, Fabio Fazio per citarne solo alcuni Lo stesso Fabrizio Frizzi apparve in un’edizione di Miss Italia “completamente rinnovato”, senza occhiali.

Non tutti sanno però che un domani potrebbero sviluppare la maculopatia una patologia della retina responsabile di far perdere la vista se non trattata per tempo ed in modo adeguato.

I giovani in Italia che sono a rischio di questa seria e grave  malattia sono oltre 1 milione  e il 5% di essi potrà avere una perdita rapida e drammatica da  dieci decimi a meno di un decimo (con perdita di oltre il 90% della vista) a causa della produzione di neovasi retinici.

“Questa è una situazione che, purtroppo, si evidenzia con una certa frequenza nei pazienti affetti da miopia elevata.- spiega Matteo Piovella Presidente della Società Oftalmologica Italiana- e  su questi pazienti bisogna intervenire con assoluta prontezza, mediante una terapia che ha dimostrato un’indiscutibile, straordinaria efficacia e cioè la terapia intravitreale. Si tratta di utilizzare farmaci quali Avastin e Lucentis ossia terapie innovative.  La medicina basata sull’evidenza, continua Piovella- ha da tempo e con estrema ed assoluta chiarezza, certificato questa terapia come la più efficace nella cura  delle maculopatie essudative, con l’incredibile risultato di un  ripristino rapido della vista a volte dopo una sola iniezione In sintesi, con una o due sole iniezioni intravitreali la maggior parte di questi giovani pazienti risolve la malattia.

Purtroppo in Italia il medico oculista è obbligato a sottoporre questi pazienti alla terapia fotodinamica: una cura obsoleta e abbandonata a causa della sua inefficacia ed addirittura pericolosità. Questo perché la legge cd. Di Bella non permette di utilizzare una terapia off-label (quindi senza l’indicazione scritta nel foglietto illustrativo) in tutti i casi in cui vi sia una efficace terapia on-label (quindi con l’indicazione scritta sul foglietto illustrativo).

In poche parole: i Medici Oculisti per far fronte ai casi di maculopatia dovuta alla miopia elevata, a norma di legge non possono usare farmaci indiscutibilmente efficaci e sono obbligati invece ad usare una terapia inefficace e pericolosa, come la terapia fotodinamica.

Ed è per questo che con forza e decisione, la SOI chiede un intervento immediato di AIFA e del Ministero della Salute

 

 

 

 

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