Alcune note sulla pittura di Alejandro Quincoces

 

 

Se si volesse trovare un minimo denominatore comune alle vedute che Alejandro Quincoces (Bilbao, 1951) ha dipinto nel corso di questi ultimi vent’anni occorrerebbe spingersi oltre il concetto puramente illustrativo di paesaggio urbano e cercarlo piuttosto nel corpo stesso di quella pittura strofinata e slavata che così tanto caratterizza il suo lavoro.

 

 

 

 

Il suo è un dipingere fatto per accenni, dove rare tinte squillanti provano a emergere da una nebbiolina tranquilla e impalpabile che come una soffice coltre si posa sopra ogni cosa, ma che ha il suo contrappunto nei segni neri come il carbone che identificano i tratti distintivi e brutalmente industriali o meglio post industriali delle sue città, negli anni passati si concentrò su New York e soprattutto Bilbao, ma in queste ultime opere, come era accaduto già per Beirut, anche Chicago e Siviglia.

 

 

 

 

Che siano vedute aeree o planari, oppure visioni più radenti che si spingono sin nei dettagli della frenesia metropolitana, quella specie di rugiada acida indefinibile che lascia talvolta trasparire, al di là dei fumenti delle ciminiere, i colori del cielo, soprattutto in prossimità di albe o tramonti, appare la protagonista indiscussa dei suoi dipinti, spesso caratterizzati dalla presenza rassicurante dell’acqua, che è l’altro grande elemento caratteristico del suo sentire e scegliere i luoghi, come qui testimonia ad esempio l’atmosfera ovattata di Guadalquivir (2013) con un brano del grande fiume che attraversa l’Andalusia, a sud della Spagna.

 

 

Quando il suo occhio si spinge più vicino, sino a giungere in basso a livello della strada, proprio nel mezzo del traffico tra le grandi arterie delle tangenziali di raccordo o presso le linee sopraelevate delle Subway i segni che vediamo per descrivere i Traffic Lights e i Yellow Cabs sono soltanto tasselli, sin troppo ravvicinati, di una visione indiscutibilmente molto più ampia.

 

Vladek Cwalinski

 

 

 

Alejandro Quincoces – Vedute e visioni

Fino al 15 maggio 2013

Galleria Forni, via Farini 26, Bologna

9-13 e 15,30 -19,30 – chiuso lunedì e festivi – ingresso libero

www.galleriaforni.com

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