laVerdi. Oggi e ieri allo specchio:laVerdi tra Vacchi e Mozart

Stagione Sinfonica 2012-2013

giovedì 20, venerdì 21, domenica 23 dicembre

Auditorium di Milano, largo Mahler

 

Oggi e ieri allo specchio:

laVerdi tra Vacchi e Mozart

 

Vacchi

Prospero o dell’armonia, melologo per attore e orchestra

Testo da La tempesta di William Shakespeare

Mozart

Concerto in Re minore per pianoforte e orchestra n. 20 K. 466

Sinfonia n. 41 in Do maggiore K. 551, Jupiter

 

 Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi

 

Attore Michele Di Giacomo

Pianoforte David Fray

 

Direttore Ruben Jais

 

Oggi e ieri allo specchio: Fabio Vacchi, uno tra i maggiori compositori italiani viventi, e l’olimpico Wolfgang Amadeus Mozart, sono gli autori “di cartello” di questo quattordicesimo programma della Stagione sinfonica 2012-2013 de laVerdi.

Appuntamento dunque giovedì 20 (ore 20.30), venerdì 21 (ore 20.00) e domenica 23 dicembre (ore 16.00), all’Auditorium di Milano in largo Mahler (info e prenotazioni: 02.83389401/2/3, www.laverdi.org) per un “trittico” musicale decisamente inconsueto, che vedrà sul palco dell’Auditorium anche il solista trentunenne David Fray, considerato uno dei giovani pianisti francesi più interessanti, al debutto con laVerdi.

L’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, guidata dall’abile bacchetta del milanese Ruben Jais, sarà impegnata nell’esecuzione del melologo Prospero o dell’armonia di Vacchi, con l’attore Michele Di Giacomo in scena, cui seguiranno il Concerto in re minore per pianoforte e orchestra (solista David Fray) e la Sinfonia n. 41 Jupiter del genio salisburghese.

Continua e si riafferma in questo modo – commenta il maestro Ruben Jais – l’intento e l’impegno de laVerdi di proporre al proprio pubblico, accanto ai grandi classici di ogni tempo, le pagine di autori del nostro tempo, nel segno di una continuità dello sviluppo della cultura musicale di qualità che non ha confini né temporali né territoriali”.

 

Ed ecco un commento di Fabio Vacchi sulla propria opera:

Solo una musica capace di mettere in moto le percezioni sensoriali e, addirittura, affettive, può aspirare alla bellezza, bene che ci riguarda tutti, perché ci permette di vivere. Gli abitanti di un mondo disincantato come il nostro hanno ancora bisogno di favole che, se non parlano più di fate e di streghe, tuttavia devono pur sempre insegnare la meraviglia. E, dunque, dobbiamo reimpossessarci della bellezza e percorrere le vie straordinarie aperte dall’avanguardia, senza lasciare che la nuova libertà espressiva si compiaccia della trasgressione in se stessa. È importante, invece, tendere a una trasformazione graduale, incessante e sostanziale”.

 

Programma

Mozart,  Concerto in Re minore per pianoforte e orchestra n. 20 K. 466 «Il concerto è stato impareggiabile, l'orchestra eccellente. Oltre le sinfonie, una cantante del teatro italiano ha eseguito due arie; c'era poi un nuovo, eccellente concerto per pianoforte di Wolfgang a cui il copista stava ancora lavorando al nostro arrivo, e di cui tuo fratello non aveva nemmeno avuto tempo di suonare una volta da capo a fondo il rondò, perché doveva sorvegliare la copiatura.» Così, nella lettera del 14 febbraio 1785 alla figlia Marianne, Leopold Mozart comunica l’esito del primo concerto pubblico per sottoscrizione organizzato dal figlio Wolfgang l’11 febbraio 1785. Si tratta del primo di una serie fortunata di concerti sulla scia di analoghe iniziative, più o meno riuscite dal punto di vista commerciale, organizzate a Vienna, e che testimoniano dell’impegno, da parte di alcuni musicisti, di calarsi nella dimensione ancora piuttosto inusuale della libera professione.

Com’è noto, Mozart non è più nella condizione di musicista a servizio dal giugno del 1781, quando, dopo otto anni di conflitti, l’arcivescovo di Salisburgo, Hieronymus conte di Colloredo, aveva deciso di potere fare a meno di un dipendente scarsamente devoto e troppo interessato ai propri affari e l’aveva fatto mettere alla porta. Mozart si era così ritrovato senza lavoro fisso e, giunto a Vienna, dove aveva già stabilito interessanti rapporti di lavoro, aveva deciso di dedicarsi prevalentemente alla libera professione, almeno in attesa di ottenere qualche altro incarico fisso. Oltre alla più tradizionale attività didattica presso alcune famiglie aristocratiche, Mozart aveva esaminato così la possibilità di organizzare alcune pubbliche accademie (così si chiamavano a quel tempo i concerti). Il primo tentativo risale al maggio del 1782 ma solo dal 1784, dopo qualche esperienza più o meno fortunata, il musicista riesce ad assicurare una certa continuità a questi eventi. Ormai egli è un musicista di successo, continuamente sollecitato a creare composizioni secondo un ritmo di lavoro incessante, e chi se ne intende davvero, come l’amico e collega Haydn, non esita ad anteporlo a tutti i musicisti del tempo.

Il programma dell’accademia dell’11 febbraio 1785, l’abbiamo appreso dalla lettera citata in apertura, prevede anche un Concerto per pianoforte destinato a diventare tra i più fortunati ed eseguiti tra quelli composti da Mozart in questo decennio viennese, il Concerto in Re minore K. 466. Nato in buona compagnia (con il Concerto in Do maggiore K. 467 e quello in Mi bemolle maggiore K. 482 sono dello stesso anno), questa pagina assume quasi un posto a sé nella produzione mozartiana per il fatto di essere l’unica, insieme al K. 491, dell’anno successivo, in una tonalità minore. Poiché la tonalità è quella di Re, la stessa dell’Ouverture del Don Giovanni e del Requiem, si capisce perché gli studiosi l’abbiano da sempre collocato in un’aura di distinzione, altamente drammatica e di sapore quasi romantico. 

Prima esecuzione: Vienna, 11 febbraio 1785, direttore e solista lo stesso Mozart.

 

Sinfonia n. 41 in Do maggiore K. 551 Jupiter La Sinfonia Jupiter deve il suo soprannome, a quanto sembra, all’impresario inglese Salomon, che attribuendole il nome di Giove volle sottolineare il carattere grandioso e trionfante di quest’ultima sinfonia di Mozart. Terminata il 10 agosto 1788, quindici giorni dopo la sinfonia in Sol minore K. 550, ne condivide l’ampiezza e la densità formale, segnando insieme con essa un traguardo mai raggiunto in precedenza dal sinfonismo mozartiano. E’ tuttavia assai diversa da questa nell’atmosfera espressiva, affermata dalla stessa solare tonalità in Do maggiore e ribadita dal ritorno a un pieno organico orchestrale, reso marziale e fastoso da ttrombe e timpani. Ancora una volta, il vertice della composizione strumentale si identifica con l’elaborazione contrappuntistica che raggiunge qui un’intensità mai toccata prima. Altra caratteristica è l’eccezionale ricchezza delle proposte tematiche, che si compendiano in un grandioso edificio polifonico, coronando quello che può vedersi come il capolavoro dello stile classico nella sua stagione più matura.

 

Auditorium di Milano Fondazione Cariplo

Largo Gustav Mahler

tel. 02.83389.401/2/3 (orario biglietteria: a martedì a domenica 14.30 – 19.00)

Date concerti

Giovedì 20 dicembre 2012, ore 20.30

Venerdì 21 dicembre 2012, ore 20.00

Domenica 23 dicembre 2012,ore 16.00

Biglietti

Euro 31,00/23,50/18,00/13,00

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