Carlo Iacomucci, noto artista urbinate e maceratese di adozione, espone alla Galleria degli Antichi Forni di Macerata dal 3 al 20 settembre 2009, opere che si richiamano alla sua ormai quarantennale esperienza artistica, mettendo al centro di esse una serie di disegni che è frutto della sua più recente produzione.
Come altri artisti originari di Urbino, Iacomucci ha avuto ed ha l'opportunità, col filtro di una storia memorabile che riguarda il luogo, di pensare a quella patria vivendo altrove, osservandola con un occhiale diverso e con la suggestione del ricordo intriso di nostalgia. La distanza non ne offusca la visione, anzi la ravviva, innalzandola a una dimensione poetica, quasi metafisica.
La ricerca di Iacomucci si collega dunque da sempre a quella terra, ed anche la raccolta di disegni che è nucleo centrale di questa mostra maceratese, che idealmente fiancheggia la fondamentale esperienza dell'incisione e della pittura, si affida a una memoria che da lì prende origine, e che emerge per schegge su stimolo di situazioni contingenti, tendenti a costituirsi in sequenza narrativa. I disegni rappresentano un insieme di momenti emersi quasi per automatismo, come fotogrammi in successione, che anche dall'ordine in cui sono disposti trovano logica e rappresentatività poetica. Dai volti e dalle figure senza identità – in cui tuttavia l'autore tenta di riconoscersi – scaturisce come una sacra conversazione; un'ostensione che celebra un'esperienza in cui relativo ed assoluto si intrecciano: l'innalzamento di una tradizione sapienziale di riferimento, e il tentativo di una presa di possesso interiore. L'albero, che è un simbolo di vita, vi risulta umanizzato: al tempo stesso radicato in terra, a significare la memoria, ma ugualmente rivolto al cielo che gli promette sentimento e spirito.
L'autore avrebbe voluto farne oggetto esclusivo della mostra (sessanta disegni, come i suoi anni), poi, tenuto conto delle dimensioni dello spazio che la ospita, ha pensato di"incastonare" la raccolta in un corollario di opere che può considerarsi rappresentativo di tutta la sua esperienza artistica, immergendo e quasi stemperando la ieraticità del bianco e nero in una rappresentativa articolata che documenta le origini e le aperture della ricerca nella sua complessità e ricchezza.
Lucio Del Gobbo (critico d'arte)
Da 3 al 20 settembre 2009 la galleria Antichi Forni, nel cuore del centro storico di Macerata, ospiterà la mostra "Carlo Iacomucci: il ricordo nel segno", personale dell'artista Carlo Iacomucci promossa dal Comune, Provincia e Regione Marche con la collaborazione dell'Accademia Georgica di Treia, l'Accademia dei Catenati di Macerata , della Fondazione "Il Pellicano" Trasanni di Urbino, Comune di Urbino e Comune di Treia.
L'esposizione, curata dal critico Lucio Del Gobbo, propone l'ultima produzione dell'artista, urbinate di nascita ma maceratese d'adozione. Sessanta disegni originali in bianco e nero, realizzati con la penna china dal 2005 ad oggi.
Sono opere che esprimono un forte potere di sintesi tra due aspetti apparentemente antitetici: la composizione di simboli ispirati dalla tradizione umanistica – quella urbinate in particolare dove l'artista si è formato alla Scuola del Libro – e l'inclinazione alla libertà di espressione e di reinterpretazione di tali simboli e memorie. Ne consegue un derivato emozionale personalissimo, una sorta di impressionismo catturato e rivissuto a livello psicologico oltre che visivo, come afferma il curatore della mostra nel testo critico in catalogo.
Volti senza identità, monumenti, architetture, alberi umanizzati, "alberi della vita", come ama definirli l'autore stesso. Immagini che assecondano la sensazione e ad essa succedanei a livello simbolico Vi affiorano ricorrenti, foglie e petali in movimento, aquiloni di pascoliana memoria oscillanti nel cielo quali immagini di vento e di vuoto, frammenti di storie tanto libere da offrirsi ad una lettura indiscriminata ed universale. In esse, il segno smarrito sembra ritrovare il suo filo e diventare racconto.
È il caso appunto – sottolinea Lucio Del Gobbo – di questa raccolta di disegni che idealmente fiancheggiano l'incisione e la pittura di Carlo Iacomucci. Essi, pur affidandosi a una memoria che emerge per schegge su stimolo di situazioni contingenti, tendono a costituirsi in sequenza narrativa e ad indicare una morale dichiaratamente positiva, anche se priva di retorica. Una storia figurata che assume insieme la corrosività del fumetto e la dignità dell'opera che non rinuncia alla sua intrinsicità, proprio in virtù dell'innata capacità di Iacomucci ad esprimere con leggerezza quello che leggero non è.
La mostra, corredata di un catalogo curato per il Comune da Anna Pisani, con testo critico di Lucio del Gobbo e testimonianze di Alessandra Sfrappini e Massimiliano Bianchini rispettivamente dirigente servizio cultura e assessore alla cultura di Macerata, inaugurata giovedì 3 settembre alle ore 17.30 alla presenza dell'artista si potrà visitare tutti i giorni dalle 10,00 alle 12.30 e dalle 17,00 alle 20,00.
Anna Pisani
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