#EXHIBITION VESPA MUSEO NICOLIS VILLAFRANCA DI VERONA

HD-D-10x21-INVITO  250A4638 Credits Museo Nicolis Copy by Patrizia Sonato . 2 (2)

#EXHIBITION VESPA

70 ANNI X 70 MODELLI

MUSEO NICOLIS

 

6 LUGLIO I 30 OTTOBRE 2016

Una mostra promossa da

Registro Storico Vespa e Vespa Club Italia

con il patrocinio di

Fondazione Piaggio

 

La Vespa, disegnata da Corradino d’Ascanio e lanciata sul mercato dalla Piaggio nel 1946, è divenuta una delle icone più riconoscibili della creatività italiana. Al pari della pizza e della Fiat 500 è un simbolo, oltre che un veicolo; ogni Vespa incrociata per strada è un ricordo lungo 70 anni: dal miracolo economico alla liberazione dei costumi; è una citazione tratta da decine di film; è l’anello di congiunzione più popolare e concreto tra le persone giovani e la cultura del passato.

Cultura e non moda quella del Vintage, perché porta a riscoprire, nell’era dell’elettronica, gli oggetti modellati dalla mano e dalla creatività dell’uomo.

Su questo la Vespa, come ogni grande classico, ha sempre qualcosa da dire: ogni generazione può raccontare la “sua” Vespa e, con essa, la propria gioventù, i primi, preziosi, pomeriggi di libertà, le vacanze al mare, i concerti con gli amici e, a fianco, la storia industriale, sociale, i costumi, le mode, l’immaginario, i messaggi pubblicitari e le aspirazioni degli anni in cui è stata vissuta.

Anche per questo la mostra allestita nel Museo Nicolis di Villafranca – 70 anni x 70 modelli – è speciale. Speciale come lo è il Museo stesso che, con le sue 7 collezioni un’unica grande storia: l’ingegno umano che supera le distanze

LA MOSTRA

Una tra le più importanti tra quelle dedicate all’estate Vespa, l’esposizione al Museo Nicolis inaugura mercoledì 6 luglio e raccoglie il testimone della mostra In viaggio con Vespa. Un’avventura lunga 70 anni che la Fondazione Piaggio ha inaugurato il 22 aprile scorso presso il Museo Piaggio di Pontedera e che si conclude il 4 giugno 2016.

E’ una mostra come non si ha la possibilità di vederne spesso, perché raccoglie 70 modelli: l’intera storia di Vespa in 70 anni. 60 provengono dal Registro Storico Vespa: una tra le collezioni ina assoluto più importanti sia per completezza che per pezzi unici.

La dizione “L’intera storia di Vespa” va intesa letteralmente e riserva delle sorprese: per quanto sia nota universalmente, la Vespa venne prodotta anche in versioni e modelli pressoché sconosciuti al grande pubblico.

Il Museo Nicolis, grazie alla collaborazione con il Registro storico Vespa e con il Vespa Club Italia, offre una panoramica vastissima: la Vespa 98 delle origini – 1946 – e la 125 del 1951; le versioni sportive – una storia tutta da raccontare – come la 98 da corsa del 1947 e la 125 Sport 6 Giorni; ci sono le 125 di grande produzione a partire dal 1958 e, a fianco, i motori marini sviluppati a partire dalla versione ‘terrestre’; a partire dal 1963, ecco le Vespa a scocca piccola, come la 50 Special del 1969 cantata sui colli bolognesi dai Lunapop; ma ci sono anche i Vespa Sidecar; le Gran Turismo 150; le Vespa prodotte all’estero; le versioni militari, i Trattorini Vespa, alcuni esemplari di  Ape e le Vespa 400, piccole vetture a quattroruote.

La mostra è un circuito. La prima e l’ultima Vespa separate da pochi centimetri eppure ai capi opposti di un percorso espositivo che abbraccia decadi.

L’allestimento non racconterà solo il percorso dell’icona Piaggio, ma delle epoche nella quale la Vespa si faceva strada: gli slogan, le locandine pubblicitarie, le immagini, le auto, i film, le mode degli stessi anni nei quali comparivano i singoli modelli. In questo modo, i curatori metteranno in luce l’ultima qualità della Vespa: la capacità di cambiare per essere sempre la stessa ad ogni nuova epoca. Un qualità così naturale da passare quasi inosservata e l’ingrediente indispensabile per fare di un piccolo veicolo, un grande mito.

PERCHÉ LA VESPA – Silvia Nicolis, presidente del Museo

«Se mi chiedono cosa racconti il museo che porta il nome di mio padre Luciano, la risposta è: racconta di te”.

Sono le persone il cuore della memoria. Un museo non espone oggetti, ma il significato che quegli oggetti hanno nella storia personale dei visitatori. Perché arte, cultura, tecnica fanno parte della storia di ogni individuo nato nel suo tempo. E le storie di ogni individuo entrano a far parte del patrimonio museale.

I musei nascono come collezioni private e camere delle meraviglie nel Rinascimento e diventano, dall’era napoleonica, i depositari pubblici del sapere ufficiale. C’è un progresso in questa evoluzione, perché allarga progressivamente la possibilità di accesso. Ora è il momento di cambiare ancora. E sta succedendo.

In Italia, in Europa, negli Stati Uniti, non è più il tempo della cultura dall’alto, ma del sapere che unisce e si costruisce assieme. La Vespa è uno dei patrimoni più condivisi d’Italia e la nostra mostra non è un punto di arrivo, ma l’occasione per dire: raccontaci la tua Vespa e, con essa, la tua gioventù, la tua storia e, sullo sfondo, la storia della società nella quale confluiscono il tuo racconto e quello delle persone che ti stanno attorno.

Lo facciamo di persona e lo facciamo in Internet sui social network, che sono la nuova porta d’accesso allo spazio museale, un nuovo archivio, la dimensione di una realtà aumentata che arricchisce i musei perché arricchisce i contenuti prima e durante la visita.

Il virtuale può essere molto reale. I contributi dei visitatori in streaming, che saranno parte delle mostra Vespa, sono la loro testimonianza. Per il nostro Museo, sono importanti come la prima Vespa che esporremo. Sono la storia: non ci sono S maiuscole ma tantissime storie grandi e piccole.

Questa è la filosofia di museo contemporaneo. E non si ferma qui. Un museo non è – e, sicuramente, non è più – un palazzo austero con le teche sigillate. E’ un luogo sociale, dove incontrarsi. Una piazza coperta e, assieme, un centro per i dibattiti, seminari, congressi. Ciò avviene perché, molto semplicemente, la bellezza nutre. E la bellezza non deve essere confinata, ma divenire un ingrediente nell’immaginario comune.

Bisogna far passare, con forza, un messaggio chiaro: “La cultura è economia”. Non importa se si producono bicchieri, riviste o sedie. Quello che importa è che, se vivono in un ambiente ricco di stimoli, di bellezza, e creatività, le persone incaricate di realizzare quei prodotti li faranno più belli: trasformeranno ciò che hanno assorbito. L’arte, in qualsiasi sua forma, non è il glorioso passato dell’Italia: è l’unico futuro che può ritagliarsi nell’economia globalizzata.

Idee, prodotti di successo, internazionalità, turismo, immagine del Made in Italy: ecco cosa racchiude un museo. Solo il Nicolis registra 30mila visitatori da 30 Paesi. Da tutto il mondo vengono ad assorbire la cultura e l’ingegno italiano. È la nostra risorsa più grande. La nostra fortuna.

La Vespa è un simbolo. Il veicolo che ha saputo esprimere il cambiamento, generazione dopo generazione, è il mezzo giusto per portare un messaggio di novità».

INFO:

www.museonicolis.com/exhibition-vespa-lestate-corre-sul-mito-piaggio/