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Ha deciso di realizzare il sogno della vita: aprire un luogo nel quale esprimere la propria filosofia di cucina, uno spazio in cui condividere con un gruppo affiatato di collaboratori una nuova maniera di concepire questa professione per dimostrare al cliente che nulla si deve nascondere anzi solo vedere e condividere. Con lui entriamo maggiormente nel merito della cucina espressa e scopriamo che sarà legata alle quattro stagioni, attraverso un menù versatile, in funzione delle stesse. Sarà l’espressione di una cucina italiana, solo italiana, che trasmette i canoni di una potente tradizione rivisti con gli occhi di un giovane e con la voglia di renderli contemporanei.
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Anche la carta vini, esprimerà il concetto di italianità: al suo interno solo etichette nazionali, ad eccezione di un omaggio ad un grande maestro francese che ha seguito Daniel Canzian nella sua formazione personale e professionale, Michel Troigros. Al Daniel sarà ammesso presentarsi con la propria bottiglia di vino: il “diritto di tappo”, applicato in maniera simbolica, esprime il concetto del convivio e del piacere della buona tavola in armonia con i commensali.
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La filosofia del ristorante Daniel si basa sul concetto del “togliere”. Esaltare il gusto del piatto attraverso la sottrazione di tutti quegli ingredienti superflui che non valorizzano l’elemento principale ma al contrario lo confondono. Nel menù non poteva mancare un piatto come riconoscimento, sentito, al suo Mentore, Gualtiero Marchesi, che ha trasmesso all’allievo il rispetto per la materia prima attraverso l’utilizzo della qualità assoluta.
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