Giornata Champagne in Italia

GLI ITALIANI E LO CHAMPAGNE

Per lo Champagne l’Italia rappresenta il sesto mercato al mondo a volumi. Nel 2010 l’Italia ha importato 7,2 milioni di bottiglie di Champagne.

I gusti degli italiani si distinguono nel panorama mondiale del consumo di Champagne per la particolare domanda di bottiglie di pregio. I millesimati, vini ottenuti da uve di una sola vendemmia, rappresentano da soli il 7% delle importazioni. Le cuvée speciali, che costituiscono il top di gamma di ogni produttore, detengono il 5% del mercato italiano. Gli Champagne rosé continuano la loro crescita sostenuta attestandosi nel 2010 al 6% del mercato.

Gli italiani si confermano consumatori molto legati ai grandi marchi: l’85% è infatti la quota di mercato detenuta dalle Maison, i vignerons e le cooperative detengono rispettivamente il 9% e il 6% del mercato.

LA GIORNATA CHAMPAGNE IN ITALIA

La Giornata Champagne, che quest’anno si è svolta a Milano, è la più grande degustazione di Champagne in Italia e la seconda al mondo dopo quella che si tiene a Londra. E’stata un’occasione unica per conoscere l’incredibile diversità dei vini di Champagne e i diversi modi di interpretare questo vino. L’evento, rigorosamente su invito, propone ogni anno un numero rappresentativo di marchi di Maison e di Vigneron distribuiti sul mercato italiano e richiama professionisti da tutta Italia.

Alla Giornata Champagne 2011 di Milano erano presenti 54 marchi e oltre 160 cuvée. Ogni marchio presenta un brut sans année, un millesimato e un rosé. L’evento è organizzato dal Centro Champagne, che rappresenta in Italia il Comité Champagne con sede a Epernay, l’organismo che riunisce tutte le Maison e tutti i viticoltori della Champagne.

Il Centro Champagne è parte di una rete di 13 uffici di rappresentanza del Comité Champagne attivi nei principali mercati all’export. Dal Giappone agli Stati Uniti, dall’Australia alla Cina, la missione di questa rete di “Ambasciate dello Champagne” è di difendere e promuovere la denominazione Champagne.

La Champagne ha iniziato a ridurre la sua impronta ambientale. Tra il 2003 e il 2010 le emissioni di CO2 sono diminuite del 5% grazie al piano adottato dai 15.000 viticoltori e dalle 300 maison della filiera.

Il piano di sostenibilità della Champagne

“L’obiettivo del Comité Champagne è oggi di arrivare a una riduzione del 25% entro il 2020” ha annunciato Thibaut Le Mailloux, direttore della comunicazione del Comité, oggi in Italia in occasione della Giornata Champagne presso l’Hotel Principe di Savoia a Milano.

 

Il piano per lo sviluppo sostenibile della Champagne ha portato in 15 anni alla riduzione del 50% nell’impiego di prodotti fitosanitari. Oggi circa la metà dei prodotti utilizzati nei vigneti della Champagne sono autorizzati in agricoltura biologica. Con il 25% delle superfici vitate (9.000 ettari) protette con la tecnica della confusione sessuale, la Champagne è una delle regioni leader in Europa per l’uso di questa metodologia.

Sul fronte della protezione delle risorse idriche, con un investimento di 40 milioni di euro in 10 anni, la Champagne oggi tratta e valorizza il 95% delle acque reflue impiegate in viticoltura e punta a raggiungere l’obiettivo del 100% entro il 2012. I consumi di acqua della Champagne sono oggi di 8 volte inferiori alla media dell’agricoltura francese.

Il 90% dei rifiuti industriali sono già trattati e valorizzati e il piano Anaxagore, che sarà lanciato entro il mese di ottobre, punterà alla valorizzazione delle risorse agricole. L’obiettivo del programma è di sostituire input chimici e combustibili fossili con i sottoprodotti dei vigneti e delle lavorazione delle uve. 

Il mercato

La Champagne viticola, che si estende su 34.000 ettari nell’omonima regione francese, ha spedito in tutto il mondo 319 milioni di bottiglie per un valore di 4 miliardi di euro nel 2010. Gli ultimi dati sulle spedizioni di Champagne in tutto il mondo confermano una tendenza positiva. Nei primi sette mesi di quest’anno sono state spedite globalmente 142,2 milioni di bottiglie, con una crescita del 4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Particolarmente significativa la crescita nei paesi terzi, che ha fatto registrare un aumento del 17,3% malgrado la congiuntura economica incerta.

L’Italia, che per lo Champagne rappresenta il quinto mercato a valore con 7,2 milioni di bottiglie nel 2010, alla fine di maggio ha evidenziato una crescita delle importazioni del 3,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

 

 

 

 

Il Centro Champagne rappresenta in Italia il Comité Champagne (CIVC). Con sede a Epernay, il CIVC riunisce tutte le maison e i viticoltori della Champagne. La missione fondamentale del Centro in Italia si focalizza sulla protezione e la promozione della denominazione Champagne sul mercato italiano.

 

DATI: la filiera dello Champagne

 

34 000 ettari

 

280 000 parcelle

 

15 000 viticoltori

 

150 cooperative 

 

300 maison

 

15 000 lavoratori

 

319 milioni di bottiglie (2010)

 

4 miliardi di euro di giro d’affari (2010)

 

 

DATI: gli italiani e lo Champagne

 

7.183.113 le bottiglie spedite verso l'Italia nel 2010

 

6° la posizione dell’Italia nella classifica mondiale dell’export a volume

 

7% la percentuale di Champagne millesimati sul totale delle spedizioni

 

6% la percentuale di Cuvée Speciali sul totale delle spedizioni

 

466 i marchi presenti sul mercato italiano 

 

85% la quota di mercato delle Maison

 

15% la quota di mercato di récoltants e cooperative

Per ulteriori informazioni:

Centro Champagne

Tel. 02 4399 5767­champagne@haikurp.it  

www.champagne.it e www.civc.fr