ASTANTI" di MIHAILO BELI KARANOVIC
a cura di
Emanuele Beluffi e Claudio Composti
testi di
Jacqueline Ceresoli ed Emanuele Beluffi
MC2 Gallery
dal 14 SETTEMBRE 2010 al 9 Ottobre 2010
MC2 ci ha abituato ad aprire gli occhi su un altro contemporaneo. Arte fatta da artisti giovani o presenti per la prima volta in Italia. Ma una caratteristica che loro appartiene è la qualità, un'accurata e costante attenzione all'opera, alla capacità del fare. Saremmo tentati a paragoni e a raffronti con le artist star del momento…
Mihailo Beli Karanovic ci dimostra come la tensione a ciò che ci circonda e ci pervade, trovi forma sì concettualmente ma al tempo stesso sappia trasformarsi in materia con una padronanza e conoscenza che viene da lontano. Mi risulta che già a otto anni andasse a bottega, come facevano gli antichi maestri.
L'uomo delle origini nacque dalla creta, quello di Karanovic dagli scarti del pattume, compresso, scheletrato con scarti di legno e ferro, trattenuto dalla canapa e da una pelle di scotch di carta dipinta.
Narciso si specchia sulla pozza sporca di una portiera rugginosa. Un'immagine da Day Afther. I sui Astanti sono dei reietti, degli zombi che affollano la nostra quotidianità. Ma sono anche immagini della nostra fragilità, mascherata dal tronfio ghigno di potenza. Hanno la possenza delle statue di Rapa Nui e la consistenza delle sculture lignee quattrocentesche. Ma rimandano anche alle immagini di corpi plasmati dal napam di guerre lontane ma invece tanto vicine. I sopravissuti.
Ecco come si può fare arte contemporanea senza far rimpiangere il passato e saper dire delle cose e pensare.
courtesy by Gianni E. A. Marussi