Promosso dal Museo Nazionale di Fotografia MUNAF, da un’idea del suo Presidente, il poeta Davide Rondoni, nasce il Festival Ubiqua: una novità assoluta nel panorama culturale italiano. In programma dall’11 al 14 settembre, la sua prima edizione si configura come un unicum a livello nazionale, essendo la sola manifestazione interamente dedicata a esplorare il dialogo tra fotografia e poesia. Il festival si pone l’obiettivo di superare i confini della disciplina fotografica attraverso un ricco programma di mostre, eventi, performance, proiezioni e workshop che uniscono parola, luce e tecnologie digitali. Ubiqua diventa così uno spazio di incontro artistico dove linguaggi tradizionali e innovativi si intrecciano per creare esperienze immersive e multisensoriali, capaci di riflettere sul presente e immaginare nuovi futuri per le arti visive. Già dalle prossime edizioni, il festival si aprirà al dialogo con altre arti come la musica, il teatro e le arti performative. «Viviamo oggi un paradosso artistico: mentre la tecnologia rende la fotografia apparentemente accessibile a tutti, rischia di privarla della sua magia, facendola diventare dipendente dal suo stesso progresso. A differenza della poesia, i cui gesti creativi restano immutati nel tempo, la fotografia se si pone solo il problema dello sviluppo tecnologico è destinata a svanire in sé stessa e nei suoi incubi. Se invece si pone il “problema dell’autore” – come accade inevitabilmente in poesia – può diventare sempre più sé stessa: cioè scrivere con la luce, arte dell’immagine. Può tornare verso la magia», spiega il Presidente Davide Rondoni «È proprio da questa urgenza che nasce il Festival Ubiqua che metta in dialogo la fotografia con la poesia, e nelle prossime edizioni con le altre arti, per indagarne i rapporti, gli incontri, le prospettive. Che a promuovere questa riflessione sia il Museo Nazionale di Fotografia, l’unica istituzione museale pubblica dedicata a quest’arte, non è un caso: è un atto di responsabilità e una dichiarazione d’intenti per guidare un dibattito indispensabile sul futuro e sull’identità del linguaggio fotografico». Un momento significativo e di grande apertura per l’istituzione museale che, proprio nei mesi scorsi, ha concluso l’iter amministrativo e giuridico di passaggio da Mufoco – Museo di Fotografia Contemporanea a MUNAF – Museo Nazionale di Fotografia con l’adozione del nuovo Statuto e l’ingresso del Ministero della Cultura tra i suoi Enti Fondatori e Promotori.
In programma a Cinisello Balsamo-Milano nelle sale e nel parco di Villa Ghirlanda, sede del Museo, attraverso momenti di confronto, approfondimento e narrazione, il Festival indaga la realtà sotto molteplici prospettive, invitando il pubblico a vivere un’esperienza coinvolgente e trasformativa, dove ogni evento diventa uno spazio di scoperta culturale e poetica. Attraverso dialoghi, conversazioni con artisti, poeti, fotografi, studiosi, giornalisti, scrittori, storici dell’arte, registi e curatori, il Festival invita il pubblico a scoprire nuove forme di espressione e percezione, ponendo la fotografia e la poesia al centro di un percorso di continua trasformazione e ampliamento. Dalla performance audiovisiva LOWTOPIC e i set immersivi di Hiroko Hacci, alle mostre “Cantami qualcosa pari alla vita. Alla faccia dei poeti. Ritratti dalle collezioni del Museo” e “Scrittura Obliqua”, al progetto audiovisivo The Eye, dalle conversazioni, performance che raccontano l’incontro tra poesia e fotografianel Novecento fino alle sperimentazioni di zonaIdisforme, dai work shop e alle visite guidate.
Il Festival Ubiqua si apre con una notte di musica, arte e visioni immersive. Giovedì dalle 20, l’Arena estiva del Parco di Villa Ghirlanda ospiterà l’inaugurazione della prima edizione, curata da Le Cannibale, realtà che da oltre quindici anni trasforma eventi in veri spazi di incontro culturale. Ad aprire la serata sarà LOWTOPIC A/V Show, performance audio-video che unisce suoni ambient, downtempo ed elettronici a visuals astratti e onirici, creando un’esperienza immersiva tra sogno e percezione. A seguire, il DJ set di Hiroko Hacci, sound curator e artista sonora giapponese, condurrà il pubblico in un viaggio musicale tra elettronica, breakbeat, influenze world e sperimentazioni. Un evento unico che segna l’inizio di un festival dedicato alla creatività contemporanea.
Al Festival Ubiqua, poesia, fotografia e luce si intrecciano in un dialogo profondo che svela la realtà trasformandola in visione.
Venerdì 12 settembre, nella suggestiva Sala dei Paesaggi di Villa Ghirlanda, un pomeriggio di incontri e conversazioni offrirà un viaggio intenso tra parole, immagini e riflessioni, esplorando come questi linguaggi artistici si fondano per raccontare mondi diversi, caleidoscopici. La storia dell’incontro artistico e umano fra Ugo Mulas e Eugenio Montale “Mulas, Montale la sfida della poesia virtuale” sarà raccontata da Michele Smargiassi, storica firma della fotografia di Repubblica, che illustrerà come il fotografo abbia tradotto in immagini il lirismo intenso di Ossi di seppia. Sarà poi la volta Ludovica Pellegatta, Partnerships Director di Magnum Photos, su “Antonia Pozzi. Nelle immagini l’anima”, straordinaria poetessa e fotografa milanese, la cui vita breve e intensa è paragonata a quella di Sylvia Plath. Con “Tra fotografia e poesia: il doppio sguardo di Giulia Niccolai” si proseguirà con Silvia Mazzucchelli – scrittrice, saggista, giornalista ed esperta di fotografia – per un viaggio nell’opera di Giulia Niccolai, figura poliedrica e capace di attraversare l’Italia e l’America con i suoi scatti e le sue parole, testimoni di un’epoca di grandi cambiamenti sociali e culturali. La storica dell’arte Ennery Taramelli in “I ‘cantori erranti’ del grande fiume” rivelerà l’intenso rapporto tra la poesia dialettale di Gianni Piva e le fotografie di Pietro Donzelli, che con il loro lavoro hanno dato voce e immagine ai paesaggi e alle genti del Polesine, fondendo parola e fotografia in una narrazione unica. Attraverso le parole di Katiuscia Biondi Giacomelli, saggista e direttore artistico dell’Archivio del maestro, emergerà la figura di “Mario Giacomelli, una fotografia come poesia”: un linguaggio visivo nuovo e potente, capace di ordinare il caos del reale e di evocare emozioni profonde. Il pomeriggio si concluderà con un dialogo fra gli scrittori e poeti Lorenzo Chiuchiù, Umberto Fiori, Antonio Riccardi sulla luce, intesa non solo come fenomeno fisico ma anche come esperienza metafisica e poetica, un incontro tra scienza e filosofia, tra scrittura di luce e scrittura d’ombra, in uno spazio di confine dove nascono visioni e immagini cariche di significato.
In serata la proiezione del documentario dedicato alla vita e all’arte del celebre fotografo Giovanni Gastel “Il mondo fuori. La vita e i luoghi di Giovanni Gastel” di Camilla Morino con l’introduzione del figlio Marco Gastel, del fotografo Guido Taroni e della regista stessa, insieme a Laura Zagordi, docente di regia e produzione della Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti di Milano. Un dialogo per scoprire il processo creativo e produttivo di ricerca del docufilm.
Sabato 13 settembre, ore 10.30 Sala Paesaggi, uno spazio dedicato al racconto di due importanti esperienze istituzionali che hanno dato vita a due mostre attraverso la committenza e valorizzazione nell’incontro artistico tra fotografia e poesia: al Palazzo Ducale di Genova si è conclusa a luglio la mostra “Meriggiare pallido e assorto” ispirata alla raccolta Ossi di seppia di Eugenio Montale che quest’anno ha compiuto 100 anni. Intervengono Ilaria Bonacossa, Direttrice del Palazzo Ducale e co-curatrice della mostra, e i fotografi protagonisti del progetto artistico Iole Carollo, Anna Positano e Delfino Sisto Legnani. Dal MAXXI di Roma, Valentina Vannicola presenta il progetto “La processione mistica”, una trasposizione fotografica del XXIX canto del Purgatorio di Dante, insieme alla curatrice Simona Antonacci.
Nel pomeriggio di sabato, ore 17 Sala degli Specchi, l’incontro a più voci che coinvolgerà giovani poeti, artisti della parola e dell’immagine che indagheranno l’incontro tra la luce, la fotografia e la poesia. La fotografa Flavia Rossi e la storica dell’arte Valeria Biacioni raccontano lo spazio poetico nel dialogo tra fotografia e poesia, introducendo il lavoro di Aminta Pierri “Desiderata. Una poetica per contatto” e la sua opera basata sull’incisione e il segno. L’architetto e fotografo Giorgio Di Maio e Massimiliano Cerrito, manager culturale, propongono “L’armonia nascosta. Poesia e fotografia come forme di conoscenza” un percorso tra poesia e fotografia come strumenti di conoscenza dell’invisibile, esplorando l’arte astratta e la parola, con un riferimento alla poetica di Leopardi. La poetessa e scrittrice Flaminia Colella e il film maker e fotografo Alessandro Asciutto presentano “Il corpo della luce” una performance che indaga la memoria di una casa e delle sue presenze invisibili, raccontate attraverso immagini e poesia. Lo scrittore Riccardo Pedicone orienterà il suo cammino “Verso sé stessi” a partire dalla domanda che Antonio Moresco pone nel suo Canto del buio e della luce. In “Stelle di sedicesima grandezza”, la poetessa e fotografa Eva Laudace esplora un dialogo poetico e fotografico centrato su figure simboliche e visioni personali, nel continuo viaggio di scoperta di sé. Con “La casa del poeta”, il poeta e scrittore Paolo Lagazzi condivide ricordi personali dei suoi incontri con il poeta Attilio Bertolucci e proietta fotografie di Carlo Bavagnoli che raccontano l’intimità e il paesaggio tanto amato da Bertolucci. E ancora, l’“Omaggio ai Fotopoeti” a cura del Presidente di MUNAF, il poeta Davide Rondoni.
Saranno due le esposizioni che arricchiranno il programma di Ubiqua. Sabato 13 settembre ore 19, la vernice della mostra “Scrittura Obliqua” che mette in dialogo fotografia e poesia nelle ricerche di 7 artisti contemporanei: Luca Campigotto, Federico Clavarino, Sabrina D’Alessandro, Linda Fregni Nagler, Alessandro Sambini, Alessandra Spranzi, Paolo Ventura.
La ricerca sulla relazione tra le due discipline è stata avviata grazie a una serie di incontri tra Davide Rondoni e Giovanni Chiaramonte (e con Matteo Balduzzi, Corrado Benigni, Gabriella Guerci, Silvia Mazzucchelli, Flavia Rossi, Giorgio Zanchetti), a partire dai lavori realizzati da grandi maestri della fotografia italiana e internazionale, tra cui Mario Giacomelli, Ugo Mulas, Luigi Ghirri, Minor White, Robert Frank.
Parallelamente, sono emersi l’opportunità e l’interesse di indagare la relazione tra fotografia e poesia nella ricerca contemporanea, invitando autori diversi per profilo e per generazione a misurarsi con il medesimo tema. Insieme alla mostra, esito del progetto di committenza vincitore del bando Strategia Fotografia 2024 della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, in autunno è prevista la pubblicazione di un catalogo edito da Quodlibet, book design dello Studio Sonnoli, a cura di Davide Rondoni e completo di tutti i progetti e dei testi critici di Matteo Balduzzi, Corrado Benigni, Michele Nastasi, Mauro Zanchi e Davide Rondoni.
Luca Campigotto presenta La vita nascosta (? -2025), un progetto che raccoglie circa 90 poesie ispirate, e accostate, a fotografie di paesaggio realizzate in vari luoghi del mondo (Dolomiti, Venezia, Il Cairo, New York, Marocco, Lapponia). Federico Clavarino con Ballgame, (2025) propone una serie di dieci assemblaggi di oggetti e immagini fotografiche montate su strutture d’acciaio. Tutto ciò che appare nelle immagini, e la struttura delle opere stesse, è stato acquistato al mercato di Jeu de Balle a Bruxelles. La ricerca di Sabrina D’Alessandro,Ufficio Resurrezione, Fotopiuvoli Trivulziani, (2009-2025) esplora il rapporto tra parola e immaginario, coniugando arte e linguistica, con neologismi e immagini nati a partire dal forte legame dell’artista con il Codice Trivulziano di Leonardo da Vinci. Nella ricerca di Linda Fregni Nagler, Untitled, compare in maniera costante la raccolta e la catalogazione di fotografie storiche, trovate nei mercati e in diversi archivi, che sottopone ad una continua e attenta trascrizione, come punto di partenza per nuovi progetti artistici. The poetry of the steak, (2025) di Alessandro Sambini è uno studio sperimentale sulla rappresentazione del corpo nudo attraverso la generative AI, a partire dalla suggestione della “poesia della carne” tratta da un film di Chronenberg. In Poesia in forma di rosa, (2025) Alessandra Spranzi crea una risonanza tra le immagini, i frontespizi di libri in cui non compare l’autore o l’editore, ispirandosi alla produzione poetica di Pierpaolo Pasolini. Paolo Ventura produce un lavoro a partire dal toccante racconto che Giuseppe Ungaretti fa della morte di Guillaume Apollinaire e del loro ultimo incontro nella sua abitazione di Parigi, in aBasGuillame, (2025).
Al primo piano del Munaf sarà inoltre esposta una selezione di ritratti di poeti contemporanei, tratti dalle collezioni del Museo e realizzati da importanti fotografi come Giovanna Borgese, Marcella Campagnano, Simone Casetta, Elisabetta Catalano, Attilio Del Comune, Mario Dondero, Dino Ignani, Giorgio Lotti, Paola Mattioli, Enzo Nocera, Federico Patellani, Mauro Raffini, Aleksandr Michajlovic Rodcenko. L’esposizione ha per titolo “Cantami qualcosa pari alla vita. Alla faccia dei poeti. Ritratti dalle collezioni del Museo”.
Al Festival Ubiqua la parola e l’immagine diventano videopoesia e installazioni interattive. Per tutta la durata del Festival, nelle sale Quadrerie di Villa Ghirlanda, due progetti speciali: Carlotta Cicci (poeta, fotografa, videomaker) e Stefano Massari (poeta e videomaker) di zona disforme presentano la selezione di opere realizzate dal 2022 al 2024, dove poesia, visual art e sound art si intrecciano in un’esperienza creativa in continua trasformazione, un’immersione tra linguaggi emergenti e sperimentazioni audiovisive. Il filmmaker, vj, musicista e cartoonist Dino Esposito e lo sviluppatore software e visual artist Gennaro Bosone con“The Eye” propongono un cortometraggio innovativo che utilizza impulsi cerebrali per modificare le immagini, creando un’opera unica e personalizzata in base alla biologia dello spettatore.
Due workshop animeranno la mattina di sabato 13 settembre al Festival Ubiqua, nel Parco di Villa Ghirlanda, dalle 10 alle 13. Nel laboratorio “L’occhio scrive, il dito guarda”, Martha Micali e Klim Kutsevskyy, fondatori della casa editrice indipendente DITO Publishing, guideranno i partecipanti in un’esperienza aperta a tutti per sperimentare la potente connessione tra fotografia e scrittura creativa, in un continuo ribaltamento di prospettive tra visione e narrazione. Nello stesso orario, le fotografe Arianna Arcara e Maria Elisa Ferraris del collettivo CESURA condurranno il workshop “Sovrapposizioni” basato sul loro progetto I’TALÌA. I partecipanti saranno invitati a creare un’opera personale con immagini e parole, che verrà poi stampata con l’affascinante tecnica del Lumen Print, una stampa fotografica a contatto che utilizza la luce solare per creare cartoline d’autore.
Domenica mattina alle ore 10 nel Parco di Villa Ghirlanda, a “Crit per colazione” un momento di riflessione e scambio informale tra gli artisti, il pubblico, giornalisti, critici. Partecipano la fotografa Arianna Arcara e Maria Elena Ferraris del Collettivo Cesura, il fotografo Roberto Boccaccino, il visual artist Claudio Beorchia, Carlotta Cicci (poeta, fotografa, videomaker) e Stefano Massari (poeta e videomaker) di zona disforme, Martha Micali e Klim Kutsevskyy di DITO Publishing.
Le iniziative culturali proseguono domenica mattina, dalle 10 alle 13, con le visite guidate alla mostra “Scrittura Obliqua”, a cura di Quindici19 e in collaborazione con il Servizio educativo del Museo.
Il Festival Ubiqua è promosso dal Museo Nazionale di Fotografia con l’organizzazione dell’associazione Quindici19.
Info https://mufoco.org/ubiqua
Info mostre
“Scrittura Obliqua”
“Cantami qualcosa pari alla vita. Alla faccia dei poeti. Ritratti dalle collezioni del Museo”
Museo Nazionale di Fotografia
Le mostre saranno aperta dal 12.09.2025 al 18.01.2025
dal mercoledì al venerdì ore 16 – 19;
sabato – domenica ore 10 – 19.