DNA – Dalla Nuova Arte
installazione di Ruggero Maggi presentata all’interno di SOGNO + CREATIVITA’ = BEVISIBLE+ WITH INVISIBLE
A cura di Antonello D’Egidio & Walter Vallini
Fuori Salone del Mobile 14 – 19 Aprile 2010
NHOW HOTEL via tortona 35 – Milano
dalle ore 10.00 alle 23.00
design e cinema “visibili”in una surreale atmosfera della dolce vita felliniana
Nella luce avviene la metamorfosi della realtà dei materiali usati. Proprio grazie alla vista, che percepisce questa forma di energia, si materializza la nuova componente espressiva: la materia risponde alle stimolazioni della luce, si esprime con il silenzioso linguaggio delle sue peculiarità e si manifesta in funzione della reattività alla luce di ogni singolo elemento dell’opera. “[…] un’operazione cruda, priva di orpelli. Un’asciuttezza che si apprezza ancor di più quando, nell’usare “new media”, come neon, ologramma, laser o altro, la naturale spettacolarità di questi materiali viene controllata fino a livelli minimali. Anche perché tali “immateriali” molto spesso colludono o si fondono con materiali tradizionalissimi quale il legno o la fotografia con il suo contributo evocativo.” (Carmelo Strano) Un cilindro di plexiglass di diametro di 50 cm. per un’altezza di 210 cm; venature luminose pulsanti di sottili neon che lo attraversano verticalmente, animando i tratti decisi di corpi dinamici che a loro volta osservano chi li osserva. Ingrandimenti in fotocopia su poliestere delle incisioni di Gustave Dorè per la Divina Commedia: tratti decisi su corpi che hanno subito la legge del contrappasso, una fisicità reale, in movimento, un fotogramma rubato, che racchiude in sé la potenza dell’emozione e la reazione istintiva della lotta e della difesa, dell’accettazione o del cambiamento. Il bianco/nero delle fotocopie e la trasparenza del foglio sono colorati dall’incanto della luce, richiamo insistente, rassicurante, guizzante e vitale; un istante fermato all’interno di un altro cilindro in cui campeggia, silenzioso ma simbolico, un numero VII, per mettere a nudo le passioni, la vitalità creativa ed espressiva dell’uomo. Uomo nudo che comunica in una provetta. Come in un vetrino si mette a fuoco una piccola parte per sottolineare la somiglianza di una specie. DNA per perpetuare lo sviluppo attraverso le diversità, clonazione del micro-universo che ogni uomo rappresenta custodendo in sé la somiglianza e la riproduzione del macro. Ruggero Maggi Ruggero Maggi si occupa dal 1973 di poesia visiva; dal 1975 di copy art, libri d’artista, arte postale; dal 1976 di laser art, dal 1979 di olografia, dal 1980 di X-ray art e dal 1985 di arte caotica sia come artista – con opere ed installazioni incentrate sullo studio del caos, dell’entropia e dei sistemi frattali – sia come curatore di eventi: “Caos italiano” 1998; “Caos – Caotica Arte Ordinata Scienza” 1999 – 2000; “Isole frattali” 2003, “CaoTiCa” 2004, “Attrazione frattale” 2006 (Premio Oscar Signorini – Fondazione d’Ars), “Caos e Complessità” 2009 (Università La Sapienza – Museo della Chimica – Roma).Tra le installazioni olografiche: “Una foresta di pietre” (Media Art Festival – Osnabrück 1988) e “Un semplice punto esclamativo” (Mostra internazionale d’Arte Olografica alla Rocca Paolina di Perugia – 1992); tra le installazioni di laser art: “Morte caotica” e “Una lunga linea silenziosa” (1993), “Il grande libro della vita” e “Il peccatore casuale” (1994), “La nascita delle idee” al Museo d’Arte di San Paolo (BR). Suoi lavori sono esposti al Museo di Storia Cinese di Pechino ed alla GAM di Gallarate. Ha inoltre partecipato alla 49. Biennale di Venezia ed alla 16. Biennale d’arte contemporanea di San Paolo nel 1980 e, dal 1973, a numerosi eventi artistici in tutto il mondo.Nel 2006 realizza “Underwood” installazione site-specific per la Galleria d’Arte Moderna di Gallarate. Nel 2007 presenta come curatore il progetto dedicato a Pierre Restany “Camera 312 – promemoria per Pierre” alla 52. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia. Nel 2008 presenta come curatore il progetto “Profondità 45 – Michelangelo al lavoro” sul rapporto Arte -Tecnologia. Nel 2008 a Villa Glisenti (BS) ed all’Art Centre della Silpakorn University di Bangkok, per un simposio artistico italo-thailandese dedicato alle problematiche del riscaldamento globale, realizza l’installazione “Ecce ovo”. Nel 2009 cura l’installazione site-specific collettiva “Prima o poi ogni muro cade” all’interno di PLAZA: OLTRE IL LIMITE 1989-2009 XX Anniversario della caduta del Muro di Berlino in Galleria del Corso a Milano; evento successivamente presentato a Villa Pomini a Castellanza (VA) e Spazio Luparia a Stresa.
e-mail: camera312@fastwebnet.it