Il laser a femtosecondi è l’evoluzione dell’Nd-YAG laser, da anni ampiamente usato in oculistica per il trattamento della cataratta secondaria e per il trattamento e la prevenzione del glaucoma acuto.
Rispetto al tradizionale Nd-YAG laser che rilascia impulsi in nanosecondi (ns) cioè in miliardesimi di secondo (10-9), il laser a femtosecondi rilascia impulsi, appunto, in femtosecondi (fs) cioè in milionesimi di miliardesimi di secondo (10-15). Grazie a questa velocità degli impulsi è possibile ottenere effetti fotodistruttivi utilizzando energie notevolmente inferiori. Riducendo il diametro dell’impulso a meno della metà di quello del laser tradizionale e aumentando la frequenza degli impulsi da pochi hertz (Hz) a centinaia di chilohertz (kHz), il laser a femtosecondi riesce a eseguire incisioni, sezioni, perforazioni dei tessuti umani.
I primi laser a femtosecondi sono stati impiegati in chirurgia rifrattiva per sezionare la cornea prima del trattamento con laser a eccimeri, aprendo la strada a quella che è divenuta la iLASIK.
Grazie all’elevatissima efficacia di questa tecnologia in chirurgia rifrattiva da pochi anni, laser basati su questa tecnologia sono utilizzati nella chirurgia della cataratta.
Così come nella chirurgia rifrattiva, anche nella chirurgia della cataratta con il laser a femtosecondi non è possibile eseguire tutto l’intervento ma solo la prima parte.
Il laser a femtosecondi ci permette di eseguire, con precisione impossibile per la mano dell’uomo, le incisioni corneali da cui si dovranno introdurre dentro l’occhio gli strumenti, eventuali incisioni corneali aggiuntive per la correzione dell’astigmatismo, la capsuloressi cioè l’apertura del sacco che contiene il cristallino, l’incisione del cristallino. Dopo questi passaggi è necessario asportare il cristallino già lavorato del laser a femtosecondi con la tecnica della facoemulsificazione e quindi, dopo la rimozione di tutti i residui del cristallino, procedere all’impianto della lente intraoculare.
I vantaggi derivanti dai passaggi chirurgici eseguiti con il laser sono importantissimi sia sul piano della prevenzione della più temibile complicanza della chirurgia della cataratta che è l’infezione endoculare (endoftalmite), sia sul piano dei risultati funzionali in particolari con le lenti intraoculari di nuova generazione.
L’incisione della cornea eseguita con il femtolaser è costruita su tre piani e rende l’incisione perfettamente autosigillante. Un’incisione perfettamente chiusa è uno degli elementi più importanti per la prevenzione dell’endoftalmite.
La capsuloressi eseguita con il femtolaser è perfettamente centrata, circolare e del diametro corretto per garantire il perfetto posizionamento della lente intraoculare con conseguente notevole miglioramento dell’obiettivo rifrattivo programmato e della sua stabilità nel tempo. L’introduzione del femtolaser nella chirurgia della cataratta ha notevolmente migliorato le prestazioni delle lenti intraoculari a elevata tecnologia come le lenti toriche per la correzione dell’astigmatismo, le lenti multifocali e accomodative per la correzione sia del difetto visivo sia della presbiopia.
La tecnologia in questo momento disponibile – seppure molto raffinata – ha ancora dei limiti per cui non tutti i soggetti sono eleggibili per l’intervento con il femtolaser. Tra i limiti principali ricordiamo la scarsa dilatabilità della pupilla e una conformazione facciale o oculare che non permetta il corretto posizionamento del laser.
Come l’introduzione del femtolaser in chirurgia rifrattiva ha prodotto una svolta determinante nei risultati della LASIK imponendosi rapidamente come la tecnica di riferimento per questa procedura chirurgica, così possiamo prevedere che la femtocataratta diverrà nel giro di pochi anni la tecnica di riferimento per la chirurgia della cataratta.