LUIGI ONTANI. LE SCATOLE VIVENTI.Castello di Rivoli

LUIGI ONTANI
RivoltArteAltrove

Periodo: 9 ottobre – 20 novembre 2011

Nell’ambito del progetto Le scatole viventi / The Living Boxes il Castello di Rivoli presenta la mostra personale di Luigi Ontani RivoltArteAltrove.
Eclettico e inventivo, pioniere della performance e della video arte, Luigi Ontani (Grizzana Morandi – Bologna, 24 novembre 1943) si è confrontato con vari mezzi espressivi affrontando numerose tematiche, dal citazionismo colto fino alla cultura popolare. Attraverso l’appropriazione di un vasto repertorio di simboli e segni visivi, il ricorso al mondo dell’infanzia e ad un immaginario libero e ludico,

Ontani costruisce un vero e proprio Universo di cui lui stesso è autore e attore. La mostra si compone di un ampio ventaglio di opere che ripercorrono e ricostruiscono l'intero processo creativo dell'artista italiano: dalla storica serie delle foto acquarellate realizzate in India negli anni Settanta, a cui appartengono Acquaiolo e Davide e Golia entrambe del 1976, fino ai più recenti light-box lenticolari come Nara Garuda Singh, 2002.

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La selezione include anche alcune delle erme in ceramiche, una selezione di fotografie a colori come Pinocchio e Dante del 1973, che preannunciano il tema della rilettura colta e del travestitismo, le maschere realizzate a Bali in legno di pule, e Millearti (1985) grande opera storica realizzata in cartapesta. In mostra sono inoltre presenti alcuni acquerelli, le opere fotografiche cosiddette Grottesche, ed alcune opere inedite ispirate alla città di Torino e realizzate appositamente per questa occasione.
La mostra ideata insieme all’artista sarà ospitata in primavera alla Kunsthalle di Berna.

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9 ottobre 2011 – 29 aprile 2012

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Il progetto Le scatole viventi rientra in un piano di ripensamento del funzionamento stesso della struttura museale. Si parte da un assunto di base: l’attuale crisi, per quanto indesiderabile e drammatica, può rappresentare un’opportunità per esplorare nuove funzioni e nuove vocazioni del museo. Il Castello di Rivoli, di fronte a questa emergenza, intende sviluppare partecipazione delle comunità locali. Si deve cogliere questa opportunità per trasformare il museo in un luogo di aggregazione, in uno spazio di produzione di idee e concetti inediti. Un museo veramente contemporaneo non può essere un semplice contenitore di opere, ma deve sapersi porre come un congegno intellettuale al servizio al servizio del suo pubblico.
Le scatole viventi rappresentano un inedito congegno espositivo: si tratta di una sorta di mostra in perenne trasformazione, un evento corale costruito su una idea di “discorso” e di “racconto” attorno all’arte contemporanea. L’idea è quella di portare in Manica Lunga (uno degli spazi più curiosi del museo, una sorta di immenso corridoio largo 6 e lungo 146 metri), circa 20 casse “chiuse” contenenti opere d’arte provenienti dalla collezione del Castello di Rivoli, ma anche da lacune collezioni private torinesi. Le casse verranno allineate nello spazio espositivo, all’incirca una ogni 4 metri. Una volta al mese verrà chiesto a diversi importanti personaggi del mondo dell’arte e della cultra di scegliere alcune casse, che sarano quindi “aperte”. Gli ospiti commenteranno durante una serata-evento le opere scelte, allestite nella Manica Lunga, creando nuovi racconti e legami tra i lavori. Parallelamente, la prima parte dello spazio espositivo sarà dedicata ad una “stanza d’artista”, allestita con lavori preziosi o mai esposti di uno o più artisti “invitati”, personalità significative legate alla storia dell’arte italiana, e di Torino in particolare. L’idea è quella di mettere in relazione le “stanze d’artita” con le opere della collezione, in una sorta di gioco di specchi il cui intento è quello di muovere il pubblico verso una maggiore conoscenza della storia dell’arte del nostro paese ma anche della storia del Museo e del suo territorio. SI tratta di un lavoro di approfondimento storiografico, completamente inedito dal punto di vista delle modalità. Il museo deve saper generare incontri e racconti sempre nuovi.

Tra gli artisti invitati figurano personalità del calibro di Luigi Ontani e Pietro Gilardi, mentre tra gli “ambasciatori”, per citarne solo alcuni, ricordiamo Andrea Cortellessa, Achille Bonito Oliva, Gianni Vattimo e Tommaso Trini.

courtesy  foto www.1fmediaproject.net