Anche le arti grafiche hanno avuto il loro Risorgimento e il loro Camillo Benso Conte di Cavour: oggi pochi ricordano la straordinaria e poliedrica figura di Raffaello Bertieri, fiorentino ma milanese di adozione, e la sua rivista “Il Risorgimento Grafico” (1902-1941) capaci di riportarea nuova vita la tipografia italiana decaduta nell’Ottocento. In nome di Bodoni e dei grandi maestri calligrafi e tipografi del nostro Rinascimento, Bertieri innalzò il sapere tecnico, studiò i modelli della grande tradizione italiana, disegnò e fece fondere magnifici caratteri, educando il gusto del pubblico con un assiduo apostolato.
La Biblioteca Nazionale Braidense, in collaborazione con l’Associazione Culturale Studi Grafici, celebra il 70° anno dalla morte di Raffaello Bertieri (Firenze 1875 – Milano 1941), editore e tipografo di grandissimo gusto e sensibilità, con l’esposizione di alcune delle pagine più espressive della rivista “Il Risorgimento Grafico” (1902-1941), di cui fu direttore e proprietario, insieme a libri, stampati, caratteri tipografici originali e preziosi materiali inediti.
La mostra, allestita nella splendida cornice della Sala Maria Teresa della Biblioteca Nazionale Braidense di Milano (via Brera 28) dal 4 ottobre al 16 dicembre (aperta dal lunedì al sabato, dalle 9.30 alle 13.00, con ingresso libero, chiusa domenica e festivi), sarà inaugurata lunedì 3 ottobre 2011 alle ore 16 (Sala Maria Teresa), con interventi di Andrea De Pasquale (direttore della Biblioteca Nazionale Braidense), Massimo Dradi (già presidente del Centro Studi Grafici e figlio di Carlo, cofondatore della storica rivista “campo Grafico”), Mauro Chiabrando (condirettore della rivista “Charta”), Gaetano Grizzanti (docente di graphic design e Consigliere Nazionale di Aiap), Enrico Tallone (editore e tipografo), Paola Pallottino (docente di storia dell’illustrazione), Raffaello Bertieri e Francesco Gemelli (rispettivamente nipote e pronipote di Bertieri). Sarà disponibile uno speciale catalogo, a cura di Gaetano Grizzanti, in distribuzione presso la Braidense.
La spiccata personalità del Bertieri viene raccontata attraverso la sua assidua produzione, che testimonia ampiamente la storia tipografica dell’editoria italiana della prima metà del Novecento. Un’ampia e significativa selezione di alcuni fascicoli della rivista (dalla raccolta completa posseduta dalla Biblioteca e da collezioni private) è accompagnata da una galleria storica di oggetti, quali i punzoni tipografici d’epoca, progettati da Raffaello Bertieri, fotografie, documenti e piacevolezze cartacee d’ogni tipo. Diedero un apporto costante alla redazione della rivista molti illustri autori e altrettanti collaboratori del settore grafico-editoriale, grazie anche ai numerosi concorsi grafici organizzati da “Il Risorgimento Grafico”.
Oltre che ai testi sullo studio della composizione tipografica del libro e della pagina, un’attenzione particolare va alle immagini e agli elementi originali applicati: fotografie pubblicitarie, necrologi, cartellonistica, etichette degli alberghi o dei profumi, carte intestate, annunci, locandine e copertine; oltre a caricature, ex libris, xilografie e filigrane. Alcuni disegni, realizzati da grandi talenti come Antonio Rubino, Piero Bernardini, Achille Luciano Mauzan e Francesco Carnevali, rappresentano una testimonianza unica della storia dell’illustrazione italiana. Come scrive Mauro Chiabrando: “Il tempo, galantuomo come certamente fu Raffaello Bertieri, ci apre oggi lo scrigno dei suoi tesori.”
“Bertieri fece ben presto del motto Nova ex antiquis la parola d’ordine per dare nuovo slancio alla tipografia italiana che dopo Bodoni era caduta nel buio della decadenza tecnica (con una sempre maggiore dipendenza dall’estero per i macchinari, la carta e i caratteri) e stilistica (schemi ripetitivi, eccessivi addobbi e accostamento di stili disparati secondo mode