PASQUALE ROTONDI SOPRINTENDENTE IN LIGURIA (1949 – 1961)-OMAGGIO NEL CENTENARIO DELLA NASCITA

Venerdì 1 ottobre 2010, dalle ore 15.30 alle ore 18.00, la Galleria Nazionale di Palazzo Spinola propone, nella ricorrenza del centenario della nascita, un incontro dedicato alla figura di Pasquale Rotondi (Arpino 1909 – Roma 1991), il quale fu nominato Soprintendente alle Gallerie della Liguria nello stesso giorno del 1949.

 

Interverranno:

 

Maurizio Galletti, Direttore Regionale Beni Culturali e Paesaggistici della Liguria

Bruno Ciliento, Soprintendente per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Liguria

Farida Simonetti, Direttore Galleria Nazionale di Palazzo Spinola

Gisella Capponi, Direttore Istituto Centrale per il Restauro

Daniele Diotallevi, Storico dell’Arte Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Marche

Salvatore Giannella, Giornalista e scrittore, ideatore e coordinatore del Premio Rotondi ai salvatori dell’arte

Giuseppe Pericu, Avvocato, ex allievo

 

Le testimonianze raccolte permetteranno di ripercorrere le avvincenti vicende biografiche di Rotondi, evidenziando, in modo particolare, il suo fondamentale impegno per la tutela del patrimonio artistico nazionale, sia in qualità di Soprintendente alle Gallerie e Opere d’Arte delle Marche (1939-1949) e poi della Liguria (1949-1960), sia quale Direttore dell’Istituto Centrale per il Restauro a Roma, incarico ereditato nel giugno del 1961 da Cesare Brandi e ricoperto sino al marzo del 1973, anno in cui Rotondi cessò l’attività.

Saranno ricordati anche i numerosi anni di insegnamento di Storia dell’Arte in particolare presso la Facoltà di Magistero dell’Università di Urbino e presso la Facoltà di Magistero e di Lettere dell’Università di Genova.

 

Infine, il fondamentale ruolo svolto da Pasquale Rotondi per promuovere e sostenere la donazione nel 1958 allo Stato italiano da parte dei marchesi Franco e Paolo Spinola del palazzo e delle collezioni in esso raccolte, grazie alla quale nacque la Galleria Nazionale di Palazzo Spinola, sarà ricordato anche con l’inaugurazione nell’atrio della Galleria, cui presenzieranno le figlie Paola Rotondi Briasco e Giovanna Rotondi Terminiello, di una targa in ricordo dei protagonisti di quell’evento, i marchesi Spinola e Pasquale Rotondi.

 

La figura di Pasquale Rotondi resta indissolubilmente legata all’incarico di Soprintendente alle Gallerie e Opere d’Arte delle Marche. Correva il mese di ottobre 1939 ed il clima della minaccia bellica imponeva una improcrastinabile missione: trovare un rifugio sicuro per il patrimonio artistico nazionale in caso di guerra. Il giovane funzionario, dotato di pochi mezzi ma di molto coraggio,  scelse la Rocca di Sassocorvaro, e, nel 1943, un ricovero presso il Palazzo dei Principi di Carpegna, riuscendo a proteggere e a riconsegnare alla fine delle ostilità oltre seimila opere provenienti da Venezia (tra cui il Tesoro di San Marco), Milano (Castello Sforzesco, Pinacoteca di Brera, Poldi Pezzoli) e Roma (Galleria Borghese, Galleria Corsini).

 

Il 1 ottobre 1949 Rotondi fu nominato Soprintendente alle Gallerie della Liguria ed immediatamente si impegnò per la salvaguardia dei beni artistici danneggiati dalla guerra, fondando un laboratorio di restauro presso il Palazzo Reale di Genova, sede della Soprintendenza. Durante la permanenza in Liguria contribuì in modo determinante alla realizzazione di mostre d’arte antica (Antica Arte Lignea in Liguria, 1952; 100 opere di Van Dyck, 1955; Arte a Sarzana dal XII al XVIII secolo, 1961), promuovendo la pubblicazione dei “Quaderni della Soprintendenza alle Gallerie e Opere d’Arte della Liguria”. Durante la sua permanenza presso l’Istituto Centrale per il Restauro di Roma si prodigò per sviluppare la ricerca scientifica, estendendo il campo d’azione anche oltre i confini nazionali: diresse ad esempio i restauri dei Caravaggio di San Luigi dei Francesi e di Malta, di tutti i quadri della National Gallery di Dublino, delle porte di Santa Sofia a Istanbul e degli affreschi di Giotto nella cappella della Maddalena in San Francesco ad Assisi. Deve essere inoltre ricordata l’attività svolta a Firenze dopo l’alluvione, con la decisione di attrezzare la Limonaia di Boboli con impianti tecnici necessari per la graduale deumidificazione delle tavole danneggiate, progetto che valse all’Istituto Centrale per il Restauro l’assegnazione, nel 1966, del Premio Zanotti-Bianco (da G. Rotondi Terminiello, Pasquale Rotondi, in Dizionario Biografico dei Soprintendenti Storici dell’Arte 1904-1974, Bologna 2007, pp. 548-554).

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