PHILIP WATCH SOSTIENE LA FONDAZIONE PER LA RICERCA SULLA FIBROSI CISTICA

E’ un progetto importante quello che Philip Watch, la più antica marca di orologi Swiss made presentein Italia, oggi appartenente al gruppo Morellato & Sector, ha deciso di sostenere, in occasione del lancio della propria nuova campagna stampa per l’autunno/inverno 2010.Il progetto nasce dalla nuova charity partnership

Il progetto nasce dalla nuova charity partnership con la FONDAZIONE PER LA RICERCA SULLA FIBROSI CISTICA ONLUS (FFC),ONDAZIONE PER LA RICERCA SULLA FIBROSI CISTICA ONLUS (FFC), che dal 1996 opera nella lotta contro questa grave malattia genetica. Volto della nuova campagna stampa, da settembre, èMatteo Marzotto, imprenditore, sportivo, molto impegnato nel sociale, cofondatore e Vicepresidente della Fondazione perla Ricerca sulla Fibrosi Cistica Onlus (FFC) cofondatore e Vicepresidente della Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica Onlus (FFC) che siede anche nel Consiglio di Amministrazione del gruppo Morellato & Sector,, azienda che ha scelto di appoggiare questa importante azione solidale, devolvendo l’intero compenso destinato al testimonial afavore della Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica, a beneficio di due nuovi ambiziosi progetti scientifici varati per il biennio 2010/2012.Philip Watch festeggia così una tappa importante del proprio processo di crescita che, proprio quest’anno, celebrail decimo anniversario della storica linea “Sunray”, con il lancio di cinque nuovi modelli dalle linee raffinate e  dall’eleganza senza tempo, che ben rappresentano l’essenza di questo marchio che racconta, fin dalle proprie origini, una storia importante e preziosa, fatta di design italiano e tecnologia svizzera. Matteo Marzotto, Vicepresidente diFFC, diventa il testimonial ideale negli scatti firmati dal grande fotografo Giovanni Gastel. Matteo Marzotto ha scelto il nuovo modello, limited edition di 350 pezzi, della collezione Sunray,ha scelto il nuovo modello, limited edition di 350 pezzi, della collezione Sunray,caratterizzato dal movimento automatico con riserva di carica, visibile grazie al vetro posto sul fondello avite. Dettagli come il cinturino in alligatore e la corona di carica con il logo inciso rendono questo orologioancora più prezioso.

Sarà questa l’occasione per presentare un altro nuovo e prezioso modello, anch’esso creato per la prossima collezione: “Wales”, un orologio particolare, caratterizzato dal movimento automatico, con le fasi lunari e il calendario à aiguille. Il fondello a vista con viti e il vetro zaffiro sono tra i dettagli inconfondibili dello stile Philip Watch.“Siamo felici di poter annunciare questa importante iniziativa per Philip Watch, resa possibile grazie a Matteo Marzotto, Vicepresidente di FFC e capace imprenditore, per il quale nutriamo una profonda stima, che siamo orgogliosi di poter affiancare in questa impresa a favore della ricerca sulla fibrosi cistica”. – afferma

“Wales”, un orologio particolare, caratterizzato dal movimento automatico, con le fasi lunari e il calendario à aiguille. Il fondello a vista con viti e il vetro zaffiro sono tra i dettagli inconfondibili dello stile Philip Watch.“Siamo felici di poter annunciare questa importante iniziativa per Philip Watch, resa possibile grazie a Matteo Marzotto, Vicepresidente di FFC e capace imprenditore, per il quale nutriamo una profonda stima, che siamo orgogliosi di poter affiancare in questa impresa a favore della ricerca sulla fibrosi cistica”. – afferma MassimoCarraro, Amministratore Delegato del Gruppo Morellato & Sector – “e siamo fieri di potere contribuire,  insieme, a più progetti di ricerca che ci auguriamo possano essere uno dei numerosi e importanti piccoli passi che ci avvicineranno alla tanto attesa cura per la fibrosi cistica, una malattia grave che solo in Italia conta ogni anno 200 nuovi casi”.“Siamo molto grati a PHILIP WATCH per averci offerto la possibilità di raccogliere nuovi significativi fondi per laricerca” – dichiara Matteo Marzotto e spiega, “In Italia ogni settimana nascono quattro persone malate di fibrosi cistica e ne muore una. Al momento non esiste una cura definitiva e grazie ai progressi degli studi clinici la speranza di vita ha continuato a crescere e oggi si attesta attorno ai 40 anni, purtroppo però stiamo ancora parlando di una vera e propria “malattia a timer” – Vice Presidente e testimonial della FFC, Marzotto ha contribuito alla nascita della Fondazione – “Nel 1997 il Professor Gianni Mastella assieme all’imprenditore milanese VittorianoFaganelli (attuale Presidente della FFC), mi proposero di collaborare a un progetto nascente, il cui obiettivo era  quello di creare una rete organizzata di ricercatori con un unico intento: colmare il vuoto scientifico e dare risposte concrete alla cura della fibrosi cistica”-continua Marzotto- “Accettai con enorme entusiasmo. Il Professor Mastella aveva diretto per anni il Centro Regionale Veneto di Fibrosi Cistica e conosceva bene mia sorella Annalisa, morta di Fibrosi Cistica ad appena 32 anni. Da lei ho ereditato l’energia e la voglia di non arrendersi mai. A lei e a tutti i malati devo il mio impegno quotidiano nella lotta alla Fibrosi Cistica”.

Oggi la FFC è una realtà affermata e un marchio d’eccellenza per una ricerca scientifica che in tutti questi anni si è distinta per la forte determinazione e la grande trasparenza in cui opera. La Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica è, infatti, una delle poche Onlus riconosciute dall’Istituto Italiano di Donazione (IID), giacché è un’organizzazione che lavora secondo i criteri di efficienza,trasparenza, affidabilità e serietà annualmente verificate dallo IID. Una garanzia per i donatori, confermata ulteriormente dalla certificazione HON cui è stato insignito il sito della Fondazione, per l’affidabilità dell’informazione medica. Grazie al prezioso contributo di circa 400 ricercatori provenienti da oltre 120 gruppi clinici e laboratori in Italia e nel mondo, la Fondazione ha raggiunto risultati importanti, che sembrano aprire nuovi spiragli, soprattutto in relazione a promettenti farmaci in grado di correggere il difetto di base di questa complessa malattia genetica.

E’ proprio in questa direzione che si orienta oggi la più avanzata ricerca scientifica, di pari passo con lo studio delle cellule staminali. Il contributo di 150.000 Euro che Philip Watch devolve alla FFC finanzierà interamente due  nuovi progetti che volgeranno i propri sforzi su questi due fondamentali campi di ricerca. Il primo, per il quale saranno stanziati 100.000 Euro, coordinato dal Dott. Mauro Mazzei nell’ambito del Dipartimento di Scienze Farmaceutiche dell’Università di Genova, sarà incentrato sull’individuazione di nuovi farmaci volti a curare il difetto di base della fibrosi cistica, approfondendo i complessi meccanismi che regolano il processo di maturazione della proteina CFTR difettosa. Il secondo progetto, cui sono destinati 50.000 Euro, diretto dal Dott. Roberto Loi presso la Sezione di Oncologia e Patologia Molecolare dell’Università di Cagliari, avrà l’obiettivo di derivare un particolare tipo di cellule staminali da cellule epiteliali respiratorie; ciò consentirebbe, nel prossimo futuro, di riuscire a intervenire direttamente sulle cellule epiteliali del malato, che, una volta corrette e reimpiantate nei polmoni del malato stesso, darebbero corso a una continua rigenerazione del tessuto polmonare sano. Due progetti importanti che avvicinano sempre di più alla cura definitiva della fibrosi cistica.

“Ci stiamo avvicinando al traguardo ma abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti. Iniziative come questa aiutano i malati ad avere più speranza, nella certezza che la società si stia prendendo cura del loro futuro”, afferma il Professor GianniMastella, Direttore Scientifico di FFC il quale ricorda che un italiano su 25 è portatore sano di fibrosi  cistica e che quando in una coppia entrambi i partner sono portatori sani, vi è una probabilità su 4 che ad ogni gravidanza nasca un figlio malato di FC. Come sottolinea efficacemente Matteo Marzotto nel suo libro

contributo di 150.000 Euro che Philip Watch devolve alla FFC finanzierà interamente due  nuovi progetti che volgeranno i propri sforzi su questi due fondamentali campi di ricerca. Il primo, per il quale saranno stanziati 100.000 Euro, coordinato dal Dott. Mauro Mazzei nell’ambito del Dipartimento di Scienze Farmaceutiche dell’Università di Genova, sarà incentrato sull’individuazione di nuovi farmaci volti a curare il difetto di base della fibrosi cistica, approfondendo i complessi meccanismi che regolano il processo di maturazione della proteina CFTR difettosa. Il secondo progetto, cui sono destinati 50.000 Euro, diretto dal Dott. Roberto Loi presso la Sezione di Oncologia e Patologia Molecolare dell’Università di Cagliari, avrà l’obiettivo di derivare un particolare tipo di cellule staminali da cellule epiteliali respiratorie; ciò consentirebbe, nel prossimo futuro, di riuscire a intervenire direttamente sulle cellule epiteliali del malato, che, una volta corrette e reimpiantate nei polmoni del malato stesso, darebbero corso a una continua rigenerazione del tessuto polmonare sano. Due progetti importanti che avvicinano sempre di più alla cura definitiva della fibrosi cistica.

“Ci stiamo avvicinando al traguardo ma abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti. Iniziative come questa aiutano i malati ad avere più speranza, nella certezza che la società si stia prendendo cura del loro futuro”, afferma il Professor GianniMastella, Direttore Scientifico di FFC il quale ricorda che un italiano su 25 è portatore sano di fibrosi  cistica e che quando in una coppia entrambi i partner sono portatori sani, vi è una probabilità su 4 che ad ogni gravidanza nasca un figlio malato di FC. Come sottolinea efficacemente Matteo Marzotto nel suo libro

Professor GianniMastella, Direttore Scientifico di FFC il quale ricorda che un italiano su 25 è portatore sano di fibrosi  cistica e che quando in una coppia entrambi i partner sono portatori sani, vi è una probabilità su 4 che ad ogni gravidanza nasca un figlio malato di FC. Come sottolinea efficacemente Matteo Marzotto nel suo libro “Volare Alto”: …“Nel nostro paese, ci sono oltre 2 milioni e mezzo di portatori sani, cioè oltre il 4 per cento della popolazione. Dunque su un autobus urbano ce ne sono in media due, mentre, per esempio in un cinema, ce nesono una quindicina, quasi sempre ignari”.

Un altro dei compiti della FFC è rendere più consapevoli tutte queste persone, e progetti concreti come quello promosso con Philip Watch, facilitano il raggiungimento di tale scopo.

 

 

www.philipwatch.net

www.fibrosicisticaricerca.it

(Visited 26 times, 1 visits today)