Damien Hirst Treasures from the Wreck of the Unbelievable Palazzo Grassi e Punta della Dogana Venezia

    

Sino  al 3 dicembre 2017 nelle sedi di Palazzo Grassi e Punta della Dogana
la Pinault Collection presenta Treasures from the Wreck of the Unbelievable.

La mostra costituisce la prima grande personale dedicata a Damien Hirst in Italia, dopo la retrospettiva presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli del 2004 (“The Agony and the Ecstasy”), ed è curata da Elena Geuna, già curatrice delle monografiche di Rudolf Stingel(2013) e Sigmar Polke (2016) presentate a Palazzo Grassi.
La mostra si estende lungo i 5.000 metri quadrati espositivi di Palazzo Grassi e Punta della Dogana, le due sedi veneziane della Pinault Collection che per la prima volta sono entrambe affidate a un singolo artista.
Treasures from the Wreck of the Unbelievable’ è un progetto complesso e ambizioso, la cui realizzazione si è protratta lungo dieci anni. Eccezionale nelle dimensioni e nei propositi, la mostra racconta la storia dell’antico naufragio della grande nave ‘Unbelievable’ (Apistos il nome originale in greco antico) e ne espone il prezioso carico riscoperto: l’imponente collezione appartenuta al liberto Aulus Calidius Amotan, conosciuto come Cif Amotan II, destinata a un leggendario tempio dedicato al Dio Sole in oriente.
La mostra si inserisce nel rapporto di lungo corso esistente tra l’artista e Pinault Collection. Damien Hirst è una presenza imprescindibile per la Collezione e alcuni suoi lavori erano già stati presentati a Palazzo Grassi in occasione delle mostre collettive “Where Are We Going?” (2006), che traeva il titolo proprio dall’opera di Hirst “Where Are We Going? Where Do We Come From? Is There a Reason?”, e successivamente nella collettiva del 2007  “A Post – Pop selection”. Con “Treasures from the Wreck of the Unbelievable” la Pinault Collection accompagna l’artista inglese nella realizzazione di un sogno aprendogli contemporaneamente Palazzo Grassi e Punta della Dogana dove le opere dialogano in un gioco di specchi tra i due spazi espositivi.
L’esposizione in programma nel 2017 si inscrive nell’ampio ciclo di monografiche dedicate a grandi artisti contemporanei – Urs Fischer (2012), Rudolf Stingel (2013), Martial Raysse (2015) e Sigmar Polke (2016) – che si alternano alle mostre tematiche collettive, con opere della Collezione Pinault.

La prima volta che Damien Hirst mi ha parlato del suo grande progetto, dei suoi “Tesori”, è stato circa dieci anni fa. Acclamato e adulato, era allora al culmine della gloria. Aveva raggiunto tutti gli obiettivi che si era prefissato in gioventù, quando era povero e privo di mezzi. Ma lui sognava nuovi orizzonti. Chiaramente voleva mettere alla prova le proprie capacità creative. Alcuni anni dopo, durante una mia visita al suo studio, mi ha mostrato le prime opere che aveva creato nell’ambito di questo maestoso progetto. Il risultato era spettacolare, clamoroso e sconcertante. E non si trattava che di un inizio. Per la sua smisuratezza, la sua ambizione e, infine, la sua audacia, il progetto è in totale rottura con tutto ciò che egli ha affrontato finora. Le opere non rientrano in alcuna categoria accademica ed estetica convenzionale. Sprigionano una forza quasi mitologica e l’osservatore si trova immerso in un sentimento che oscilla incessantemente fra la perplessità e l’entusiasmo.
Nulla lo ferma: né la difficoltà, né i codici e i canoni dell’arte comunemente ammessi, né le controversie e i giudizi troppo sbrigativi. Ammiro la sua propensione a mettersi in pericolo. Dal nostro primo incontro, all’inizio degli anni novanta, fino a oggi non ha mai smesso di uscire dai sentieri che egli stesso aveva tracciato. Dotato di un’energia inesauribile e di un’impressionante vivacità di spirito, osserva instancabilmente il mistero di ciò che è vivo, abbracciandone in un unico slancio la grazia e la violenza. Affascinato dall’interazione tra arte e scienza, spinge i limiti della creazione sempre più avanti. Se la sua opera è in perpetuo rinnovamento, il suo lavoro mira a eludere le scaltrezze di una fatalità cui egli rifiuta di sottomettersi.
Per me è stato del tutto naturale decidere di accompagnarlo in questa nuova esperienza, radicale e vivificante, aprendogli contemporaneamente gli spazi di Palazzo Grassi e quelli di Punta della Dogana, spazi in cui le opere dialogano come in un gioco di specchi. Un’avventura singolare e audace che mi ha appassionato, nella consapevolezza che poche istituzioni al mondo avrebbero avuto la possibilità di consegnarsi al sogno folle di un artista.
Desidero ringraziare tutti coloro che hanno preso parte a questa esposizione: Damien Hirst, ovviamente, ma anche Elena Geuna, curatrice della mostra, e tutte le persone che si sono impegnate al loro fianco con entusiasmo e convinzione.

François Pinault
Presidente di Palazzo Grassi ‒ Punta della Dogana

Damien Hirst nasce nel 1965 a Bristol, cresce a Leeds e dal 1986 al 1989 studia belle arti al Goldsmith College di Londra. Durante il suo secondo anno, Damien Hirst lavora all’organizzazione e alla curatela di “Freeze”, una mostra collettiva nota per essere stata il trampolino di lancio non solo per Hirst stesso, ma per un’intera generazione di giovani artisti britannici.
Attualmente Damien Hirst vive e lavora tra Londra e Gloucester.
Dalla fine degli anni ‘80, Damien Hirst realizza una vasta serie di installazioni, sculture, dipinti e disegni con il fine di esplorare le complesse relazioni tra arte, bellezza, religione, scienza, vita e morte. Con i suoi lavori – tra cui l’iconico squalo in formaldeide The Physical Impossibility of Death in the Mind of Someone Living (1991) e For the Love of God (2007), calco in platino di un teschio tempestato di 8.601 purissimi diamanti – Damien Hirst sfida le certezze del mondo contemporaneo, esaminando tutte le incertezze insite nella natura dell’uomo.
Dal 1987 sono state organizzate in tutto il mondo oltre 90 mostre personali sull’artista;
Damien Hirst ha partecipato, inoltre, a più di 300 mostre collettive. Nel 2012 la Tate Modern di Londra, in contemporanea con le Olimpiadi Culturali, ha presentato una grande retrospettiva sul lavoro dell’artista. Sono state organizzate mostre personali di Damien Hirst anche al Qatar Museums Authority, ALRIWAQ Doha (2013-2014), a Palazzo Vecchio, Firenze (2010), all’Oceanographic Museum, Monaco (2010), al Rijksmuseum, Amsterdam (2008), all’Astrup Fearnley Museet fur Moderne Kunst, Oslo (2005) e al Museo Archeologico Nazionale, Napoli (2004).
Nel 1995 Damien Hirst vince il Turner Prize.

Treasures from the Wreck of the Unbelievable. Damien Hirst
Palazzo Grassi
Punta della Dogana,
Venezia
Dal 9 aprile al 3 dicembre 2017
Orari: dalle 10.00 alle 19.00, chiusura il martedì, ultimo ingresso alle 18.00
Biglietti: Il biglietto di ingresso per visitare la mostra a Palazzo Grassi e Punta della Dogana, valido fino alla chiusura della mostra: Tariffa intera: 18€, Tariffa ridotta: 15€, Tariffa ridotta per le scuole: 10€ per due musei / 6€ per un museo (riservata alle scuole che prenotano una visita guidata o un atelier st_art); Gratuito per i titolari della Membership Card di Palazzo Grassi e Punta della Dogana, i bambini fino a 11 anni, i giornalisti (su presentazione del tesserino stampa in corso di validità), i diversamente abili (invalidi al 100%), le guide autorizzate (su presentazione del patentino rilasciato dalla provincia di Venezia), le guide ST_ART, due accompagnatori per ogni gruppo scolastico di 15 a 24 persone, tre accompagnatori per ogni gruppo scolastico di 25 a 29 persone, un accompagnatore per ogni gruppo di 15 adulti (fino a 29 persone), i disoccupati (su presentazione di un giustificativo), titolari della tessera Cultivist, 2×1 per i soci Carta Freccia in possesso di un biglietto Freccia per Venezia.

Ingresso gratuito ogni mercoled. per i residenti del Comune di Venezia, su presentazione della carta d’identit., e per gli studenti della Ca’ Foscari, dello Iuav e dell’Accademia di Belle Arti, su presentazione della tessera studente.
Prenotazioni/Visite Guidate: Online www.ticketlandia.com, Tel. dal luned. al venerd. dalle ore 9.00 alle ore 18.00 e il sabato dalle ore 9.00 alle ore 14.00, tel: +39 041 2001 057
Email (per visite guidate) visite@palazzograssi.it
Informazioni: www.palazzograssi.it/education
Per le attività su prenotazione: T. 041 2401304, E. education@palazzograssi.it
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Twitter: @Palazzo_Grassi
YouTube: Palazzo Grassi | Punta della Dogana

Palazzo Grassi
Campo San Samuele 3231
30124 Venezia

Punta della Dogana
Dorsoduro 2
30123 Venezia

foto by courtesy Gianni Marussi

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