Salute: in Italia ogni anno 100mila nuovi obesi

  • Il 60% degli Italiani adulti è obeso o sovrappeso
  • L’obesità costa al Paese 9 miliardi di euro l’anno
  • Disponibile da fine 2015 nelle farmacie, su prescrizione medica, il nuovo farmaco a base del principio attivo liraglutide in soluzione iniettabile, che favorisce la perdita di peso

Sono oltre 100mila i nuovi obesi in Italia ogni anno e quasi 200mila le persone in sovrappeso, per un totale che supera oggi la ragguardevole cifra di 27 milioni di concittadini obesi o sovrappeso, poco meno del 60% degli Italiani adulti. L’obesità costa al sistema Paese 9 miliardi di euro tra costi sanitari, calo di produttività, assenteismo, mortalità precoce. Sono solo due degli aspetti fotografati nel documento “Il burden of disease dell’obesità in Italia”, realizzato da Italian Barometer Diabetes Observatory (IBDO) Foundation e illustrato oggi alla stampa in un incontro promosso da Novo Nordisk per presentare il nuovo farmaco a base del principio attivo liraglutide (Saxenda®, Novo Nordisk), che favorisce la perdita di peso. Il farmaco, approvato dalla Food and Drug Administration (FDA) americana e dalla European Medicine Agency (EMA), è dispensabile su prescrizione medica ed è disponibile dalla fine del 2015 nelle farmacie italiane in soluzione iniettabile in penne preriempite pronte all’uso.

“Sovrappeso e obesità sono in continua crescita nel nostro Paese”, spiega Antonio Nicolucci, Presidente Center for Outcomes Research and Clinical Epidemiology (CORE) e coordinatore del Board sul Burden of disease dell’obesità di IBDO Foundation. “Secondo ISTAT – ricorda Nicolucci – fra il 2001 e il 2010 sono cresciuti di circa due milioni gli Italiani in sovrappeso e di oltre un milione quelli francamente obesi. Ciò significa, appunto, che ogni anno in Italia diventano obese oltre 100mila persone.”

“La questione è seria, perché nonostante nel comune sentire si tenda a considerare l’eccesso di peso, e persino l’obesità, ancora come condizione estetica, l’obesità è una vera e propria malattia”, dice Antonio Caretto, Presidente ADI-Associazione Italiana di Dietetica e nutrizione clinica. “L’obesità è causa di aumentato rischio di diabete, di malattie cardiovascolari e di alcune forme di tumore; essere sovrappeso od obesi riduce il benessere psicologico, determina un impatto negativo sulla funzionalità fisica, con diminuzione della capacità di compiere anche le più semplici attività quotidiane, e sulla funzionalità sociale, con depressione, distress, cattiva qualità di vita,” aggiunge.

L’eccesso di peso rappresenta la causa principale di diabete tipo 2, a sua volta associato a un più elevato rischio di malattie cardiovascolari. Inoltre è responsabile di disabilità e difficoltà nello svolgimento delle attività della vita quotidiana. I dati Istat 2013, rielaborati nel rapporto IBDO, evidenziano una crescita progressiva della percentuale di persone che, al crescere del peso corporeo, riportano difficoltà funzionali in diverse aree: 1 obeso su 3 non riesce a chinarsi o a salire una rampa di scale, 1 su 5 percorre con difficoltà 200 metri e via via sino a non essere in grado di fare il bagno o alzarsi dal letto, vestirsi, sollevarsi da una sedia.

“L’obesità è una vera e propria malattia sociale – spiega Nicolucci. Sempre secondo i dati Istat 2013, infatti, il benessere psicologico si riduce significativamente all’aumentare del livello di eccesso ponderale e, secondo l’OCSE, l’Italia è uno dei Paesi con più alto indice di disparità socioeconomica legata all’obesità: una donna con basso livello di scolarità presenta un rischio di sovrappeso tre volte maggiore rispetto a una donna con maggiore scolarità, mentre per gli uomini l’eccesso di rischio da bassa scolarità è soltanto del 30%, ma comunque fra i più alti.”

“Sino ad oggi l’obesità è stata una malattia piuttosto orfana di cure – dice Paolo Sbraccia, Presidente SIO-Società Italiana dell’Obesità. Erano più di 10 anni che si attendeva un nuovo farmaco, ora finalmente disponibile. Liraglutide è un analogo del GLP-1 che si è dimostrato efficace nel trattamento del sovrappeso e dell’obesità. È un farmaco ‘intelligente’, che interagisce con uno specifico interruttore nel cervello che regola l’appetito1,2. È efficace e sicuro, dotato di un meccanismo d’azione specifico per la riduzione del peso.”

Il farmaco è indicato in aggiunta a dieta povera di calorie e ad aumento dell’attività fisica per la gestione del peso corporeo in pazienti adulti con un indice di massa corporea (IMC) iniziale superiore o uguale a 30 kg/m² (obesi) oppure uguale o superiore a 27 kg/m² (sovrappeso), in presenza di almeno una co-morbidità correlata al peso come disglicemia (pre-diabete o diabete mellito tipo 2), ipertensione, dislipidemia o apnea ostruttiva nel sonno. Si somministra per via sottocutanea, una volta al giorno, indipendentemente dai pasti3.

Liraglutide riduce il peso corporeo prevalentemente attraverso la perdita di massa grassa, regola l’appetito aumentando le sensazioni di pienezza e di sazietà e diminuendo contemporaneamente le sensazioni di fame e di desiderio di consumo di cibo, inducendo quindi una riduzione dell’apporto di cibo1.

L’efficacia e la sicurezza di liraglutide per la gestione del peso corporeo sono state valutate in 4 studi di fase 3, randomizzati, in doppio cieco, controllati con placebo, nei quali sono stati arruolati complessivamente 5.358 pazienti: il programma SCALE™. I risultati del programma SCALE™ hanno evidenziato, in maniera statisticamente significativa, come in 56 settimane il 92% delle persone obese o sovrappeso curate con liraglutide abbia perso peso, rispetto al 65% di quelli che avevano assunto un placebo3; ben 1 su 3 aveva perso oltre il 10% del proprio peso rispetto al 10% del gruppo placebo4. Inoltre, i risultati ottenuti con il farmaco vanno al di là del solo calo ponderale. Infatti, il trattamento con liraglutide migliora significativamente i parametri glicemici in tutte le sottopopolazioni con glicemia normale, con pre-diabete e con diabete mellito tipo 2; migliora significativamente la pressione arteriosa sistolica e la circonferenza della vita rispetto al placebo; riduce significativamente la gravità dell’apnea ostruttiva nel sonno3.

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