Bergamo Festival FARE LA PACE

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Bergamo Festival

FARE LA PACE

Muri che si alzano, confini che si dissolvono

5 – 15 maggio 2016

Bergamo “Muri che si alzano, confini che si dissolvono” è il tema della nuova edizione di Bergamo Festival FARE LA PACE che si svolgerà dal 5 al 15 maggio.

Il tema dell’edizione 2016 si inserisce nel complesso contesto di definizione del valore della pace, filo conduttore della kermesse e nodo nevralgico del nostro tempo: ogni giorno nel mondo vengono erette nuove barriere mentre in altre aree del pianeta, confini considerati stabili diventano incapaci di contenere i flussi umani che nel frattempo prendono vita. Studiosi di fama internazionale, intellettuali, storici, politici e giornalisti dialogheranno e si confronteranno con il pubblico su questioni di grande rilevanza e attualità, per capire come sia possibile “costruire la pace” in uno scenario contemporaneo sempre più dominato da incertezze, conflitti, nuovi muri fisici che si alzano e vecchi confini che si abbassano.

In programma, un ricco calendario di eventi e appuntamenti, tra conferenze, lectio magistralis, incontri, proiezioni e concerti. Anche nel 2016 sono numerosi i grandi ospiti internazionali, protagonisti di conferenze e incontri: da Marc Augé, celebre antropologo francesce, ad Agnes Heller, filosofa ungherese tra i più autorevoli pensatori della modernità, da Richard Sennett sociologo americano e consigliere di Barack Obama a Saskia Sassen, tra le maggiori esperte internazionali di sociologia delle metropoli e dei flussi migratori e Monsignor Bashar Warda, arcivescovo caldeo di Erbil nel Kurdistan iracheno. Tutti gli eventi sono gratuiti previa iscrizione on line sul sito internet www.bergamofestival.it a partire dal 7 aprile.

«Bergamo Festival in questi anni è rimasto fedele a un‟identica vocazione – dichiara Casto Iannotta, Presidente di Bergamo Festival – quella di illuminare a giorno, con un raggio potente, i grandi processi di costruzione della vita civile sia nel loro risvolto locale e quotidiano, sia nella loro dimensione globale e storica. Nel costruire il programma di questa edizione, abbiamo privilegiato un calendario di eventi più compatto, ricco di presenze e temi suggestivi con l‟obiettivo di realizzare, anche durante l‟anno, una serie di appuntamenti legati alla manifestazione che manterranno vivo il legame con il territorio; tutto questo conferma come il Festival sia ormai un evento imperdibile capace di coinvolgere quel pubblico sempre attento e informato che da anni si ritrova a maggio nella straordinaria città di Bergamo. Desidero ringraziare le Istituzioni, le Fondazioni, le Associazioni culturali, le aziende e i partner che a vario titolo sostengono il Festival: è solo grazie a una progettualità condivisa che si possono affrontare le sfide del mondo d‟oggi. A testimoniare l‟importanza del dialogo con le altre realtà territoriali impegnate nel campo culturale, quest‟anno il Festival inaugura una felice collaborazione con Bergamo Scienza: a maggio ospiteremo un evento realizzato in partnership con Bergamo Scienza e a ottobre saremo a nostra volta ospiti nel loro cartellone. Stiamo infatti lavorando in un‟ottica di logico coordinamento tra iniziative culturali nella convinzione che, facendo rete, si possa crescere e produrre cambiamento».

«L‟uomo si interroga a proposito del senso di tutte le cose che gli accadono e che sono intorno a lui – afferma Don Fabrizio Rigamonti, Direttore dell‟Ufficio per la pastorale della cultura e dell‟Ufficio beni culturali della Diocesi di Bergamo. Nella sostanza non si tratta, per questa ricerca, di un‟operazione intellettuale: il senso di tutte le cose gli uomini e le donne lo rintracciano a partire dai significati che essi danno alle esperienze quotidiane della loro vita. Tuttavia, all‟interno di società particolarmente complesse quali sono quelle nelle quali ci troviamo a vivere, ognuno di noi ha la distinta percezione che per continuare a corrispondere a questo appello di senso, ha effettivo bisogno di essere aiutato nella comprensione del tempo presente e dunque dei globali e rapidi processi di trasformazione in atto. Precisamente per riferimento a questo lavoro di discernimento delle dinamiche della cultura contemporanea, di confronto critico con esse – attraverso la denuncia dei rischi e il suggerimento dei rimedi – si colloca il Festival, espressione della nostra Comunità cristiana, e il servizio che esso intende offrire alla nostra città, al territorio e a tutti coloro che desidereranno accogliere l‟invito. La presenza dunque di figure di assoluta competenza e di riconosciuto profilo internazionale, che, anche per la nuova edizione, hanno accolto l‟invito per un‟esposizione dei diversi temi in forma accessibile al vasto pubblico è certamente garanzia della serietà della proposta, e, non di meno, grata compagnia al lavoro di riflessione che, comunitariamente e in forma personale, ognuno di noi prova tenacemente a portare avanti».

Don Giuliano Zanchi, Presidente del Comitato Scientifico aggiunge: «Nell‟edizione 2016 il Festival sceglie di legarsi ancora di più all‟attualità sociale e alle difficili congiunture del nostro tempo: il mondo è solcato da infiniti muri e confini, visibili e invisibili. Da una parte i grandi confini che sanciscono dolorose fratture nella storia dell‟uomo, dall‟altra i muri più intimi e individuali che percorrono le vite di ognuno di noi. Il compito umano di fare la pace ha davanti a sé sfide sempre nuove e decisive. Si tratta di questioni che nascono a volte lontano da noi, ma i cui effetti si ripercuotono nei luoghi in cui viviamo. Spesso questi effetti toccano il nostro quotidiano, spesso hanno il volto di uomini disperati che rischiano la vita pur di cercare un futuro possibile. Con gli eventi di Bergamo Festival si cerca sempre di presentare esperienze di reale costruzione della pace raccolte in giro per il mondo e raccontate nel segno della speranza, in modo che la consapevolezza possa alleviare la paura e che la riflessione porti lucidità».

Accanto al variegato carnet di eventi e appuntamenti, non mancano le iniziative pensate per l‟animazione culturale del territorio. A grande richiesta, ritorna con importanti novità Pianocity, l‟evento musicale che porta il pianoforte nei luoghi simbolici della città di Bergamo. Nell‟edizione 2016 il nome della manifestazione si lega ulteriormente al festival con la declinazione Pianocity for Peace.

«I giovani si confermano i destinatari privilegiati della manifestazione – spiega Roberta Caldara, Direttore del Festival – e, in quest‟ottica, prosegue il progetto editoriale di Bergamo Festival rivolto alle nuove generazioni. In collaborazione con Banca Popolare di Bergamo, il Festival donerà agli studenti degli istituti di Bergamo e provincia le pubblicazioni con le trascrizioni degli incontri più significativi, tra le quali ricordiamo le imperdibili lectio magistralis di Enrico Letta e Wolfgang Streek dello scorso anno. Un‟iniziativa che è già stata accolta con entusiasmo dalle scuole, nella consapevolezza che fornire incontri di riflessione e strumenti ai giovani sia un buon modo per costruire un futuro sostenibile.

Anche quest‟anno Bergamo Festival esprime quel senso di apertura, confronto e dialogo con il territorio che è l‟anima della manifestazione. Il legame con la realtà locale si rafforza consolidando la rete già vaste delle proprie collaborazioni: ad esempio, attraverso il pane, simbolo universale di speranza, fraternità e pace abbiamo realizzato un progetto di marketing territoriale, in collaborazione con Aspan. Oltre 30 panificatori di Bergamo e provincia, distribuiranno il pane in sacchetti che riportano il logo e le coordinate del Festival. Bergamo Festival raggiungerà così le case dei bergamaschi, grazie al pane, il cui scambio è promessa di accoglienza e solidarietà. La musica sarà, come sempre, un elemento centrale del Festival grazie all‟evento Pianocity for Peace. Siamo molto soddisfatti che il Comune, per il secondo anno consecutivo, abbia deciso di sostenere la manifestazione. L‟evento è organizzato grazie alla collaborazione con la storica ditta San Michele Pianoforti e fondamentale è il ruolo svolto dal Conservatorio Gaetano Donizetti che parteciperà alla kermesse sostenendo e organizzando concerti ed esibizioni di propri allievi durante Pianocity. Per l‟edizione 2016 il numero di pianoforti si amplierà, nove strumenti saranno dislocati in città e in provincia e raggiungeranno nuove prestigiose sedi. Nei mesi di maggio e giugno Pianococity for Peace sbarcherà all‟Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo e ad Oriocenter, i pianoforti saranno a disposizione di coloro che vorranno mettersi alla prova improvvisando concerti in totale libertà».

La programmazione di Bergamo Festival è ideata e progettata dal Comitato Scientifico, composto da esperti in discipline connesse con i temi trattati dal Festival, ne fanno parte: Giuliano Zanchi – teologo e Segretario Generale di Fondazione Adriano Bernareggi, Nando Pagnoncelli – Amministratore Delegato di Ipsos Italia, Paolo Magri – Vice Presidente Esecutivo dell‟Istituto per gli Studi di Politica Internazionale, Marco Marzano – sociologo e Professore Ordinario di Sociologia dell‟Organizzazione, Antonella Sambri – Direzione Relazioni Esterne ed Eventi presso la Società Editrice il Mulino e Giulio Brotti – Professore, saggista e giornalista de “L‟Eco di Bergamo”.

«Nell‟anno intercorso tra l‟edizione dello scorso anno di Bergamo festival e quella di quest‟anno si sono succeduti eventi che hanno suscitato una grande inquietudine tra gli individui e hanno interpellato le coscienze di tutti – dichiara Nando Pagnoncelli. Mi riferisco alle ondate migratorie di popolazioni in fuga dalla guerra e dalle persecuzioni le cui immagini sono entrate prepotentemente nelle nostra case facendoci assistere al dramma dei bambini deceduti, delle famiglie divise, dei muri che respingono. Sono immagini che hanno dato corpo alla sofferenza. Nel nostro vocabolario e nelle nostre opinioni si è fatta strada la differenza tra profughi e migranti “per ragioni economiche”. In entrambi i casi lasciano il loro paese per sopravvivere. Poco alla volta affiorano i dubbi che siamo in presenza di problemi complessi e non tutto può essere semplicisticamente risolto invocando i respingimenti. E lo stesso senso di smarrimento è provocato dagli attentati di matrice islamica che hanno colpito Parigi e Bruxelles, il cuore dell‟Europa. Spesso lo sgomento e la paura inducono le persone a semplificare, rifugiandosi dietro la distinzione tra buoni e cattivi, faticando a capire le cause e le conseguenze di ciò che è avvenuto e sta caratterizzando il nostro tempo. Molti pensano che siamo in guerra, una guerra non convenzionale, una guerra non dichiarata, ma pur sempre una guerra. E di fronte ai dubbi e alle paure e al rischio che le opinioni si mobilitino superficialmente, si impone l‟esigenza di capire e di discernere. Aiutare a capire e a discernere è il compito di Bergamo Festival, perché la comprensione dei fenomeni, anche quelli più drammatici e difficili da decifrare, è una delle precondizioni per fare la pace». «Il Medio Oriente e l‟Europa hanno ispirato il tema del festival di quest‟anno – afferma Paolo Magri. Il Medio Oriente in relazione al venir meno dei confini artificiosamente creati negli anni „20 del secolo scorso; l‟Europa per il ricrearsi giorno dopo giorno di confini interni che, con Schengen, erano stati eliminati pochi anni fa. Fra questi due mondi con “muri che si alzano e confini che si dissolvono” si inserisce il Mediterraneo che, da luogo di incontro, rischia di trasformarsi in luogo di chiusura forzata». «Anche quest’anno il festival – continua Marco Marzano – offre ai cittadini bergamaschi l’opportunità di conoscere ed ascoltare importanti studiosi nel campo delle scienze sociali ed umane: lo sguardo critico ci servirà per capire meglio il nostro tempo di crisi, i suoi problemi e le sue contraddizioni».

Nell‟edizione 2016 del Festival si rafforza la collaborazione con la casa editrice il Mulino, come spiega Antonella Sambri: «la Società editrice il Mulino è stata costituita nel giugno del 1954 con l‟intento di estendere la presenza del gruppo Mulino nel mondo culturale e politico italiano. Fin dal suo esordio, si è posta come obiettivo di partecipare al dibattito pubblico sui grandi temi sociali, politici e culturali e di offrire un contributo di conoscenza alla concreta soluzione dei problemi della società italiana. Nella convinzione che fare cultura sia anche un impegno etico e civile, il Mulino ha accettato con piacere di partecipare al Bergamo Festival Fare la Pace quale preziosa occasione per mettere il proprio patrimonio di conoscenze e di autori al servizio della collettività. Un modo per essere protagonisti dell‟attività culturale del nostro paese, per intercettare i grandi cambiamenti e le contraddizioni del mondo contemporaneo. Siamo orgogliosi di aver contribuito alla partecipazione di autori italiani e stranieri quali Agnes Heller, Saskia Sassen, Richard Sennett e Colin Crouch che con la loro esperienza e il loro vissuto porteranno un contributo nuovo e originale allo sviluppo del tema proposto per questa nuova edizione “Muri che si alzano, confini che si dissolvono”, un grido di dolore che attraversa l‟Europa, e non solo, chiedendo soluzioni che tardano ad arrivare». «Non occorrono doti da veggente per constatare che il timore e la sfiducia sono oggi i sentimenti maggiormente diffusi, a livello personale e collettivo, forse non solo in quella parte del mondo che per convenzione siamo soliti chiamare “Occidente” – dichiara Giulio Brotti. Io credo però che, come nelle scorse sue edizioni, anche quest‟anno il Bergamo Festival “Fare la Pace” potrà offrire occasioni e strumenti per interpretare diverse situazioni, spesso drammatiche o decisamente tragiche, che caratterizzano il nostro tempo: da questo punto di vista, la cultura – intesa non in senso libresco – può costituire un rimedio contro la paura e un antidoto contro le reazioni viscerali, urlate a sfide che saremmo invece chiamati ad affrontare ragionevolmente».

I giovani si confermano i destinatari privilegiati ai quali Bergamo Festival vuole rivolgersi allestendo un ricco programma di appuntamenti ed eventi che spaziano dalla giustizia all‟economia, alla costruzione geopolitica del mondo, fino alle grandi problematiche contemporanee come il rapporto fra le religioni e la nascita di nuovi conflitti. La cifra del Festival, sarà dunque, come sempre, la divulgazione: saper appassionare i curiosi, ispirare gli studenti, informare i cittadini. Anche nell‟edizione 2016 al Comitato Scientifico si affianca il Comitato Giovani, costituito da studenti universitari dai 19 ai 25 anni che contribuiscono attivamente alla progettazione culturale del Festival, occupandosi in prima persona di alcuni eventi del programma. Al termine di ogni evento dell‟ambito “Futuro Prossimo”, il Comitato Giovani avrà l‟opportunità di dialogare con gli autorevoli ospiti, ponendo domande e dando voce anche ai quesiti postati su Facebook dalla comunità social. Inoltre, i giovani nel periodo precedente il Festival, saranno protagonisti di incontri con gli studenti e gli insegnanti delle scuole secondarie bergamasche e saranno coinvolti nelle attività di comunicazione del Festival attraverso i social network.

EVENTI IN PROGRAMMA

Bergamo Festival sarà una manifestazione “aperta” e diffusa in più luoghi del tessuto urbano: in un percorso a tappe fra interni ed esterni, Città Alta e Città Bassa accoglieranno i diversi momenti del Festival che trasformeranno Bergamo in un vivace laboratorio culturale. Il programma 2016 è articolato in tre ambiti: futuro prossimo, incontri ravvicinati, voci per la pace. La serata di apertura del Festival si svolgerà giovedì 5 maggio al Centro Congressi Giovanni XXIII: come meditazione introduttiva ai temi di FARE LA PACE 2016, il grande attore Roberto Herlitzka, David di Donatello per la sua celebre interpretazione di Aldo Moro in “Buongiorno Notte”, leggerà brani da “I grandi cimiteri sotto la luna” di George Bernanos, una delle più grandi orazioni civili del Novecento contro la guerra e il terrore. Chiuderà l‟inaugurazione il Concerto per 4 Pianoforti e Orchestra in la minore BWV 1065 di Johann Sebastian Bach con l‟accompagnamento dell‟Orchestra d‟archi del Conservatorio Donizetti di Bergamo.

1. Futuro prossimo

Nella sezione “Futuro prossimo”, Bergamo Festival presenta un ciclo di sette lectio magistralis con personaggi eccellenti del panorama culturale contemporaneo; l‟obiettivo è coinvolgere il pubblico nel dibattito culturale dei grandi processi di costruzione della vita civile attraverso le voci di studiosi, intellettuali, figure di primo piano impegnate nei capitoli principali dell‟attuale snodo sociale. Tutti gli eventi si svolgeranno presso il Centro Congressi Giovanni XXIII di Bergamo. Il 7 maggio il primo ospite a prendere la parola sarà Agnes Heller, filosofa ungherese sopravvissuta all‟Olocausto e tra i massimi esponenti della “scuola di Budapest”, che terrà la lectio “La muraglia ungherese. Il sogno europeo alla prova dei nuovi cinismi”. La Heller, a suo tempo critica nei confronti della svolta autoritaria di molti paesi dell‟Est, parlerà di nuovi nazionalismi e della barriera anti immigrati eretta nel settembre scorso dal governo ungherese. A moderare l‟incontro Giorgio Ferrari, editorialista e inviato speciale di “Avvenire”.

Il 10 sarà la volta del padre gesuita francese Gaël Giraud, docente di Economia Matematica all‟ Università Sorbona di Parigi, considerato uno dei giovani economisti più influenti di Francia. Nell‟intervento “La grande scommessa. Dare regole alla finanza per salvare il mondo” Giraud spiegherà, in dialogo con Giorgio Gandola, Direttore de “L‟Eco di Bergamo”, i legami tra la crisi globale e le diseguaglianze prodotte da un sistema finanziario privo di regole.

Sabato 14 maggio, triplo imperdibile appuntamento: si inizia alle 16 con il sociologo e politologo Colin Crouch che nella lectio “Chi governa il mondo. La democrazia dopo la democrazia” parlerà del destino della democrazia nella società attuale, sempre più condizionata da oligarchie economiche e da reti finanziarie.

A seguire Saskia Sassen, tra le più autorevoli studiose di economia sociale con “La solitudine dei numeri primi. La vita sulla terra ai tempi della globalizzazione” tratterà delle criticità generate da una economia globale senza frontiere. Chiuderà la serata alle 21 Richard Sennett, sociologo americano e consigliere di Barack Obama che nell‟incontro “Le ragioni dell‟insieme. La tenuta dei legami sociali nell‟età dell‟individualismo” affronterà i temi della socialità e del lavoro, dei legami sociali nei contesti urbani e degli effetti sull‟individuo della convivenza nel mondo moderno urbanizzato; a moderare i tre incontri Marco Marzano, Sociologo e Professore Ordinario di Sociologia dell‟Organizzazione all‟Università degli Studi di Bergamo.

Infine, il 15 maggio, nella giornata di chiusura del Festival, un doppio appuntamento: Monsignor Bashar Warda arcivescovo caldeo di Erbil nel Kurdistan iracheno, illustrerà in “Vasi di coccio. La situazione dei cristiani nel vortice del califfato islamico”, un risvolto emblematico e poco raccontato della guerra civile islamica nella quale molte minoranze religiose soccombono nel silenzio planetario; moderatore dell‟incontro sarà Carlo Dignola, giornalista de “L‟Eco di Bergamo”.

In serata alle 21, gran finale del Festival con la lectio magistralis del celebre etnologo e antropologo Marc Augé, dal titolo “Le nuove paure. Veleni psichici e relativi antidoti nell‟era dell‟esistenza globale”. Augé passerà in rassegna le paure del nostro tempo e, guardandole in faccia una ad una, cercherà di capirle e relativizzarle, conducendo il pubblico a distinguere ciò che conta da ciò che è artificio; l‟intervista sarà condotta da Riccardo Nisoli, Direttore di “Corriere della Sera – ediz. Bergamo”.

2. Incontri ravvicinati

Numerosi sono gli spazi che il Festival dedica a incontri, seminari, tavole rotonde di dialogo su specifiche questioni di attualità. Il 6 maggio si inizia con l‟antropologo e architetto Franco la Cecla che affronterà il tema dell‟urbanistica e dell‟organizzazione dello spazio contemporaneo nell‟incontro dal titolo “Le città invivibili. Muri e confini nel dedalo delle città metropolitane”. In collaborazione con Bergamo Scienza, domenica 8 maggio Telmo Pievani, filosofo ed evoluzionista, in “Migranti, da sempre. La migrazione come fattore evolutivo” spiegherà perché l‟umanità ha sempre emigrato e perché il nuovo fenomeno delle migrazioni non è per nulla così nuovo. Oltre ai dibattiti, a Bergamo Festival ci si confronterà anche con diverse esperienze utili a dimostrare come la riflessione teorica dia i suoi frutti migliori quando si manifesta in azioni concrete.

La storia di Martina Caironi, giovane atleta pluridecorata paralimpica ne è la prova: l‟8 maggio nell‟incontro “Il cuore oltre l‟ostacolo. Vita di un‟atleta oltre i muri della disabilità” Martina porterà al Festival la sua personale esperienza di riscatto attraverso lo sport, i successi, le difficoltà e l‟amore per le sfide. In un‟edizione caratterizzata da una crescente attenzione ai temi caldi dell‟attualità, il 9 maggio alle 18 si parlerà di “Giochi di guerra. Significati, opportunità e rischi degli ambienti virtuali” con Emilio Cozzi, giornalista ed esperto di videogiochi e Matteo Lancini, psicologo e Presidente della Fondazione Minotauro; l‟11 maggio, il fenomeno dell‟immigrazione sarà al centro del dialogo tra Gian Antonio Stella e Nando Pagnoncelli nell‟incontro “Le invasioni barbariche. Isterie collettive e dimensioni reali del fenomeno migratorio”. Il 12, nell‟incontro “Twitter e Jihad. Il marketing del terrore” Monica Maggioni, inviata di guerra e Presidente Rai e Paolo Magri, Vice Presidente Esecutivo dell‟Istituto per gli Studi di Politica Internazionale, si confronteranno su questioni di politica internazionale e sulla rapida e sanguinosa ascesa dell‟Isis in Medio Oriente. E ancora, del ruolo della Germania e della sua egemonia in Europa, si concentrerà Gian Enrico Rusconi, noto storico e politologo, che il 13 maggio parlerà di “Egemonia vulnerabile. La Germania contemporanea e la sindrome di Bismarck”. Sempre il 13, ma in serata, sarà la volta di Walter Veltroni che, nell‟incontro “La mia Africa. Voci di speranza e cambiamento” farà un racconto appassionato delle tragedie, ma anche delle speranze che continuano a segnare il “Continente nero”.

3. Voci per la pace

Visto il successo delle edizioni precedenti, il cinema e i laboratori per bambini ritornano protagonisti di Bergamo Festival. Tanti gli appuntamenti in calendario, tra proiezioni, workshop e molte altre novità. Si inizia con il cinema: grazie alla rinnovata collaborazione con il Festival di Cortometraggi “C‟è un tempo per… l‟integrazione”, Bergamo Festival porterà in “tour” presso i centri di accoglienza dei cittadini richiedenti asilo, una selezione di film che affronteranno il tema dell‟integrazione tra persone, famiglie e popolazioni.

In programma, un ciclo di quattro proiezioni che si svolgeranno nei diversi centri di accoglienza in provincia di Bergamo, da venerdì 6 a lunedì 9 maggio alle ore 20.45. Sabato 14 maggio, appuntamento con il grande schermo: al Cinema Conca Verde verrà proiettato il film documentario “I bambini sanno” di Walter Veltroni.

A seguire, il dibattito con Veltroni che parlerà dei grandi temi trattati dal film: l‟amore, la vita, la morte, la sessualità, la politica, il futuro e la pace visti dagli occhi dei bambini. Il regista guarda al futuro tramite l‟infanzia, alla ricerca di quei valori – pacifismo, uguaglianza, diritti civili – che si perdono nel cinismo dell‟età adulta. Al Festival non mancheranno anche spazi dedicati ai genitori e ai bambini. Sabato 7 maggio presso la Fondazione Adriano Bernareggi, in collaborazione con l‟Ufficio Famiglia della Diocesi, si svolgerà il convegno “Con quali parole raccontare la violenza ai nostri figli?”. Domenico Simeone, professore straordinario di Pedagogia generale e sociale presso l‟Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, affronterà il tema della narrazione della violenza e dei conflitti ai più piccoli; a moderare l‟incontro don Edoardo Algeri, Direttore dell’Ufficio per la Pastorale della Famiglia della Diocesi di Bergamo In contemporanea, rivolti ai bambini andranno in scena laboratori di narrazione e scrittura non violenta; il Festival decide così di affrontare il complesso tema della narrazione delle paure e della violenza proponendo un intervento sul piano della cultura e degli strumenti pedagogici.

Il 10 e l‟11 maggio, doppio appuntamento in collaborazione con Caritas Diocesana Bergamasca: martedì 10 presso il Teatro alle Grazie di Bergamo, verrà proiettato il documentario “È finita” prodotto da Caritas Bergamasca, Fondazione Bernareggi e ZaLab, con la regia di Stefano Collizzolli. “È finita” racconta la vicenda della chiusura della ditta Cividini di Osio Sotto, osservata dalla parte di chi, in quella vicenda, ha perso il lavoro. A seguire, una tavola rotonda, moderata da Susanna Pesenti, giornalista de “L‟Eco di Bergamo”. Mercoledì 11 al Centro Congressi, verrà presentato il libro “Minori o giovani adulti migranti? Nuovi dispositivi clinici tra logiche istituzionali e culturali” curato da Marie-Rose Moro e Rita Finco, uno studio prodotto per la Caritas Diocesana di Bergamo e la Fondazione Migrantes. Il libro è un‟opera collettiva di più studiosi che vuole essere l‟occasione per esporre le problematiche incontrate dalle istituzioni nei confronti dei migranti minori e i diversi modelli di accompagnamento che sono stati attivati in diversi stati della Comunità Europea.

Pianocity for Peace

Dopo il successo ottenuto nella passata edizione, ritorna Pianocity for Peace l‟evento musicale che trasformerà Bergamo nella città del pianoforte: la musica risuonerà nelle piazze e nelle strade storiche e vedrà protagonisti dell‟evento tutti i cittadini, dagli spettatori agli appassionati di musica, dai giovani talenti ai pianisti in erba e ai professionisti. Concerti, laboratori e lezioni faranno della musica e del pianoforte gli attori principali di una manifestazione che conferma la vocazione culturale della città di Bergamo.

Pianoforti in città e provincia

A grande richiesta per tutto il mese di maggio e giugno, nove pianoforti verranno collocati negli angoli più caratteristici di Bergamo e provincia, a disposizione di quanti vorranno allietare i passanti e sperimentare in libertà tutti i generi musicali, dalla musica classica al jazz, dalla contemporanea al rock. Anche in questa edizione, la manifestazione porterà i pianoforti in sei punti della città: in Città Bassa presso Stazione Ferroviaria, Piazza Pontida e Quadriportico del Sentierone, in Città Alta presso Piazza Vecchia, Funicolare di Bergamo Alta e via Bartolomeo Colleoni. Grazie alla collaborazione con SACBO, l‟Aeroporto di Bergamo Orio al Serio, ospiterà per il secondo anno consecutivo un pianoforte: tra un gate e un check in i viaggiatori – musicisti potranno improvvisare veri e propri concerti. Tra le novità dell‟edizione 2016 due nuove location: i pianoforti raggiungeranno l‟Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo e Oriocenter, lo shopping center più famoso d‟Italia a disposizione di tutti coloro che vorranno cimentarsi, suonando in libertà.

Concerti e laboratori

In collaborazione con il Conservatorio e le scuole di musica del territorio, Pianocity for Peace organizzerà un evento unico: tutti i sabati e le domeniche nei mesi di maggio e giugno alle ore 11 e 17 gli allievi suoneranno in contemporanea i pianoforti dislocati in città, ad Oriocenter e presso l‟Aeroporto di Bergamo Orio al Serio, dando vita a un concerto diffuso. Gli stessi allievi si trasformeranno poi in insegnanti per laboratori musicali dedicati appositamente ai più piccoli prima e dopo i concerti. Anche in Ospedale Pianocity for Peace darà vita a concerti a cura degli allievi del Conservatorio, in calendario tutti i martedì e venerdì nei mesi di maggio e giugno alle ore 14.

House Concert Non solo gli spazi cittadini, nei weekend 14 – 15 maggio e 11 – 12 giugno, anche le abitazioni private dei bergamaschi si apriranno al pubblico con House Concert esclusivi: una formula affascinante per la speciale atmosfera che si crea quando uno spazio intimo si trasforma in un luogo d‟incontro e di esibizione musicale. Gli House Concert potranno ospitare dalla cinque alle sette persone e coloro che vorranno candidare la propria casa potranno inviare la loro disponibilità al Festival attraverso il form sul sito internet www.bergamofestival.it. Sul sito saranno visibili i programmi e le abitazioni coinvolte per permettere al pubblico di registrarsi e scegliere a quale performance partecipare. I proprietari dei salotti musicali riceveranno dal Festival l‟elenco e il numero dei partecipanti registrati agli eventi.

Pianocity for Peace lancerà una campagna sui social network: il pubblico sarà invitato a immortalare i momenti più belli dei concerti nei luoghi pubblici e e a scattare un selfie della propria esibizione da pubblicare su Facebook e Instagram utilizzando l‟hastag #pianobg2016. Pianocity for Peace è promosso in collaborazione con la storica ditta San Michele Pianoforti e le associazioni del territorio, con la partecipazione del Distretto Urbano del Commercio del Comune di Bergamo e la Comunità delle Botteghe di Città Alta, grazie al sostegno di Minifaber e ATB e grazie alla collaborazione di alcune scuole di musica del territorio e del Conservatorio Gaetano Donizetti che parteciperanno alla kermesse sostenendo e organizzando concerti ed esibizioni di propri allievi durante Pianocity.

Bergamo Festival FARE LA PACE Muri che si alzano, confini che si abbassano 5 – 15 maggio 2016 Bergamo, varie sedi

http://www.bergamofestival.it/

 

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