Massimo DAPPORTO Tullio SOLENGHI TEATRO MANZONI MILANO

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DAL 31 MARZO AL  17 APRILE 2016

ANGELO  TUMMINELLI

presenta 

Massimo DAPPORTO  e  Tullio SOLENGHI

in

“QUEI  DUE”

(Il Sottoscala)

di

Charles Dyer

Adattamento di Massimo Dapporto

Scene                                                                               Costumi

Massimo Bellando Randone                                    Moris Verdiani

Musiche Brentmont

Regia

Roberto VALERIO

Massimo Dapporto (Charlie) e Tullio Solenghi (Harry) per la prima volta in scena insieme in un’inedita coppia gay. Una gara di bravura tra due consolidati interpreti della scena italiana che, per la prima volta, giocano con due personaggi davvero insoliti. Prodotto con coraggio dal produttore indipendente Angelo Tumminelli, lo spettacolo, dopo una lunga tournée di successo approda  il 31 marzo al Teatro Manzoni.

Quando si alza il sipario, il piccolo giradischi di Harry (Tullio Solenghi) suona “l’Hallelujah chorus” di Handel. Charlie (Massimo Dapporto) è seduto sulla poltrona girevole con un asciugamano intorno al collo. Harry ha appena terminato di raderlo. Harry ha una gran fasciatura, tipo turbante, attorno alla testa. Facendo volteggiare il rasoio, Harry dà un ultimo colpo alla basetta di Charlie, poi va alla porta dello sgabuzzino adiacente. Vi entra per un secondo, emette un gridolino di dolore, ritorna facendosi saltare da una mano all’altra una salvietta bollente che applica sul viso di Charlie. Ora Harry si leva la giacchetta bianca, con il suo nome ricamato sul taschino e l’appende all’attaccapanni. Indossa un pullover abbottonato sul davanti, toglie l’asciugamano dal collo di Charlie poi siede sulla poltrona. Charlie butta la sua salvietta nel lavandino, infila una giacchetta bianca con il suo nome sul taschino, va a prendere un’altra salvietta bollente cantarellando a bocca chiusa, emette anche lui un gridolino di dolore, rientra e depone la salvietta sul viso di Harry. Spegne il giradischi lanciando un’occhiataccia a Harry, quindi…

Massimo Dapporto e Tullio Solenghi, per la prima volta in scena insieme in una inedita coppia gay.

Saranno rispettivamente Charlie e Harry, barbieri della periferia londinese che vivono assieme da una trentina d’anni, con tutte le dinamiche di due coniugi provati da una vita fatta ormai di continui litigi, di futili battibecchi, di sofferenze inferte volontariamente: entrambi sapendo però di non poter più fare a meno l’uno dell’altro.

Scoperto in abiti femminili in un locale pubblico, Charlie aspetta con ansia crescente la convocazione in tribunale, proprio il giorno in cui sta per conoscere la figlia ventenne, frutto di un “errore di gioventù”. Harry tenta di distrarlo in tutti i modi, rischiando così di venire ferocemente canzonato per la sua calvizie, nascosta da molti strati di fasce, un grottesco turbante permanente.

Dopo una serie di piccoli/grandi colpi di scena, compreso un maldestro tentativo di suicidio da parte di Harry, sempre in bilico tra la farsa e la tragedia, arriva il fatidico giorno dell’udienza in tribunale. Lo sguardo fisso, il passo incerto, Charlie vi si avvia rifiutando la compagnia di Harry che potrebbe danneggiarlo. Poi comprende che la sua vicinanza gli è indispensabile e lo chiama, a gran voce, accanto a sé.  E così i due si ritrovano senza più nulla della loro presunzione, in quel connubio di solidarietà e compassione che ancora li tiene saldamente ed amorevolmente uniti.

Una commedia che invita ad importanti riflessioni su temi ahimè’ sempre attuali, e soprattutto una gara di bravura tra due consolidati interpreti della scena italiana che per la prima volta giocano con due personaggi davvero insoliti. Esiste un precedente sui nostri palcoscenici in una splendida edizioni interpretata da Paolo Stoppa e Renzo Ricci, mentre l’originale londinese fu tenuto a battesimo da Patrick Magee e Paul Scofield, e l’indimenticabile versione cinematografica vide cimentarsi nei due ruoli Richard Burton e Rex Harrison.

 

Note di regia

Una splendida  commedia sull’amore. Un amore che dura per tutta una vita.

Harry e Charlie sono  una coppia di barbieri omosessuali “intrappolati” da circa trent’anni in una barberia londinese situata in un sottoscala dove hanno condiviso gran parte delle loro irrisolte vite; un sottoscala dagli echi dostoevskiani in cui i protagonisti si torturano reciprocamente senza sosta incapaci di risparmiarsi l’un l’altro fino allo sfinimento, in una quotidianità paralizzante e asfissiante.

Harry è una civetta effeminata e suscettibile che mal sopporta i segni impietosi impressi dal tempo sul suo corpo. Charlie è un pavone consumato dal narcisismo, un attore fallito che millanta di aver goduto di una certa fama nel mondo dello spettacolo.

Su tutta la commedia incombe l’ombra di un processo che Charlie dovrà affrontare per sospetto di omosessualità e per atti osceni in luogo pubblico. Quello di Harry e Charlie è un amore consumato clandestinamente in un oscuro “sottosuolo”, emblema di una felicità sacrificata, di un’esistenza votata alla dissimulazione e alla vergogna, sullo sfondo di una società omofoba, quella dell’Inghilterra degli anni Sessanta, che sorveglia e punisce (per dirla con Foucault) gli omosessuali con pene severe, perseguitati da una legge obsoleta che si perde nel tempo: il Buggery act adottata in Inghilterra per la prima volta nel 1533 e abolita soltanto nel 1967. (La stessa legge da cui fu perseguitato nel 1895 il celebre scrittore poeta e drammaturgo Oscar Wilde processato e poi rinchiuso in carcere per due anni – divenuto poi l’emblema della lotta di liberazione degli omosessuali).

In un esilarante e spietato confronto “quei due” nel giro di una notte si confesseranno per la prima volta in trent’anni. Con un’ironia pungente dal sapore amaro e crudele, si racconteranno sviscerando senza riserve il proprio doloroso vissuto, mostrandosi nudi in tutta la loro sincera, grottesca, fragile, arresa e sopraffatta umanità, per ritrovarsi infine, uniti nella consapevolezza di non poter sopravvivere in solitudine alle molteplici miserie che li tormentano.

Roberto Valerio

Orari: Feriali  ore 20.45 –  Domenica ore 15.30

Biglietti:

Poltronissima Prestige € 35,00 – Poltronissima € 32,00 – Poltrona € 23,00

Poltronissima under 26 € 15,00

 

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