EUGENIO CARMI. APPUNTI SUL NOSTRO TEMPO. MUSEO DEL NOVECENTO.MILANO

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EUGENIO CARMI.
APPUNTI SUL NOSTRO TEMPO.
Opere storiche 1957 – 1963
a cura Davide Colombo
MUSEO DEL NOVECENTO
VIA MARCONI 1, MILANO
5 DICEMBRE 2015 –28 FEBBRAIO 2016
Il Museo del Novecento presenta “
Eugenio Carmi. Appunti sul nostro tempo.
Opere storiche
1957-1963” dal 5 dicembre 2015 al 28 febbraio 2016.
La mostra, realizzata nell’ambito del ciclo di approfondimenti Focus, si concentra sulla produzione
e sulla ricerca artistica di Eugenio Carmi tra il 1957 e il 1963, a partire dall’opera Appunti donata
al Museo milanese nel 2014.
Appunti viene realizzata da Eugenio Carmi nel 1963 in un momento cardine della produzione
dell’artista genovese.
Laureatosi in chimica al Politecnico di Zurigo, tornato in Italia dopo la guerra, Carmi riprende gli
studi artistici a Torino come allievo di Felice Casorati, di cui segue la lezione figurativa fino ai primi
anni Cinquanta. Tra il 1956 e il 1965, lavora come direttore artistico per la società siderurgica
Cornigliano/Italsider, per la quale elabora uno “stile” che pervade tutta la struttura tecnico-
economico-produttiva dell’azienda, e sempre qui realizza una serie di opere in metallo intitolate
“ Appunti sul nostro tempo”.
Lo stesso titolo ritorna nel ciclo di collage su tela del 1962-63, cui appartiene l’opera in mostra. Le influenze e gli stimoli raccolti lungo la sua formazione trovano, infatti, in quest’opera la massima sintesi: l’attività grafica, grazie alla quale Carmi ha sviluppato un’attitudine specifica nella trattazione dell’immagine, l’influenza del panorama artistico genovese, italiano e internazionale della seconda metà degli anni Cinquanta con cui è in costante relazione si ritrovano negli elementi che compongono il collage in Appunti .
L’opera è accompagnata da un nucleo di lavori su carta in gran parte inediti – disegni, prove
litografiche, collage e pitture – che documentano la varietà delle sperimentazioni di Carmi tra il 1957 e
il 1963, e gli elementi distintivi della sua ricerca visiva.
Sono anni in cui i materiali industriali e di scarto entrano nella produzione di molti artisti, ma per
Carmi non si tratta solo di suggestioni materiche e visive. L’artista ritiene che la scienza e la
tecnologia possono offrire all’arte moderna una metodologia e un approccio sperimentale che
applicherà nel ciclo di collage su tela.
Le opere e i collage dell’artista sono annotazioni di ciò che esiste e accade attorno a lui: appunti sul
paesaggio – naturale, urbano, industriale –, per riprendere le parole dell’amico Umberto Eco, e
considerazioni della storia e della cronaca. Carmi è un attento osservatore della società e, animato da
una lucida curiosità, si distingue per una capacità di intercettare le differenze che compongono la
realtà e di sintetizzarne forme e colori, strutture e segni. Carmi osserva, assorbe e metabolizza le fonti
visive per rielaborarle in modo autonomo e consapevole, lavorando per stratificazione e riduzione. Da
un lato, sovrappone frammenti di carte con un uso sapiente e delicato del collage. Dall’altro, procede
con lucida chiarezza per riduzione, fino all’essenzialità formale, spaziale e cromatica, mettendo in luce
gli elementi portanti della pittura.
Come nella tela Appunti, nelle opere su carta esposte in mostra, realizzate tra gli anni Cinquanta e
Sessanta, Carmi impagina composizioni pittoriche con uno o più riquadri centrali su fondo
monocromo e strutture fortemente verticali suddivise da linee e campiture di colori differenti, o con
elementi circolari sovrapposti. Riecheggiano qui gli esempi di Rauschenberg, Motherwell, Burri e
Fontana. Così come quelli di Mathieu, Micheaux e Wols nelle sperimentazioni più gestuali del 1956-
57, in cui, però, Carmi supera l’immediatezza spontanea del gesto e della macchia di colore per farne
il punto di partenza di un più articolato e successivo sviluppo del dipinto, attraverso contrappunti
cromatici e direttrici lineari. Il gesto, che diviene calligrafico, è mutuato in differenti possibilità:
austero, puro e isolato nei dipinti in bianco e nero, o in dialogo dinamico con lo spazio, con esiti vicini
alle ricerche dei conterranei Scanavino e Oberto.
La mostra è accompagnata da un catalogo pubblicato da Nomos Edizioni
BIOGRAFIA
Eugenio Carmi
(Genova, 17 febbraio 1920) fin dall’inizio degli anni cinquanta è tra i maggiori
esponenti dell’astrattismo italiano. Nei primi due decenni con la pittura informale e dalla fine degli
anni sessanta nel rigore delle forme geometriche, che svilupperà progressivamente nel corso dei
decenni successivi.
La maggior parte delle sue opere è su tela, ma importanti nel suo percorso
artistico sono le carte, i lavori in ferro, le latte, i multipli e le sculture. Ha realizzato due opere
cinetiche con una delle quali, la SPCE, è stato invitato alla XXXIII Biennale di Venezia del 1966.
Dal 1956 al 1965, è responsabile dell’immagine dell’industria siderurgica Cornigliano/Italsider e nel
1963 fonda la Galleria del Deposito. Membro dell’ Alliance Graphique International, è considerato
ancora oggi come uno degli innovatori del linguaggio grafico degli anni cinquanta e sessanta.
Nelcorso dei decenni la costante quotidiana della pittura nel suo studio non è mai solo un fatto
puramente personale. Sempre in collegamento col mondo e con gli altri – collaboratori o altri artisti e
intellettuali internazionali – ha spesso un ruolo trainante e di catalizzazione di talenti.
E sul mondo Eugenio Carmi non manca mai di intervenire. Prima di tutto con la sua arte, ma anche con la parola,la presenza attiva in convegni e conferenze internazionali e attraverso l’insegnamento.
Dall’amiciziae collaborazione con Umberto Eco nascono tre favole per bambini – tradotte poi in tutto il mondo – eStripsody, opera che deve la sua unicità alla profonda sintonia artistica e umana tra lui, Eco e Cathy Berberian.
Nei decenni ha esposto le sue opere in numerosissime personali in Italia e all’estero.
Suoi lavori fanno parte delle collezioni di musei e istituzioni in Italia, Germania, Gran Bretagna, Polonia,
Stati Uniti.Dal 1971 vive e lavora a Milano.
Si autodefinisce Fabbricante di immagini.
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