Beauty is truth, truth beauty, – that is all Ye know on earth, and all ye need to know.” (John Keats, Ode su un’urna greca, vv. 49-50)
Alfa Marmi ha presentato a Milano Collezione 10: dieci designer danno forma a dieci lavabi in marmo.
Si possono pensare a molti modi dell’agire umano rispetto alla creatività. Uno è la sperimentazione del proprio essere
sulla materia. La forma che esprime uno spirito, un pensiero. Materia, forma e funzione plasmate attraverso un codice, che
è proprio di ogni singolo progettista.
Alfa Marmi a metà del 2013 decide di intraprendere la strada della creatività. Quintali di marmo pronti per la lavorazione
delle oltre trenta macchine bollenti dall’uso e gli operai grigi della polvere dei tagli, sfresature, limature della candida pietra,
si arrestano per un momento. Parte il progetto Collezione 10. Nella provincia campana c’è una realtà altamente
specializzata nella lavorazione del marmo, dove da oltre trent’anni si fa solo questo: si scelgono le pietre più pregiate per
trasformarle in architetture, rivestimenti e complementi. Ma qualcuno ad Alfa Marmi crede che non basti: ci si interroga su
come si possa esprimere la grande potenzialità della materia, che più di tutte nei millenni, ha dato voce alla storia, all’arte,
alla creatività. Oggi la tecnologia accompagna questa volontà espressiva, rendendo possibile ogni genere di
lavorazione.
Nel corso del 2014 si mette a punto il progetto Collezione 10. Saranno dieci i designer coinvolti: coloro che della materia
e del pensiero ad essa applicato hanno fatto da sempre il proprio punto di partenza.
Un unico tema: pensare a un oggetto che abbia la funzionalità di un lavabo.
Libertà espressiva completa, sotto la unica egida di interrogarsi realmente sulla natura dei propri archetipi e di metterli alla prova, facendoli interagire con i contesti nei quali ogni singolo individuo vive, dei quali si nutre e dai quali si fa modificare, influenzare, a volte arricchire.
Studio AAIDO MA, Emmanuel Babled, Lorenzo Damiani, Francesco Faccin, Diego Grandi, Gordon Guillaumier,Carlo Martino e Stefano Roscini, Marcello Panza, Paolo Ulian chiamati – sotto la direzione artistica di
Daniele Della Porta, decimo dei designer – a collaborare a un progetto che lascia spazio alla realizzazione del sé: significa
essere artigiani del pensiero umano, avvertire le esigenze più profonde e fondanti del vivere quotidiano, interrogarsi sulle
risposte possibili, investire sulle soluzioni tecnologicamente più ricche e funzionali, per dare loro forma e significato.
Esprimere il sè, la propria essenza. “Bellezza è verità. Verità è bellezza”. […] E il marmo non mente, non può farlo.
ALFA MARMI
Un’azienda come tante. Un’azienda diversa dalle altre.
La variabilità intrinseca alla natura, che rende ogni suo elemento unico e irripetibile, trova nel marmo una delle
sue più reali espressioni. Ad Alfa Marmi, azienda campana specializzata nella lavorazione e vendita di marmi
pregiati e graniti, non lo dimenticano mai. È la considerazione con cui, da oltre quattro decenni, l’impresa a
conduzione familiare sviluppa ogni nuova commessa. E, ancor prima, è il pensiero che ispira la scelta dei
blocchi di marmo all’origine: nel ventre delle cave di diversi Paesi del mondo, dove i fratelli Allocca sanno
carpire con sicurezza il segreto nascosto nelle rocce, fatto di materia, colore e imperfezione. Ma anche di tanto
lavoro e perizia.
“La natura non offre il prodotto finito”, ricordano. “Bisogna lavorarlo e il marmo richiede particolare fatica e il
costante contatto con il freddo, l’acqua, la polvere. Devi conoscerlo e amarlo”. Due condizioni che si respirano
insieme all’odore del marmo nei capannoni di San Gennaro Vesuviano. E che hanno mantenuto la barra dritta
al centro nonostante le costanti oscillazioni dei gusti e dei cambiamenti epocali in termini di aggiornamento
tecnologico, dell’orientamento negli assetti delle geografie estrattive globali e del costante confronto con i
sofisticati materiali industriali.
Un insieme che determina quel “qualcosa di vero e materico”, avvertito qui come uno “sprone per dare ancora
più unicità a ciò che è già unico di per sé” che affascina e coinvolge, nella richiesta crescente di ambienti
contemporanei meno artificiali. Collezione 10 “Dieci Designer. Dieci lavabi. Una materia.”, curata nella direzione
artistica da Daniele Della Porta, si inserisce in questo quadro schietto e semplice, la cui cornice è la sapienza
del fare, la genuinità delle idee e delle scommesse.
Ad Alfa Marmi sono abituati a essere la mano che realizza le visioni di scultori, architetti e interior designer e
l’adesione a questo nuovo progetto non è che uno dei banchi di prova di tanta memoria e cultura
imprenditoriale. La sintesi delle innumerevoli performance del marmo, ma anche di una impresa retta sul
confronto fra progettisti e artigiani, al servizio delle idee. Un valido modello di impresa che viene dal passato,
ma che avrà da insegnare ancora molto nel futuro.
La storia
Nel 1985 i coniugi Michele Allocca e Francesca Faravolo, unirono le sigle iniziali dei loro cognomi nel nome
dell’azienda specializzata nella lavorazione e trasformazione di marmi pregiati. Un’attività da loro già avviata
negli anni Settanta, a San Gennaro Vesuviano, in provincia di Napoli, dove tutt’oggi ci sono i laboratori per il
taglio e i magazzini per lo stoccaggio e la vendita delle lastre. Il carattere familiare della gestione si è
consolidato nel tempo con l’ingresso dei cinque fratelli Allocca, figli di Francesca e Michele: Carmine, Giuseppe,
Salvatore, Nunzio ed Elvira. Ognuno impegnato, al fianco degli operai, nelle diverse fasi produttive e
manageriali, mentre fa già capolino la terza generazione.
Lastre come cartamodelli
Francesca Faravolo, sarta di formazione, utilizzava la sua perizia nell’ottimizzare il taglio delle lastre. Era lei ad
approntare il piano di lavoro al tagliatore, per evitare sfridi e seguire le venature. Questo lavoro sartoriale, anche
ora che lei non c’è più, è la più grande eredità custodita dai fratelli Allocca. Insieme alla conoscenza del
materiale, trasmessa da papà Michele, ora in pensione. Fin da ragazzino impegnato nelle marmerie con il
“corpo a corpo” con il marmo, ha raggiunto le cave di tutto il mondo, tenendo come punto fermo Carrara, dove
per anni Alfa Marmi ha avuto un suo punto vendita. Ora rimane quello sulla splendida riviera di Chiaia, a Napoli,
per accentrare l’importanza sui natali e l’identità dell’azienda.
Dalla Campania al mondo e ritorno
Le principali cave da cui provengono i marmi e i graniti di pregio lavorati da Alfa Marmi sono in Italia (Carrara) e
all’estero (Africa, Brasile, India, Portogallo), ma tutto il processo produttivo si svolge nei laboratori aziendali,
dotati di macchinari altamente sofisticati come sagomatrici, figuratrici e a controllo numerico. Qui, con architetti,
interior designer e scultori, si mettono a punto progetti nell’ambito del restauro, della nautica e dell’edilizia di
lusso, dei lavori pubblici e artistici, destinati all’Italia, all’Europa (Cipro, Francia, Germania, Inghilterra, Svizzera)
e al Vicino Oriente (Qatar).
Collezione 10
Nasce nel 2014 dall’idea di Daniele Della Porta, convinto che il modello di impresa basato sul rapporto fra
artigiani e progettista, non filtrato da esigenze identitarie di marchio, possa essere la chiave per ridefinire le
logiche di mercato, partendo dal Sud. Un progetto accolto in azienda come un’ulteriore scommessa: sviluppare
una collezione basata su pochi punti fermi. L’essenza artigianale delle lavorazioni di Alfa Marmi, che assume il
senso metaforico della libera espressione. L’acqua, legata semanticamente all’immaginario. Il marmo italiano,
per richiamare l’attenzione sulle risorse nostrane. I designer, dieci, e di diversa attitudine progettuale per
esprimere la molteplicità delle idee e la malleabilità espressiva del materiale. La collezione si inserisce nel solco
di una tradizione solida e coerente, costitutiva dell’azienda, sviluppando quel senso di “servizio di consulenza”
offerto da sempre a progettisti e clienti.
Marzo 2015