Luca Ronconi, una vita per il Teatro, ora la scuola del Piccolo porterà il suo nome

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Il suo impegno per la prosa, ma anche la lirica e la regia che lascia un segno indelebile nel teatro

Luca Ronconi, il regista morto al Policlinico di Milano è stato un uomo straordinario che ha dato interamente la sua vita al teatro lasciandone il segno senza mai inorgoglirsi. E’ noto come gli attori, e gli artisti in generale,  abbiano, un ego molto sviluppato. Lui invece era l’eccezione. Non amava essere protagonista, né essere mai al centro dell’attenzione. Non era raro il caso che si confondeva con il pubblico per vedere lo spettacolo, insieme ad  un amico, magari pure nelle ultime file.

Ed è proprio nel pieno rispetto di questa sua sensibilità e nel rispetto della sua volontà, che le esequie di Luca Ronconi avranno luogo, martedì 24 febbraio, in forma privata nella Parrocchia di Civitella Benazzone (PG),  dove sono già sepolte persone a lui particolarmente care.

Il pubblico milanese, lo onora con tanti pensieri su di lui che stanno scrivendo nelle pagine di un libro aperto al ricordo, nelle tre sale del Piccolo Teatro – Strehler, Grassi e Studio Melato. Mentre da oggi, la Scuola del Piccolo si chiamerà “Scuola di Teatro Luca Ronconi”, a voler sottolineare il rapporto profondissimo, per lui vitale,  con la formazione di giovani artisti.
Quando poi iniziava la recita pomeridiana della sua messa in scena di Lehman Trilogy, al Teatro Grassi, gli attori e l’intero staff non hanno saputo trattenere le lacrime per la perdita del loro maestro, che ha realizzato insieme a loro il suo ultimo spettacolo, che starà in scena fino al 15 marzo.
Domenica 8 marzo, invece, nel giorno in cui avrebbe compiuto 82 anni, Ronconi verrà ricordato con una intera giornata di proiezioni, su grande schermo al Teatro Grassi, a partire dalle ore 20, e diffuse nei monitor del Chiostro di via Rovello e delle altre sale, nell’arco della giornata.  Le proiezioni saranno dedicate ai grandi spettacoli che hanno segnato la storia del teatro italiano e internazionale e ad alcuni video-documenti sul suo lavoro alla Scuola del Piccolo Teatro e al Centro Teatrale Santa Cristina.

 

Luca Ronconi,  resterà sempre sinonimo di teatro, di regia teatrale, perchè  a lui apparteneva l’arte di creare spettacoli, istruire gli attori, offrire al pubblico il tesoro della drammaturgia. Simili a lui solo Giorgio Strehler e Luigi Squarzina, ma con una differenza, Ronconi era un geniale sperimentatore: a lui si deve lo straordinario “Orlando furioso”, dove ha dato abbondante dimostrazione del suo estro. Ma tutti i suoi spettacoli, oltre  cento, portano la sua impronta, che poi si esprimeva in palcoscenico, attraverso gli allievi dell’Accademia d’Arte Drammatica di Roma, dove lui stesso aveva studiato anni prima, e che insieme a tutti gli appassionati della sua arte si fregiano del titolo di ”ronconiani”.
Il presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, in una nota diffusa dall’Ufficio stampa del Piccolo Teatro, dopo la scomparsa di Ronconi dice: “Con la morte di Luca Ronconi il mondo della cultura, dell’arte e dello spettacolo subisce una nuova, grave e dolorosa ferita. Egli era da lungo tempo per generale riconoscimento, anche fuori d’Italia, la più originale e forte personalità di regista del teatro di prosa e del teatro d’opera.” Aggiungendo: “Desidero esprimere la mia commossa vicinanza a quanti hanno operato con lui, hanno tratto insegnamenti dal suo ineguagliabile magistero, e innanzitutto al Piccolo Teatro e alla Scala di Milano che hanno perso un incomparabile apporto di finezza intellettuale, di sensibilità artistica, di passione e di straordinaria operosità”.

 

Il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia, invece in una nota dell’Ufficio stampa del Comune di Milano afferma: “Il profondo amore per il teatro, per il linguaggio, per il rapporto con il pubblico. Tutto ciò rappresentava Luca Ronconi e il suo genio artistico. Un genio che con  suoi capolavori ha portato lo spettatore a mature riflessioni, forse proprio perché, come Ronconi raccontava spesso, aveva cominciato ad amare il teatro quando, accompagnato dalla madre, andò ad assistere a uno spettacolo di Gilberto Govi che lo portò a riflessioni profonde sul senso della vita, e quindi anche della morte”.

 

L’assessore alla Cultura Filippo Del Corno, addolorato per la grave perdita per la cultura milanese e non solo, sempre in una nota del Comune di Milano, dice: “Esprimo cordoglio a tutto il personale del Piccolo Teatro e a tutti gli artisti che hanno lavorato con lui per la scomparsa di Luca Ronconi. Lascia una grande eredità artistica e intellettuale alla città di Milano: Ronconi ha saputo raccogliere e rinnovare l’opera di Strehler dando impulso a tutto il teatro milanese”.

 

 

Sebastiano Di Mauro

23 febbraio 2015

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