GIORNATA DELLA MEMORIA 2015 Palazzo Morando Milano

Comune di Milano | Cultura

Polo Musei Storici e Musei Archeologici

presenta

GIORNATA DELLA MEMORIA 2015

Due opere di Mela Muter a Palazzo Morando

e le musiche di Mario Castelnuovo-Tedesco a Palazzo Moriggia per ricordare

27 gennaio 2015

Palazzo Morando | Costume Moda Immagine e Palazzo Moriggia | Museo del Risorgimento

In occasione della Giornata della Memoria 2015 il Polo Musei Storici e Musei Archeologici del Comune di Milano, Servizio Musei Storici, celebra la ricorrenza del 27 gennaio con due appuntamenti tematici, testimonianze della cosiddetta “arte degenerata” all’epoca del nazismo.

 

Alla pittrice polacca Maria Melanie (Mela) Muter (Varsavia 1876 – Parigi 1967), esponente dell’arte osteggiata durante il nazismo, è dedicata l’originale retrospettiva a Palazzo Morando, proposta dalla Fondazione Guido Lodovico Luzzatto nell’ambito del progetto “La Shoah dell’arte“, promosso da ECAD Ebraismo, Culture, Arti Drammatiche in collaborazione con Unione Comunità Ebraiche Italiane e con il patrocinio del MiBAcT. Cuore del progetto è l’arte in tutte le sue forme a documentare l’arte vilipesa dalla Germania di Hitler, l’arte dei testimoni della Shoah, infine l’arte contemporanea che riflette sulla Shoah o si ispira alla Shoah.

 

Esposti al pubblico nella giornata di martedì 27 gennaio 2015, dalle ore 9.30 alle ore 17.30 presso la sala n. 1 al pianoterra di Palazzo Morando, sono due dipinti di Mela Muter: l’acquerello Porto (ante 1932), appartenente alla Fondazione Giorgio Lodovico Luzzatto, e l’olio su tela Ritratto di Claudio Treves (1930), dalla collezione di Palazzo Morando, oltre ad alcuni documenti d’archivio relativi alla stessa artista. Sono previste visite guidate per le scuole per gruppi di max 25 unità cad. alle ore 10 – 10.30 – 11.30 – 12 – 14.30 – 15 – 16 – 16.30.

L’ingresso è libero con prenotazione obbligatoria all’indirizzo: c.palazzomorando@comune.milano.it

 

Nata a Varsavia nel 1876 in una famiglia ebraica polonizzata di mercanti con interessi patriottici e artistici, Mela Muter fu una delle prime donne polacche che si dedicarono professionalmente alla pittura. Nel 1899 sposò Micha Mutermilch, scrittore, critico e attivista socialista ebreo. Nel 1901 si stabilì con la famiglia a Parigi, dove conobbe, nel 1917, l’intellettuale socialista Raymond Lefebvre (1891-1920), per il quale divorziò dal marito. Conobbe personalità celebri fra cui Romain Rolland e Anatole France, Henri Barbousse, Gino Severini. Ritrasse con uno stile espressionista e nervoso Paul Clemenceau, Edgar Varèse, Diego Rivera, fra gli altri, ma anche bambini e gente ordinaria. Ottenuta nel 1927 la cittadinanza francese, nel 1934 accettò la proposta di allestire una personale in una galleria milanese, ma i suoi quadri non passarono la frontiera a causa delle sue note opinioni antifasciste. Scoppiata la guerra si rifugiò ad Avignone, dove alloggiò in un piccolo appartamento concesso dalle autorità municipali. “La guerra, l’angoscia costante, le privazioni, la vita precedente miserabile hanno eroso la mia vita […]. Ogni suono di campanello alla mia porta poteva significare l’arrivo della Gestapo negli anni 1942-44” – scrive la pittrice a Guido Lodovico Luzzatto, un critico milanese (1903-1990) che l’aveva conosciuta a Parigi nel 1928 e che era rimasto in contatto con lei negli anni successivi, quando aveva condotto nel suo studio, per un ritratto, Claudio Treves, il parlamentare antifascista italiano giunto in esilio a Parigi.

L’acquerello Porto, esposto a Palazzo Morando per la Giornata della Memoria, è stato donato dalla pittrice a Luzzatto in segno di ringraziamento per l’articolo da questi scritto nel 1928 e pubblicato nella rivista “Emporium” nel 1933; l’opera è conservata presso la sede della Fondazione Guido Lodovico Luzzatto a Milano.

Il Ritratto di Claudio Treves fa invece parte della Pinacoteca di Palazzo Morando, grazie all’acquisto che il Comune di Milano ne fece nel 1972, su indicazione dello stesso Luzzatto che, dopo la morte della pittrice, aveva rintracciato il quadro in una galleria privata di Colonia. L’acquisto del dipinto da parte del Comune significò così un “ritorno in patria”, una patria finalmente libera, dell’esule antifascista. Treves era infatti morto a Parigi nel 1933.

 

Sempre martedì 27 gennaio, ore 17.30, Palazzo Moriggia | Museo del Risorgimento celebra la figura del compositore ebreo Mario Castelnuovo-Tedesco (Firenze, 1895 – Beverly Hills, 1968) con la lezione-concerto “Musica perseguitata, il canto dell’esilio” per il tradizionale appuntamento a cura dello Spazio Europeo della Memoria Musicale del Conservatorio di Musica “G. Verdi” di Milano. Il programma monografico della serata, presentato da Simonetta Heger, docente del Conservatorio e concertista, e introdotto da Simone Campanozzi, Responsabile Didattica della Storia per l’Istituto Lombardo di Storia Contemporanea, è affidato alla chitarra di Francesco Mariotti, insieme al mezzo-soprano russo Dina Perekhodko. L’iniziativa rientra nel programma di valorizzazione dei migliori talenti del Conservatorio di Musica “G.Verdi” di Milano che Palazzo Moriggia promuove dal 2010 nell’ambito della rassegna “I giovedì al Museo del Risorgimento”.

 

Illustre esempio di musicista inviso al regime nazi-fascista che lo bollò come autore di “musica degenerata” (in tedesco entartete Musik), Mario Castelnuovo-Tedesco fu costretto all’esilio negli Stati Uniti nel 1939 a seguito delle leggi razziali varate dal regime fascista. Qui fu poi inserito negli ambienti musicali, fra gli altri, da Arturo Toscanini, noto antifascista e trasferitosi oltreoceano lo stesso anno. Castelnuovo-Tedesco, pianista e compositore tra i più fecondi e raffinati della scena musicale internazionale del XX secolo, formatosi con Beniamino Cesi e Ildebrando Pizzetti e attivo nella composizione di oltre 200 colonne sonore per l’industria cinematografica di Hollywood, è oggi ricordato dal grande pubblico soprattutto per la sua produzione per chitarra. A questo strumento legò infatti la propria fama dopo l’incontro con Andrés Segovia a Venezia nel 1932. Fra le opere per chitarra solista in programma martedì 27 gennaio si ascolteranno due pezzi dai 24 Caprichos de Goya, op.195, di chiara ispirazione spagnola, mentre al duo Perekhodko-Mariotti è affidata l’interpretazione di alcuni brani da The divan of Moses-ibn-Ezra per canto e chitarra, op. 207. Quest’ultima silloge, composta nel 1966 dal maestro fiorentino, naturalizzato statunitense, risente di un accorato lirismo e di una nostalgica adesione alle radici ebraiche che il lungo esilio e la profonda conoscenza biblica avevano tradotto in esiti di sublime forza poietica.

 

La retrospettiva su Mela Muter a Palazzo Morando con la Fondazione Luzzatto e la lezione-concerto con il Conservatorio “G.Verdi” a Palazzo Moriggia sono promosse dall’ISTLEC – Istituto Lombardo di Storia Contemporanea. Per il programma dei due eventi e maggiori dettagli: www.civicheraccoltestoriche.mi.it

Ingresso libero a entrambi gli appuntamenti fino a esaurimento posti

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