LE “TRASCRIZIONI” DI BACH PER laBAROCCA

 

Stagione barocca 2014/15

Le “trascrizioni” di Bach

per laBarocca

Secondo appuntamento con l’ensemble

specialistico de laVerdi diretto da Ruben Jais

 

Mercoledì 12 novembre, ore 20.00

Auditorium di Milano – largo Mahler

 

Il secondo appuntamento con laBarocca – mercoledì 12 novembre (ore 20.00), all’Auditorium di Milano in largo Mahler – propone l’ascolto delle “trascrizioni” di Johannes Sebastian Bach. I tre concerti eseguiti dall’ensemble specialistico de laVerdi, diretto da Ruben Jais, e conosciuti come concerti per clavicembalo (Concerto per violino in Re minore Bwv 1052, Concerto per violoncello in Do maggiore Bwv 1053, Concerto per clavicembalo in Re maggiore Bwv 1054), sono infatti trascrizioni di precedenti concerti per altri strumenti.

Bach fu direttore del Collegium Musicum di Lipsia tra il 1729 ed il 1741 – spiega Ruben Jais -. Il Collegium, fondato nel 1703 da Georg Philipp Telemann, era un’associazione di studenti che si ritrovavano spesso allo Zimmermann Café per dare concerti. Molto probabilmente Bach compose per questi ritrovi la sua raccolta di concerti per clavicembalo 1052-1058 per un solo clavicembalo, i 3 concerti per 2 clavicembali, i 2 concerti per 3 clavicembali e il concerto per 4 clavicembali”.

laBarocca sarà accompagnata dai solisti Gianfranco Ricci (violino), Marcello Scandelli (violoncello), Davide Pozzi (clavicembalo).

(Info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler; orari apertura: mar – dom, ore 14.30 – 19.00. Tel. 02.83389401/2/3, www.laverdi.org, biglietti euro 25,00/17,50/10,00).

 

Il Programma

– Il Bwv 1052 nasce probabilmente come concerto per violino e orchestra, in seguito trascritto per organo per essere utilizzato come sinfonia di apertura della cantata 146 (primo movimento) e 188 (terzo movimento) e in ultimo riversato per clavicembalo. Il concerto originario era probabilmente stato ispirato a Bach dallo studio del famoso concerto vivaldiano Grosso Mogul, il cui virtuosismo aveva impressionato Bach, inducendolo a trascriverlo per organo solo (Bwv 594)

– Il Bwv 1053 nasce probabilmente come concerto per strumento a fiato (oboe o oboe d’amore) o violoncello. Nella trascrizione per clavicembalo Bach interviene modificando la scrittura degli archi di accompagnamento per meglio far risaltare lo strumento solista.

– Il Bwv 1054 nasce dal famoso concerto per Violino in Mi maggiore (Bwv 1042), trasposto di un tono in Re maggiore perché al tempo la tastiera del clavicembalo si fermava al re acuto e non possedeva il Mi5.

 

La Stagione

Le tradizioni si consolidano nei consueti appuntamenti con il Messiahdi Händel la settimana di Natale; il Weihnachtsoratorium(Oratorio di Natale) di Bach il 6 Gennaio, precipua data per l’esecuzione dell’ultima delle 6 cantate che compongono questo meraviglioso ciclo di musica sacra; infine l’Osteroratorium (Oratorio di Pasqua), sempre del lipsiense, il lunedì di Pasqua.

“Ampliare gli orizzonti ci offre la possibilità di viaggiare in terre vicine e lontane – spiega Jais –  concentrando la nostra attenzione su tre Nazioni che hanno grandemente contribuito allo sviluppo della musica barocca: Francia, Gran Bretagna e, ovviamente, Italia. Di pari rilievo il secondo appuntamento “italiano” dedicato a Giacomo Carissimi da Gianluca Capuano, che affronterà nel mese di Febbraio 2015 i due oratori Diluvium Universale ed Extremum Dei Judicium del compositore massimo esponente della ‘scuola romana’.

“Alla Francia, cui già in quest’ultima stagione ci eravamo rivolti con il concerto per l’anniversario di J.P. Rameau, sono dedicati i concerti di marzo e maggio 2015, con due programmi che esplorano la genialità compositiva di J.F. Rebel e del suo maestro J.B. Lully. L’Inghilterra chiuderà gli appuntamenti della nostra sesta stagione, presentandoci musiche di Henry Purcell, considerato a lungo il massimo esponente del barocco inglese, e di G.F. Händel, cui negli anni ci siamo avvicinati con l’esecuzione del suo oratorio più conosciuto, il Messiah appunto. Progredire significa non solo ampliare i propri orizzonti e il proprio repertorio ma anche approfondire la conoscenza e la ‘familiarità’ con i compositori a noi cari – conclude Jais – . Ecco dunque anche quest’anno – trama sempre nuova e vivificante il nostro percorso musicale – la musica di Johann Sebastian Bach accompagnarci tra gli innumerevoli appuntamenti. Il Thomaskantor ci si offre nelle sue due vesti principali: da una parte l’uomo di fede, propugnatore del messaggio luterano e del ruolo che la musica riveste in tale ambito; dall’altra il compositore in constante evoluzione, alla ricerca delle infinite possibilità che il contrappunto offre”.

 

 

Biografie

Ruben Jais, direttore. Milanese, contemporaneamente agli studi universitari, ha compiuto gli studi musicali presso il Conservatorio di Musica “Giuseppe Verdi” della sua città, diplomandosi in Musica corale e Direzione di Coro e in Composizione Polifonica Vocale. Si è inoltre diplomato in Composizione, sempre presso lo stesso Conservatorio, dove ha anche compiuto gli studi di Direzione d’Orchestra, perfezionandosi, in seguito, con masterclass all’estero.

È  stato Maestro del Coro presso il Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi dalla sua fondazione al 2007. Con tale ruolo ha collaborato, tra gli altri, con Romano Gandolfi, Riccardo Chailly, Claudio Abbado, Luciano Berio, Oleg Caetani, Claus Peter Flor, Christopher Hogwood, Vladimir Jurowski, Helmuth Rilling.

È  Direttore Residente e Responsabile delle Attività Artistiche dell’Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi.

Nel 2008 ha istituito l’Orchestra laVerdi Barocca, ensemble specializzato nell’esecuzione della musica barocca, con il quale affronta i maggiori capolavori di tale repertorio sia sinfonico che operistico: dal 2009 laVerdi Barocca affianca le altre stagioni della Fondazione, con una serie di concerti-appuntamenti dedicati ai capolavori sacri legati alle maggiori ricorrenze liturgiche.

Jais è anche Direttore Musicale della Mailänder Kantorei, formazione legata alla comunità tedesca di Milano, con la quale si dedica soprattutto al repertorio della nazione germanica, dal barocco al romanticismo.

 

laBarocca è un ensemble di musicisti specializzati, esterni alla formazione sinfonica (tranne Gianfranco Ricci, uno dei primi violini dell’Orchestra con esperienza avendo suonato con l’Accademia Bizantina), e di coristi (16 elementi, 4 per parte) diretti da Gianluca Capuano, conoscitore del repertorio Cinque-Seicentesco per il quale “il punto di forza del complesso barocco è quello di essere tutto giovane, tutto italiano e molto motivato”. Insomma, una nuova generazione specializzata nell’antico repertorio e inserita nella struttura “madre” de laVerdi. Direttore de laVerdi Barocca è Ruben Jais, Direttore Residente e Responsabile delle Attività artistiche de laVerdi, esperto del repertorio Sei-Settecentesco, che intende affrontare le opere in termini filologici, con strumenti originali o copie di epoca barocca.

L’ensemble – impegnato nella sua quarta stagione consecutiva dalla fondazione,  all’Auditorium di largo Mahler – è costituito da musicisti e coristi che hanno svolto il loro percorso di studi approfondendo le pratiche di esecuzione barocca, suonando strumenti originali o copie di strumenti del ‘600/’700, applicando le regole del canto esplicate nei trattati coevi. Questo approccio offre, ovviamente, la possibilità di misurarsi in modo più diretto con le caratteristiche di un repertorio vastissimo e ricco di capolavori strumentali e corali, di avvicinarsi con occhio più attento all’estrema ricchezza di dettagli di tale repertorio.

www.laverdi.org

 

 

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