Lucio Del Pezzo Sagittarius alla Fondazione Marconi Milano

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Lucio Del Pezzo

Sagittarius

 Inaugurazione: 11 novembre 2014 dalle ore 18.00

Dal 12 novembre al 10 gennaio 2015

 

Dopo l’ultima mostra del 2009, La Fondazione Marconi presenta un nucleo di opere di Lucio Del Pezzo comprese tra la metà degli anni Sessanta e i primi anni Settanta. Napoletano per nascita e formazione, l’artista si trasferisce a Milano dal 1960 e partecipa al fervente clima culturale della città, per poi stabilirsi a Parigi, dove abita nel vecchio studio di Max Ernst e il suo lavoro acquista nel giro di pochi anni un respiro internazionale. Il percorso creativo di Lucio Del Pezzo si dipana dall’evoluzione della figurazione neodadaista degli esordi, intrisa di riferimenti alla cultura popolare partenopea, a una geometria razionale di sapore metafisico, dove l’essenzialità delle forme rimanda all’archetipo pur recando il segno di un’attenzione al linguaggio pop. Le opere che l’artista elabora con accenti originali e con il gusto e la manualità dell’artigiano fanno parte di un linguaggio inconfondibile in cui convivono componente ludica e spirito metafisico. Il primo piano della Fondazione sarà dedicato alla scultura componibile Sagittarius con i relativi studi preparatori (1969) che richiamano il rigore e l’equilibrio propri dell’architettura per cui Del Pezzo nutre da sempre una passione. Il secondo piano invece ospiterà una selezione di lavori complementari che ben illustrano gli elementi distintivi che fanno parte del percorso artistico dell’artista e ne offrono un’interessante panoramica; dal Piccolo casellario del 1966, tecnica mista su tavola che fa presagire la graduale perdita delle due dimensioni pittoriche, al Casellario 40 elementi del 1974 con i suoi simboli solidificati che rimandano a una vita originaria, ai limiti dell’inconscio, passando attraverso la “saetta pittorica” di Les maîtres teinturiers (1966), e a quella scultorea di Arc en ciel et Zig-zag (1967), a Visual Box (1968) dove la dimensione del quadro tende sempre di più alla scultura divenendo rilievo, collage, con elementi presi dal vero e inseritiin un’atmosfera onirica carica di accenti surreali. Accanto al testo redatto da Tommaso Trini su Sagittarius per una delle prime mostre di Lucio Del Pezzo presso lo Studio Marconi (4 dicembre 1969), sarà pubblicato un nuovo scritto critico dello stesso autore nel Quaderno della Fondazione n. 16, illustrato dalle opere esposte. A completamento della mostra, lo Studio Marconi ’65 espone alcuni progetti eseguiti per il Sagittarius, opere su carta, disegni e multipli compresi tra il 1966 e il 1973.

 

Note biografiche

Nato nel 1933, si forma all’Accademia di Belle Arti di Napoli, sua città natale, e dopo il diploma si reca in Grecia per compiere ricerche archeologiche grazie a una borsa di studio. Verso la metà degli anni Cinquanta si dis tingue come animatore d’avanguardia. È tra i fondatori della rivista “Documento Sud” e del Gruppo 58, con il quale espone alla galleria San Carlo di Napoli nel 1958. Trasferitosi a Milano nel 1960, tiene la sua prima personale alla Galleria Schwarz e l’anno seguente espone negli Stati Uniti, dove vince il Carnegie International Award. Nel 1962 su “Art International” compare un saggio dedicato all’artista da Enrico Crispolti, che lo invita a L’Aquila. Nel 1964 espone alla Triennale di Milano e alla Biennale di Venezia, dove torna nel 1966 con una sala personale e la presentazione di Gillo Dorfles. In questa fase la figurazione neodadaista degli esordi, intrisa di riferimenti alla cultura popolare partenopea, evolve verso una geometria razionale dal sapore metafisico, dove l’essenzialità delle forme rimanda a una dimensione archetipica, che tuttavia reca il segno di un’attenzione al linguaggio pop. Nel 1965 partecipa alla mostra inaugurale dello Studio Marconi, con il quale avvia un intenso rapporto di collaborazione e dove terrà numerose personali negli anni seguenti. Nel 1970 ha una importante antologica ordinata da Arturo Carlo Quintavalle al Salone dei Contrafforti in Pilotta a Parma, seguita nel 1974 da una retrospettiva alla Rotonda di via Besana a Milano curata da Guido Ballo. Dopo un lungo soggiorno a Parigi torna definitivamente in Italia nel 1977, e negli anni seguenti inizia a lavorare anche come scenografo. Dal 1984 gli è assegnata la cattedra di “ricerche sperimentali sulla pittura” alla Nuova Accademia di Belle Arti di Milano. Nel 1988 espone a Mosca al Palazzo dell’Arte e nel 1994 alla Casa del Mantegna di Mantova. Nel 2000 l’Istituto Mathildenhöhe di Darmstadt presenta la prima grande retrospettiva della sua opera in Germania. Nel 2001 progetta quattro grandi rilievi ceramici e una scultura in bronzo per due stazioni della metropolitana di Napoli ed espone una grande mostra antologica al Castel dell’Ovo. Esegue opere su commissione, tra cui il grande bassorilievo realizzato per la Società Risanamento Santa Giulia a Milano su invito di Giorgio Marconi. Nel 2004 partecipa alla mostra “Archeologia metafisica” presso il Museo dei Materiali Minimi di Paestum; espone nel 2007 a Palazzo Doria a Loano un’antologica dal titolo “Nello stile italiano”. Nel 2008 alcune sue opere entrano a far parte della collezione della Farnesina a Roma. Del 2009 è l’ultima mostra alla Fondazione Marconi, “De Architectura”, incentrata su opere realizzate tra il 1958 e il 1972. Lucio Del Pezzo vive e lavora a Milano.

 

 

After Lucio Del Pezzo’s last exhibition dating back to 2009, the Fondazione Marconi presents to the public a selection of works executed by the artist from the mid Sixties to the early Seventies. Born and educated in Naples, the artist settles in Milan in 1960 where he takes part in the city’s fertile climate. He then moves to Paris and establishes himself in an apartment that was the former atelier of Max Ernst. In France his work soon gains international resonance. Lucio Del Pezzo’s creative path gradually evolves from the neodada figuration of his early years, imbued with references to Neapolitan popular culture, to a rational geometry of metaphysical inspiration, where essential forms evoke archetypes related to pop culture. The works that the artist elaborates with an original inspiration and a passion for craftsmanship are part of a unique style, where metaphysical spirit and playful elements are combined. At the first floor of the Fondazione the modular sculpture Sagittarius is on show together with some preliminary sketches (1969) calling to mind the rigour and the balance typical of architecture, for which Del Pezzo has always had a predilection. At the second floor a selection of complementary works is on display to illustrate the distinctive elements making part of the artist’s production and giving an interesting overview of his work; from the Piccolo casellario of 1966, mixed media on board that reveals in advance the gradual mutation of the two-dimensional painting, to the Casellario 40 elementi of 1974 evoking a primitive life with its fronzen symbols to the limit of unconscious, and from the “painted thunderbolt” of Les maîtres teinturiers (1966), to the “sculpted” one of Arc en ciel, Zig-zag (1967) and Visual Box(1968), where the painting progressively turns into a sculpture, a relief, a collage including real elements plunged into a dreamlike and surreal atmosphere. Together with the text, written by Tommaso Trini, on Sagittarius on the occasion of one of the first exhibitions of Lucio Del Pezzo at the Studio Marconi (December 4, 1969), a new critical text by the same author will be published in Quaderno della Fondazione n. 16, illustrated by the works on show. The exhibition continues at the Studio Marconi ’65 where some sketches executed for Sagittarius, works on paper, drawings and multiples, comprised between 1966 and 1973, will be on display.

 

Biographical notes

Born in 1933, he studied at the Academy of Fine Arts in Naples, his native city. After graduating, he travelled to Greece on a scholarship to carry out archaeological research. Towards the mid-fifties he became a recognised exponent of the avant-garde. He was one of the founders of the magazineDocumento Sud and of Gruppo 58, with whom he exhibited at the Galleria San Carlo in Naples in 1958. He moved to Milan in 1960, holding his first solo show that same year at Galleria Schwarz. The following year he exhibited in the United States, where he won the Carnegie International Award. In 1962, Art International published an essay about the artist by Enrico Crispolti, who invited him to L’Aquila. In 1964 he exhibited at the Milan Triennale and at the Venice Biennale, where he returned in 1966 with a solo show, presented by Gillo Dorfles. In this phase, the neo-Dadaist figuration of the early years, full of references to popular Neapolitan culture, evolved towards a rational geometry with a metaphysical flavour, where the simplicity of the forms refer to an archetypal dimension, but also bear signs of the influence of pop art. In 1965, he took part in the inaugural exhibition at Studio Marconi, marking the start of an intense collaboration with the gallery, where he held numerous solo shows in the following years. In 1970, Arturo Carlo Quintavalle ordered a major retrospective at the Salone dei Contrafforti in Pilotta in Parma, followed in 1974 by a retrospective at the Rotonda della Besana in Milan, curated by Guido Ballo. After a long period in Paris, in 1977 Del Pezzo returned permanently to Italy, and in the following years also began to work as a set designer. Since 1984 he has held the chair of Experimental Research into Painting at the Nuova Accademia di Belle Arti in Milan.  In 1988 he exhibited at the Art Palace in Moscow, and in 1994 at the Casa del Mantegna in Mantua. In 2000, the Mathildenhöhe Institute in Darmstadt presented the first major retrospective of his work in Germany. In 2001, he designed four large ceramic reliefs and a sculpture in bronze for two subway stations in Naples; he also held a large retrospective exhibition at Castel dell’Ovo. He has created commissioned works, among them the large bas-relief made at the invitation of Giorgio Marconi ​​for the Società Risanamento Santa Giulia in Milan. In 2004, he participated in the exhibition Metaphysical Archaeology at the Museo dei Materiali Minimi in Paestum. In 2007, at the Palazzo Doria in Loano, he exhibited an anthology of works entitled In the Italian Style. In 2008, a number of his works became part of the Farnesina collection in Rome. In 2009, De Architectura, his last exhibition to be held at the Fondazione Marconi, focused on works created between 1958 and 1972. Lucio Del Pezzo lives and works in Milan.

Fondazione Marconi Arte moderna e contemporanea

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Inaugurazione: 11 novembre 2014 dalle ore 18.00

Durata della mostra: dal 12 novembre al 10 gennaio 2015

Orario: martedì – sabato 10-13, 15-19

Ingresso gratuito

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