A tua immagine di Odemà a Teatri di Vita

Tra religione e mistificazione
A tua immagine di Odemà a Teatri di Vita

Uno spietato complotto tra Dio e Diavolo contro l’umanità
nello spettacolo che ha ricevuto la “segnalazione speciale” al Premio Scenario
Teatri di Vita,
lunedì 29 marzo, ore 21,15

Dio e l'uomo: per qualcuno un rapporto naturale, per altri un'aberrazione. Nello spettacolo A tua immagine di Odemà in scena a Teatri di Vita una denuncia in chiave grottesca dell’oppressione della religione e della chiesa nei confronti della libertà umana. Lo spettacolo, con il quale la compagnia milanese ha ricevuto la “segnalazione speciale” al Premio Scenario 2009, è una realizzazione collettiva di Enrico Ballardini, Giulia D’Imperio e Davide Gorla.
A tua immagine, che si inserisce nel progetto Interscenario. Le generazioni del nuovo sarà proposto lunedì 29 marzo a Teatri di Vita (Via Emilia Ponente 485, Bologna www.teatridivita.it info: 051.566330) a partire dalle ore 21,15.


Il gruppo Odemà, composto da Enrico Ballardini, Giulia D'Imperio e Davide Gorla, propone un inedito quadretto di drammaturgia visionaria, in cui Dio e il Diavolo compongono una "strana coppia", alle spalle dell'ingenuo Gesù, per prendersi gioco dell'intera umanità e soffocarla nella schiavitù spirituale e nella violenza. Il tutto in una messa in scena leggera e profonda, dove il linguaggio da cabaret e del comico si intreccia ad una complessità di parole e riflessioni in grado di rievocare suggestioni di Goethe, Saramago e Pessoa.
Il dominio da parte di Dio sulla gente, il sacrificio del figlio e la speranza del Diavolo di cavaresela sono elementi importanti che si intersecano sulla scena, facendo leva su un assurdo ricatto morale.
Le nebbie di un non luogo circondano così personaggi altolocatissimi, presentando un quadro familiare terribile: quello di Lui, di Dio e di suo  figlio Gesù. Si tratta di un Dio pessimo, ambizioso e insensibile più di chiunque altro alla pena ed al dolore. Unico scopo, dominare sulle genti. Ben venga se utile, il sacrificio dell’unico figlio e altre nefandezze tali da far sperare il diavolo stesso, che non venga attribuita a lui la colpa di tutto questo.  Un progetto che si porta dietro la più orrenda, interminabile scia di morte, soprusi e nefandezze che la storia ricordi e che è ancora miracolosamente  in vita oggi. Progetto fin troppo umano e materiale per essere “volontà divina” che da un lato sottrae al testo e ai personaggi un peso altrimenti insostenibile e dall'altro mette in risalto la “mollezza” di una società facile da plasmare e controllare. Il fortissimo disagio del personaggio (“come un’ape in un luogo senza fiori”) è comune a molte persone, nei confronti di una cultura che opprime facendo leva su un assurdo ricatto morale.
"Un rischio assoluto giocato con piena consapevolezza e voglia di far risuonare, nello spazio del teatro, domande fondanti sulla nostra identità personale e collettiva", come ricorda la motivazione della giuria del Premio Scenario che ha voluto evidenziare l'ottimo lavoro sia artistico che intellettuale proposto dai tre giovani attori.
Il progetto nasce dall’incontro umano e artistico tra Davide Gorla, Enrico Ballardini e Giulia D’Imperio, con l’intento di far convergere le esperienze di ognuno in un percorso creativo comune. Tra le occasioni di incontro, lo spettacolo Quando usciremo, in scena a Milano allo spazio Zazie nel 2006, diretto e interpretato da Davide Gorla ed Enrico Ballardini. A Tua Immagine è il primo progetto che vede il trio alla lavorazione di uno spettacolo a livello di scrittura, regia e interpretazione.


TEATRI DI VITA
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Giulia Cavallaro
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