La Direzione della Casa di Reclusione Milano Opera in collaborazione con l’Associazione Opera
Liquida, apre alla popolazione civile la sala da 350 posti del carcere.
Il primo evento dello Stabile in Opera è il Festival ‘’Prova a sollevarti dal suolo’’, in collaborazione
con il Teatro della Luna, che sposta la terza edizione del Festival “Sul Palcoscenico’’ all’interno della
Casa di Reclusione.
L’essenza umana nelle sue più profonde sfaccettature è il tema conduttore del Festival, i cui spettacoli
ci accompagneranno in luoghi, vissuti e sguardi spesso distanti da noi e allo stesso tempo
incredibilmente vicini.
Il Festival si apre giovedì 15 maggio con lo spettacolo ‘’Potevo essere io’’ di Renata Ciaravino, con
l’interpretazione di Arianna Scommegna; il 22 maggio si prosegue con ‘’ I.P, identità precarie’’ di
ilinx teatro con la drammaturgia della giovanissima Amanda Spernicelli. Il 29 maggio sarà la volta
della compagnia Eco di Fondo con ‘’Nato Ieri’’ per la regia di Giacomo Ferrau. I tre spettacoli
verranno presentati all’interno del carcere.
Il Festival si concluderà invece presso i Frigoriferi Milanesi, con la produzione di Opera Liquida
‘’Ma i sogni li ho presi?’’ di Roger Mazzaro, attore ex detenuto che sarà in scena con MariaRosa
Criniti per la regia e la drammaturgia di Ivana Trettel e le narrazioni video della Milano Scuola di
Cinema e Televisione, che ha iniziato quest’anno la collaborazione con la compagnia.
Continua poi la collaborazione con Naba Design che si è occupata di realizzare l’ immagine coordinata
dell’Associazione e del Festival.
15 MAGGIO ore 21
POTEVO ESSERE IO
Compagnia Teatrale Dionisi
presso I Casa di Reclusione Milano Opera
di Renata Ciaravino
con Arianna Scommegna
supervisione registica Serena Sinigaglia
Uno spettacolo dedicato ai bambini che siamo stati e non smetteremo mai di essere, uno
spettacolo dedicato a chi è sopravvissuto all’infanzia e della cui sacralità ha saputo ben
poco. I bambini coi genitori terroni che giocavano in cortile a lanciarsi palloncini con dentro
le lamette, le mamme che facevano le pulizie negli ospedali, i piedi impigliati in scarpe da
tennis con la punta tagliata che diventavano sandali da tennis, per risparmiare. I ragazzi
che al parco si sputavano in faccia, dopo essersi tirati i capelli in una piscina comunale,
che facevano la tangenziale contromano per scommessa, che facevano l’amore nei
parcheggi vuoti dei supermercati. Quei bambini e ragazzi poi sono cresciuti: ognuno a
procedere alla cieca cercando di salvarsi. Ma cosa fa sì che ci salviamo? E se uno si
salva, veramente si è salvato? Cosa ci fa andare da una parte o dall’altra? Quante volte
abbiamo detto: “Potevo essere io, e invece, poi, no”. Potevo essere io è il racconto di una
bambina e un bambino che diventano grandi partendo dallo stesso cortile. Due partenze,
stessi presupposti. Ma finali diversi. E in mezzo la vita.
22 MAGGIO ore 21
I.P IDENTITA’ PRECARIE
ilinx teatro
presso I Casa di Reclusione Milano Opera
Regia Nicolas Ceruti
Drammaturgia Amanda Spernicelli
Con MariaRosa Criniti, Giulia Lombezzi, Luca Marchiori
"non sono niente. non sarò mai niente. non posso volere d'esser niente. A parte questo,
ho in me tutti i sogni del mondo". dal “Libro delle Inquietudini” di Bernardo
Soares/Fernando Pessoa
Chi siamo? L’identità di chi e che cosa? Scopriamo l’identità in ciò che facciamo per poi
dare sostanza a ciò che siamo. Cambiamo il nostro essere con la stessa velocità e
leggerezza con cui cambiamo l’abito, per poi smarrirlo in una di quelle strade che
percorriamo per riscoprirci. Tre attori fluiscono sulla scena, seguendo un immaginario
reticolo che li costringe a cambiare continuamente direzione, come chiusi in gabbia, in un
appartamento, nel privato, nella mente…. Si trasformano di volta in volta e con loro
cambia la scena. Il filo rosso che ci conduce attraverso i diversi quadri è la figura
dell’Hikikomori, giovane autorecluso nella propria stanza che osserva il mondo tramite il
filtro di uno schermo. Inondati di notizie, di urla, di rumore; come possiamo anche solo per
un attimo fermarci ad ascoltare, ad ascoltarci? Carnefici e vittime di un “tutto pieno” che ci
auto-reclude. Quando anche la luce dell’Hikikomori si spegne, rimane solo una voce. La
voce di una madre che torna a risuonare. Una volta che siamo rimasti soli col nostro
vuoto, esiste ancora la speranza che qualcuno ci riconosca o ci chiami?
29 MAGGIO ore 21
NATO IERI
Compagnia Eco di Fondo
presso I Casa di Reclusione Milano Opera
Regia Giacomo Ferrau
Drammaturgia Giacomo Ferrau, Giulia Viana
Con Andrea Pinna, Libero Stelluti e Giulia Viana
Nato ieri è la storia di un bambino, Mino, che nasce ed ha già 42 anni. La sua mamma e il
suo papà non sanno come prendersi cura di lui e decidono di lasciarlo all’orfanotrofio,
dove una suora, scambiandolo per un genitore, gli affida un bambino rom di 10 anni,
Lucignolo. Mino e Lucignolo dovranno vivere insieme, l’uno non potrà stare senza l’altro,
ognuno imparando attraverso gli occhi del suo compagno, la ricchezza e l’unicità della
propria età, della propria esistenza.
Nato ieri nasce da una nostra riflessione su una condizione di spaesamento, di
inadeguatezza rispetto a una realtà che non lascia spazio allo spirito del bambino, e che
costringe ad una crescita troppo rapida, negando la dimensione della scoperta, del
candore, dell’innocenza che permette il gioco, che permette di emozionarsi.
Lo spettacolo è stato ospitato al Festival Segnali 2013 ed è stato finalista al Premio
Scenario Infanzia 2012.
4 e 5 GIUGNO ore 21
Ma i sogni li ho presi?
PRIMA NAZIONALE
Opera Liquida
presso Frigoriferi Milanesi
di Roger Mazzaro
Regia e drammaturgia Ivana Trettel
Con MariaRosa Criniti e Roger Mazzaro
Scenografie Bettina Colombo
Narrazioni video Milano Scuola di Cinema e Televisione
E’ la storia di un ragazzo di buona famiglia, scappato di casa a 16 anni e vissuto tra strada
e galera fino all’incontro con il teatro, che lo ha portato dritto dritto fino al palco dei
Frigoriferi Milanesi. E’ qui che si raggiunge il cuore della vicenda di Roger interpretando i
suoi nodi drammatici e ironici in chiave poetica. Lo spettacolo è tratto dall’autobiografia di
Roger, cominciata a scrivere durante la carcerazione e ormai pronta alle stampe.
Procede, come lo spettacolo, per salti emotivi, narrazione e flash back in cui Roger
ripercorre la sua vita dall’infanzia, attraversando la violenza, la crew 16K (gruppo di writers
e rappers della Barona – Milano), l’amore, la delinquenza, lo sport, e le continue
carcerazioni, per arrivare a raccontare quali sono stati i processi emotivi che lo hanno
portato, alla soglia dei 40 anni, ad appropriarsi della propria vita grazie alla fiducia in sé
stesso e alla consapevolezza che il cambiamento è possibile, seppur tra mille difficoltà.
Compagnia Dionisi
Con un’ardita licenza etimologica, “Dionisi” vuol dire “che appartengono a Dioniso”. Che
da lui, questi artisti hanno assunto l’amore per l’ebbrezza che tracima nella follia, la ricerca
del contatto fisico ed emozionale con lo spettatore, la ricerca di uno sguardo panico,
erotico e guerriero. La Compagnia Dionisi è costantemente ispirata dalla danza inferma di
Danio Manfredini, l’apocalisse scenica di Pippo Delbono e Antonio Rezza, dai testi frontali
di Bill Hicks, dagli epigrammi immortali di Allen Ginsberg, dalla luce rivelatrice di Ingmar
Bergman e da quella degli Smiths. Drammaturgia contemporanea, cabaret esistenziale,
musica, video, stand up comedy, alla ricerca di quel punto in cui il linguaggio del teatro si
sovrappone, fondendosi, al linguaggio del rock’n’roll. Premio Great; premio Nex(t)work;
premio Enriquez; premio Nuove Sensibilità ; menzione speciale Premio Dante Cappelletti;
menzione speciale Biennale Giovani Artisti del Mediterraneo.
La Compagnia Dionisi è ed è stata sostenuta da: Fondazione Cariplo, Comune di Milano,
Regione Lombardia, Provincia di Milano, Camera di Commercio di Milano, Comune di
Sesto San Giovanni. E da: Arci Milano, Teatro Stabile della Sardegna, Tieffeteatro,
Fondazione Città di Gallarate, Comune di Jerago con Orago, E.t.i., Outis (Centro
Nazionale di Drammaturgia), Festival Mix, Scuola d’Arte Drammatica “Paolo Grassi”,
Civica scuola di Cinema e Nuovi Media.
www.compagniadionisi.it
ilinx teatro
ilinx dal greco vortice, vertigine, turbine. ilinx nasce nel 1999 e si costituisce come
associazione culturale nel 2001, configurandosi come realtà prettamente teatrale, che
tuttavia sceglie di vedere nel teatro uno strumento piuttosto che un fine cui tendere. Si
definisce, infatti, come contenitore, recipiente di esperienze e progetti in cui l’espressione
artistica, teatrale e formativa, possa trovare un luogo in cui tramutarsi da necessità
personale a strumento di espressione e contaminazione collettiva.
Dal 2009 la compagnia ilinx è anche ilinxarium – residenza teatrale della Fondazione
Cariplo realizzata in collaborazione con il Comune di Inzago, fa parte dell’Associazione
ETRE e del circuito Luoghi Comuni.
L’attività dell’associazione si distingue in due filoni principali e paralleli: l’allestimento di
spettacoli originali e la dimensione formativa. Dal 2009 ilinx organizza Tagadà – movimenti
teatrali ultraterreni, una fiera del teatro, rassegna teatrale in colaborazione con i comuni di
Melzo, Cassano d’Adda, Treviglio, Inzago. Dal 2009, Tagad’Off, rassegna di compagnie
emergenti, operanti nella regione Lombardia.
www.ilinx.org
Eco di fondo
Milano nel 2007. Quell'anno vincono con Stefania Monaco progetto Fetus, Aia
Taumastica, con Il più bel giorno della mia vita. Nel 2009 si costituiscono come
Associazione culturale Eco di fondo. Nel 2010 la compagnia vince il bando Schegge con
lo spettacolo I Candidi; il bando Presenze.2 indetto dal Teatro Filodrammatici di Milano;
Giacomo Ferraù si aggiudica il Primo premio nazionale e internazionale di regia Fantasio
Piccoli 2010 con una versione di Sogno di una notte di mezza estate, spettacolo che
debutterà nel 2014 con il titolo Sogni in scena Andrea Pinna, Valentina Scuderi e Giulia
Viana. Nel 2011 debuttano con Coppia aperta, quasi spalancata, regia Giacomo Ferraù
con Andrea Pinna e Giulia Viana. Nel 2012 la compagnia debutta con Le rotaie della
memoria, regia Giacomo Ferraù, con Giulia Viana. Sempre nel 2012 sono in finale a
Premio Scenario infanzia con Nato ieri, scritto da Giulia Viana e Giacomo Ferraù. Nel
2013 iniziano il progetto triennale R-existir/atti per una cultura comunitaria con il Teatro
Verdi di Milano, Terzo Paesaggio e Odemà. Nel 2014 debuttano con Orfeo ed Euridice
testo e regia di César Brie, in scena Giacomo Ferraù e Giulia Viana, produzione Teatro
Presente / Eco di fondo.
www.ecodifondo.blogspot.com
Opera Liquida
Nella sua citazione alla vita liquida del sociologo Baumann, Opera Liquida,
ha la pretesa di trasformare la “liquidità” da dato negativo o caratteristica
“faticosa” della vita contemporanea, a valore importante.
All’interno di un’istituzione totale come il carcere, dove le mura e i cancelli
delineano perfettamente i confini e le barriere, la liquidità di un’opera assume
una caratteristica assoluta di libertà. Perché la creatività è duttile,non conosce frontiere né
barriere, non si ferma davanti a serrature. Il liquido le attraversa.
Attiva dal 2008 nella Casa di Reclusione e fondata nel 2009, sotto la direzione di Ivana
Trettel ha prodotto diversi spettacoli originali in collaborazione con Naba, Nuova
Accademia di Belle Arti, per la realizzazione di costumi e scenografie.
Memorabili le uscite della compagnia di attori reclusi, nel 2009 “I luoghi dell’altro” sul
Naviglio grande a chiusura della manifestazione “Estate sui Navigli”, nel 2012 “Le
meccaniche dell’anima” al Carroponte di Sesto San Giovanni davanti a un pubblico di
1200 persone. Grazie al sostegno di Fondazione Cariplo l’associazione inaugura lo Stabile
in Opera
La maturazione e l’evoluzione degli attori ex detenuti (Roger Mazzaro, Alfonso Carlino,
Mone Karilla, Vittorio Mantovani) pone le basi per la costituzione di una compagnia
esterna e vede l’Associazione impegnata anche in produzioni al di fuori del carcere.
www.operaliquida.it
OPERA LIQUIDA
Opera Liquida associazione e compagnia teatrale, lavora dal 2009 nella Casa di Reclusione Milano Opera
con i detenuti ‘’comuni’’.
Nella sua evidente citazione alla vita liquida, alla società liquida del sociologo Baumann, ha la pretesa di
trasformare la “liquidità” da dato negativo o comunque da caratteristica “faticosa” della vita
contemporanea, a valore importante. All’interno di un’istituzione totale come il carcere, dove le mura e i
cancelli delineano perfettamente i confini e le barriere, la liquidità di un’opera assume una caratteristica
assoluta di libertà. Perché la creatività è duttile, non conosce frontiere né barriere, non si ferma davanti a
serrature. Il liquido le attraversa. Attiva dal 2008 nella Casa di Reclusione e fondata nel 2009, sotto la
direzione di Ivana Trettel ha prodotto diversi spettacoli originali in collaborazione con Naba, Nuova
Accademia di Belle Arti, per la realizzazione di costumi e scenografie.
Memorabili le uscite della compagnia di attori reclusi, nel 2009 “I luoghi dell’altro” sul Naviglio grande a
chiusura della manifestazione “Estate sui Navigli” e nel 2012 “Le meccaniche dell’anima” al Carroponte di
Sesto San Giovanni davanti a un pubblico di 1200 persone. Grazie al sostegno di Fondazione Cariplo
l’associazione inaugura lo Stabile in Opera, il teatro della Casa di Reclusione
La maturazione e l’evoluzione degli attori ex detenuti (Roger Mazzaro, Alfonso Carlino, Mone Karilla,
Vittorio Mantovani) pone le basi per la costituzione di una compagnia esterna e vede l’Associazione
impegnata anche in produzioni al di fuori del carcere come “Ma i sogni li ho presi?” di Roger Mazzaro che
chiude il Festival “Prova a sollevarti dal suolo” .
TEATRO STABILE IN OPERA
Opera Liquida, vede nella realizzazione dello Stabile In Opera, nella creazione di un ponte saldo tra il dentro
e il fuori, la naturale evoluzione della sua attività, nonché l’unica strada percorribile perché il suo lavoro
all’interno dell’Istituzione totale possa affrancarsi sul territorio. E’ previsto un altro Festival a novembre di
compagnie di Teatro carcere provenienti da altri Istituti. Il carcere, è un luogo rimosso dalla coscienza
collettiva. Viene vissuto esclusivamente come luogo di pena. Senza considerare che il detenuto è un costo
sociale e il recidivo ancora di più. Crediamo che le azioni volte al reinserimento di persone che hanno
scontato la propria pena non possano essere viste come atti di buonismo ma come prese in carico reali
della società, per l’abbattimento di costi e il contenimento di piaghe sociali impattanti per tutti.
STAI ALL’OCCHIO!
Il progetto agisce per la prevenzione di comportamenti a rischio e la diffusione del concetto di legalità tra i
giovani. A partire dall’esperienza di Opera Liquida, l’intervento porta a diretto contatto con i giovani le
problematiche e l’esperienza di attori ex detenuti e detenuti in permesso, in questo caso parte attiva del
processo, veri e propri tutor, che grazie alla rielaborazione emotiva svolta nel laboratorio teatrale in carcere,
portano la loro testimonianza di presa di coscienza del valore intrinseco della vita propria e altrui e
pertanto dell’innesco di un cambiamento che li attraversa, nel tentativo di reinserirsi, confrontandosi su
temi riguardanti la complessità umana ed emotiva. L’incontro può avvenire in carcere o nelle scuole e
prevede performance e monologhi.
Opera Liquida è stata ed è sostenuta da: Fondazione Cariplo, Regione Lombardia, Comune di Milano,
Sistema Bibliotecario Milano Est.
Ha collaborato in questi anni con Naba Fashion Design, Naba Design, Milano Scuola di Cinema e
Televisione, Teatro della Luna, Frigoriferi Milanesi.
La “Civica” Scuola di Cinema è un luogo di formazione, produzione e scambio di conoscenze
nel’ambito dell’audiovisivo, fortemente orientata a sviluppare le inclinazioni, il talento e le
abilità degli allievi attraverso i corsi e workshop con realtà produttive italiane e estere.
I corsi sono progettati e condotti da un nucleo di docenti storici, al quale si aggiungono decine
di collaboratori esterni che garantiscono un costante contatto con il mondo lavorativo
professionale e artistico. Essi prestano particolare attenzione alle dinamiche di gruppo, con
l’obiettivo di trasformare i rapporti interpersonali in relazioni sociali, imprescindibili per un
buon inserimento nel mondo del lavoro dell’audiovisivo.
Gli studenti studiano e operano in contesti creativo/produttivi che simulano la realtà
lavorativa; lo studente partecipa in team, con i compagni, alla realizzazione di fiction, format
televisivi, prodotti multimediali, documentari e inchieste .
L’alto tasso di occupazione dei diplomati (l’83% nel settore audiovisivo, 2010,Format –
attualmente in corso una nuova indagine 2014) è anche il risultato della promozione di tirocini
e di una attenta politica di accompagnamento al lavoro che la Scuola attua attraverso una rete
consolidata di relazioni. Durante l’anno scolastico si organizzano incontri con personalità
affermate del mondo della cultura, delle arti audiovisive, dello spettacolo e della
comunicazione
La Scuola favorisce inoltre produzioni extra-curriculari, pensate in convenzione con organismi
esterni o realizzate in autonomia dagli studenti, organizza summerschool e promuove corsi di
formazione continua (Videogiornalismo per l’Odg, insegnamenti alle docenze con Agiscuola,
Miur).
Tra i diplomati di Milano Scuola di Cinema e Televisione degli ultimi dieci anni: la scrittrice e
giornalista Benedetta Tobagi, la regista Marina Spada (Come l'ombra, Il mio domani), il
regista Michelangelo Frammartino (Il Dono, Le Quattro Volte), la montatrice Carlotta Cristiani,
i tecnici del suono Paolo Benvenuti e Simone Oliviero (Ciak d'Oro per Le Quattro Volte,
2009), Tommaso Gallone (assistente montatore de Il Divo) e tanti altri.
La Scuola è membro attivo del CILECT, l’associazione mondiale delle scuole e università di
cinema e televisione.
Il direttore della Scuola è Laura Zagordi
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La Scuola con Opera Liquida
Gli studenti di Milano Scuola di Cinema e Televisione hanno lavorato
all’ideazione dei contributi video della pièce Ma i sogni li ho presi? ,in stretta
collaborazione con l’autore Roger Mazzaro e la regista teatrale Ivana Trettel. Il
risultato è una suggestione di immagine e suono che amplifica il contenuto
narrativo e ne diventa parte integrante, oltre ad avere funzione di allestimento
scenico. Il progetto è stato seguito dai docenti Giuseppe Baresi e Fabio
Cherstich, hanno partecipato gli allievi del corso Multimedia e dei corsi delle
vari discipline in fase produttiva.