“MARE, PIETRA E VENTO: AI CONFINI DELLA VITOVSKA” – TRIESTE

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L’Associazione dei Viticoltori del Carso – Kras in vista di MAREMORJE & VITOVSKA che terrà la sua ottava edizione a Trieste dal 6 al 7 giugno 2014, si è presentata a Milano al Finger’s Garden, accompagnata dai suoi prodotti tipici e soprattutto dal vino Vitovska, uno dei prestigiosi bianchi autoctoni del Carso.

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Roberto Okabe, chef del Finger’s Garden, noto per aver saputo fondere con grande abilità le sue origini nippo-brasiliane in una cucina di impronta giapponese con un tocco fortemente personale, ha interpretato i 5 vini in degustazione (Bajta, Matej Skerlj, Sandi Skerk, Igor Grgic, Benjamin Zidarich) e i famosi “sardoni” di Trieste (le acciughe dell’Adriatico) in uno show cooking, durante il pranzo con degustazione guidata dai produttori stessi. All’evento, oltre a Marzio Mocchi, consigliere dell’Associazione, ha partecipato anche Bruno Vesnaver, Presidente della FIPE di Trieste.

Menu e abbinamenti:

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·        Entratina creativa dello chef con ispirazione a Vitovska

·        Tartare Finger's (misto di pesce bianco, sardone e crostacei su letto di riso)

Vitovska Bajta

 

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·    Bis di Tayo e Luna (capesante scottate con crema di formaggio e pasta kataifi) e Millefoglie (alternanza di pasta sfoglia, filetto di tonno, pomodoro, burrata campana)

Vitovska Igor Grgic

 

·        Crema di patate tartufata al nero di seppia

Vitovska Skerk

 

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·        Ghiosa (ravioli di pollo o gamberi alla griglia)

Vitovska Skerlj

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·        Sushi Selection (selezione di uramaki e nigiri misti di cui alcuni creati in showcooking dallo chef Okabe a base di sardone)

Vitovska Zidarich

·        Bis Plus (due creazioni di cui una con merluzzo nero d’Alaska in salsa di miso e arancia, sardone affumicato in salsa tipica giapponese)

·        Dessert

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LA VITOVSKA

La Vitovska è un vitigno a bacca bianca diffuso nella provincia di Trieste e nella vicina Slovenia (nei territori che costituivano la provincia vera e propria di Trieste prima della seconda guerra mondiale). Il suo nome ha origini slovene, presumibilmente deriva dalla località di Vitolje ma c’è anche chi ipotizza che possa derivare da vitez cioè vino del cavaliere.

Le epoche di germogliamento, fioritura e invaiatura sono medio-precoci. Il grappolo è di forma piramidale, alato, di media grandezza e compatto. L'acino è di forma sferica, di colore verde. La polpa è succosa e incolore, il sapore è neutro.

Dalle sue uve vinificate in bianco si produce un vino secco e fresco dal profumo fruttato, vinoso, con sentore di pera Williams, talvolta anche di salvia. Il colore è giallo paglierino chiaro, il sapore leggermente acidulo e sapido, di buon corpo.

In passato la Vitovska era usata principalmente in uvaggi con altre uve bianche locali, quale la Malvasia Istriana; recentemente alcuni produttori hanno "sperimentato" la vinificazione in purezza ottenendo dei risultati apprezzabili.

La Vitovska a seconda della lavorazione si accompagna bene sia ad antipasti magri a base di pesce sia a piatti più complessi fino ad arrivare a carni bianche come il coniglio.

TRIESTE MAREMORJE VITOVSKA 2014 – 8aedizione – Trieste, 6-7 giugno

Venerdì 6 giugno:

ore 15 Apertura ufficiale della Manifestazione

ore 18 – 23 Inizio delle degustazioni presso il Salone degli Incanti con accompagnamento di gastronomia di mare e non solo

Sabato 7 giugno:

ore 18 – 23 Degustazioni abbinate alle eccellenze della cucina di mare a cura dei Ristoratori della Provincia di Trieste

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Eventi Collaterali:

Martedì 3 giugno:

Degustazione di Vitovska condotta dal Sommelier Dennis Metz, vincitore del premio di Miglior Sommelier Italiano nel 2012 e vice-Campione Mondiale. In collaborazione con AIS presso l’Hotel NH di Trieste.

Mercoledì 4 giugno:

Convegno dal titolo: Nuovo Piano Regolatore per il Comune di Trieste a confronto con lo sviluppo della viticoltura. Interverranno le personalità del mondo politico strettamente connesse al problema.

Giovedì 5 giugno:

Serata dal tema: “Eroicità a confronto”. I produttori del Carso si confronteranno con alcuni viticoltori provenienti da zone considerate “eroiche” per le modalità di lavoro in vigna come avviene per il Carso.

Presso il Ristorante Devetak di San Michele del Carso.

Domenica 8 giugno:

Cantine aperte – i viticoltori della Provincia di Trieste apriranno le loro cantine per guidare le degustazioni dei loro vini nelle cantine di produzione.

Nel corso dell’intera settimana saranno proposti dei menu a base di piatti di mare in abbinamento al vino Vitovska in tutti gli esercizi della Provincia di Trieste aderenti alla FIPE. Nei giorni 6 e 7 giugno sempre a cura della FIPE saranno curate delle postazioni nell’area adiacente al Salone degli Incanti, lato mare, in cui si potranno gustare piatti di mare tipici della tradizione triestina.

Sponsor dell’evento:

         Main Sponsor – Banca di Credito Cooperativo del Carso (BCC) – Zadrusna Kraska Banka (ZKB)

         Co-organizzatore: il Comune di Trieste con la concessione del Salone degli Incanti

         ERSA (Ente Regionale Sviluppo Agricolo)

L’Associazione Viticoltori del Carso – Kras

L’Associazione è stata costituita agli inizi del 2013 per riunire i viticoltori che in precedenza facevano parte del Consorzio di Tutela vini Collio e Carso. La scelta di lasciare il precedente Consorzio era maturata dopo aver preso consapevolezza che i due territori, seppure così vicini e per certi versi con tradizioni vitivinicole comuni, presentavano delle problematiche diverse circa la conduzione delle politiche territoriali e che per il Carso si sarebbero resi indispensabili maggiori spazi per poter affrontare adeguatamente i problemi che ne frenano lo sviluppo. Inoltre tutti i viticoltori del Carso hanno delle aziende a conduzione familiare e questa caratteristica artigianale le rende fortemente diverse da un mondo del vino caratterizzato da connotati maggiormente industriali.

La produzione

Il territorio infatti, pur nei limitati spazi oggi a vigneto, poco più di 500 ettari, mentre fino al 1954 ne erano censiti quasi quattro volte tanto, è riuscito faticosamente ad imporre i propri prodotti sui mercati internazionali, puntando sulla qualità degli impianti e su metodi di vinificazione che hanno raccolto consensi unanimi. I prodotti di diversi vinificatori carsolini oggi sono presenti nei migliori ristoranti europei e notevole interesse è riscosso anche in paesi quali gli USA, il Giappone, l’Australia ed il Brasile. Sono molti i produttori che oggi cercano la possibilità di incrementare gli ettari a propria disposizione e vi sono alcuni giovani che desiderano poter incominciare a produrre in modo sufficiente da consentirne l’imbottigliamento, primo passo per affrontare in modo sostenibile le vendite e la conduzione di un’azienda vitivinicola.

IL TERRITORIO

I vini prodotti sul Carso e in genere nella Provincia di Trieste hanno una storia molto vecchia e sono stati apprezzati sin dai tempi dell’antica Roma per la loro bontà. In epoca austriaca Trieste forniva assieme al Collio vini di grande qualità che erano molto apprezzati presso la Corte di Vienna e non solo. Tutto ciò grazie a un territorio vocato alla coltivazione della vite, con un suolo calcareo ma anche ricco di minerali, vigneti che risentono dell’influenza del mare e con clima mediterraneo con buona escursione termica tra il giorno e la notte. Un’aria resa molto pulita dai venti che abbassano il grado di umidità in modo tale da evitare un uso consistente di trattamenti degli impianti.

Generalmente i vigneti sono di piccole dimensioni e molto sparsi sul territorio, generalmente circondati da muretti a secco e dalla boscaglia. Questa tipicità da una parte garantisce la qualità delle uve ma anche rappresenta un fattore di rischio di perdita di prodotto, visti i danni in costante aumento provocati dagli animali selvatici quali cinghiali e caprioli, o semplicemente dagli uccelli che, particolarmente nelle estati siccitose, provocano gravi perdite di produzione.

LA NECESSITA’ DI NUOVI IMPIANTI

Purtroppo si sono persi, nell’arco di 50 anni, quasi mille ettari che fino al primo dopoguerra erano destinati alla coltivazione della vite. L’abbandono delle campagne, la speculazione edilizia con l’espandersi della città e dei comuni della Provincia assieme all’avanzare della boscaglia, hanno fortemente limitato le aree oggi a disposizione. Negli anni poi sono stati posti, da varie amministrazioni pubbliche, dei vincoli paesaggistici che ora impediscono di fatto il recupero di superfici agricole, anche di quelle precedentemente a vite.

FINALITA’ DELL’ASSOCIAZIONE

E’ fondamentale raggiungere una maggiore capacità produttiva ed anche un allargamento del numero delle aziende vitivinicole in Provincia di Trieste.

Inoltre:

·       Ottenere una gestione del territorio tale che le piccole aziende esistenti come pure quelle che seguiranno, abbiano una capacità produttiva individuale minima garantita per consentirne la sostenibilità economica.

·    Essere supportati nella ricerca di finanziamenti regionali, nazionali ed europei, sia in conto capitale che a tasso agevolato, da destinare alla creazione di nuovi impianti e di strutture di produzione e conservazione.

·        Costituire un nuovo Consorzio di Tutela dei Vini del Carso a difesa e valorizzazione dei sui vitigni autoctoni, Vitovska inclusa. Ma non solo, questo nuovo Consorzio dovrebbe dare vita assieme al Consorzio sloveno alla prima DOC transfrontaliera del Terrano.

·    Far crescere e qualificare la produzione anche a livello internazionale e in quest’ottica la manifestazione Mare & Vitovska assume particolare rilevanza quale vetrina di qualità, tradizione, verità e storia della viticoltura del Carso.

·       Promuovere il territorio attraverso il vino che rappresenta in maniera ideale il territorio del Carso e far conoscere i metodi tradizionali di lavoro sia in vigna che in cantina, anche attraverso corsi divulgativi e di formazione.

ROBERTO OKABE – FINGER’S GARDEN

 “Hardware giapponese, Software brasiliano” ama descriversi così lo chef Roberto Okabe, nato in Brasile a São Paulo da genitori giapponesi (a loro volta figli di immigrati) e arrivato in Italia nel 1997 portando con sé il suo amore per la cucina giapponese nato e coltivato in famiglia sin da quando era piccolo. La sua formazione culinaria inizia nel 1990 a Tokio, dove Roberto Okabe approda come membro della nazionale nippo-brasiliana di calcio a cinque e nella quale rimane lavorando come aiuto cuoco nei ristoranti brasiliani “Praca XI” e “Saci Perere”, per poi passare alla pratica nei ristoranti giapponesi “Kuroringu”, “Shisui” e “Akasaka”.

Rientrato a San Paolo nel 1994, prosegue la sua avventura al “Mitsuba”, il rinomato ristorante giapponese dove lo chef ha l’occasione di incontrare il suo maestro Kajino, grazie al quale completerà la sua formazione culinaria. Nel 1997 inizia invece la sua avventura italiana entrando nella cucina della “Compagnia Generale dei Viaggiatori Naviganti e Sognatori”, storica trattoria di cucina giapponese. Due anni dopo inaugura il ristorante “Zen” , il primo Kaitensushi d’Italia per poi aprire “Mori Jungle Sushi” a Erbusco, tra le colline della Franciacorta.

Ma la vera svolta avviene nel 2004 grazie all’incontro con l’amico e socio Clarence Seedorf, dal quale nasce il ristorante Finger’s, al centro del quale una pietra cita: “L’incontro fra le persone è il dove tutto ha inizio”. L’antico proverbio giapponese trova conferma nel successo del ristorante, affermato punto d’incontro della movida milanese, ma soprattutto uno dei migliori ristoranti della città, celebrato da tutti i gourmet amanti della cucina giapponese.

Nell’ottobre del 2011 Roberto Okabe e Clarence Seedorf concretizzano l’evoluzione di un sogno: il Finger’s Garden, vero e proprio “giardino di delizie” in città, dove l’amore per il bello e la ricerca dell’eccellenza trovano la loro più alta espressione nella semplicità. Siamo nel cuore di Milano, a pochi passi dal prestigioso quartiere di Porta Nuova, in uno spazio verde di 1.400 mq che la maestria di Crespi Bonsai ha trasformato con sapienza ed eleganza in un suggestivo giardino Zen con tanto di acero all’ingresso (pianta sacra per i buddhisti) e laghetto con le carpe.

Un tempo scuola per giapponesi in Italia, poi centro buddhista, l’architettura degli edifici rimanda alla grande razionalità delle volumetrie tipica degli anni ’60, ma le decorazioni di Mauro Roselli (l’artista modenese che ha dipinto a spray le pareti interne e le superfici esterne degli edifici) le rendono curiosamente illusorie e al tempo stesso magiche. Nel Finger’s Garden di Roberto Okabe si fondono alta cucina, arte, design e delicate atmosfere della cultura nipponica.

Per informazioni:

ASSOCIAZIONE DEI VITICOLTORI DEL CARSO

staff@vinidoccarso.eu

 

 

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