Giovanni Bellini La nascita della pittura devozionale umanistica

A cura di Sandrina Bandera, Matteo Ceriana, Keith Christiansen, Emanuela Daffra, Andrea De Marchi e Mariolina Olivari 
Il restauro della celebre Pietà di Giovanni Bellini, appartenente alla Pinacoteca di Breraè l’occasione per ripercorrere la prima carriera del pittore veneziano, grande protagonista dell’arte rinascimentale italiana, attraverso il particolare angolo di visuale offerto dal suo modo di affrontare il tema del Cristo in pietà, che ricorre con frequenza nella produzione dell’artista e della sua efficientissima bottega.

Presenti in mostra alcune celebri Pietà: quella marmorea della chiesa di San Gaetano a Padova, attribuita all'ambito di Donatello, e quella di Andrea Mantegna dalla cimasa del polittico padovano di San Luca (Pinacoteca di Brera)la lunetta con la Pietà di uno dei trittici di Santa Maria della Carità a Venezia (Gallerie dell’Accademia), la Pietà dell’Accademia Carrara di Bergamo e la Pietà del Museo Correr di Venezia. Dalla National Gallery di Londra arrivano due altre versioni del soggetto, che dobbiamo a Marco Zoppo e Giorgio Schiavone.

Alcuni rarissimi e preziosi disegni, tra quelli attribuibili con certezza al Mantegna – Cristo in pietà tra Maria Maddalena, san Giovanni Battista e la Vergine dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia – e a Giovanni Bellini – le due Pietà dal British Museum di Londra e dal Musée des Beaux-Arts di Rennes–  illustrano il lavorio concettuale e progettuale che sta dietro a queste immagini, e il ‘dialogo’ tra i due cognati tra sesto e settimo decennio del XV secolo.

La sezione centrale della mostra presenta la straordinaria Pietà di Brera, resa finalmente leggibile anche nei suoi valori cromatici dal recente, complesso restauro. Accanto a questo capolavoro della Pinacoteca di Brera viene posta, per la prima volta, l’intensissima, grande versione del soggetto di Palazzo Ducale a Venezia: la straordinaria occasione offerta da questo accostamento potrebbe suggerire qualche utile precisazione sulla difficile cronologia relativa alle due opere

Intorno a questo nucleo centrale sono esposte la Pietà del Museo Civico di Rimini e quella già alla sommità della Pala di Pesaro di Giovanni Bellini, ora conservata nei Musei VaticaniQuesti due capisaldi  furono un punto di riferimento ineludibile per molta pittura del tempo, e non solo veneziana, come dimostra la sofferta rimeditazione che ne trasse, decenni dopo, Carlo Crivelli nella lunetta che sovrasta l’Incoronazione della Vergine conservata a Brera.

Chiude questa rassegna di 26 sceltissime opere la cruciale Madonna col Bambino in trono di Giovanni Bellini (Venezia, Gallerie dell’Accademia), che fonde in un unico dipinto il tema della Madonna e quello della Pietà, raffigurando in un’intensissima immagine sineddotica il Bambino sul grembo della Vergine, con un braccio abbandonato nel sonno che prefigura la futura morte salvifica.

Tra i temi dominanti che come un fil rouge unisce tutte le opere della mostra vi è il legame dell'artista con gli ambienti umanistici veneziani, attraverso i quali egli conobbe e sviluppò gradualmente la sua propensione per la rappresentazione degli affetti,  della natura, del sentimento, della devozione e della commozione

La mostra sarà accompagnata da un agile catalogo, cui seguirà un volume di studi, edito da Skira, a cura di Emanuela Daffra, con saggi di Matteo Ceriana, Marco Collareta, Andrea De Marchi e Mariolina Olivari, che presenta alcune novità sulla storia della Pietà braidense di Giovanni Bellini, alla quale è dedicata anche una sezione sul restauro. 



La mostra rimane aperta sino al 13 luglio.

(Visited 32 times, 1 visits today)