Percorso ’61 BRUT
Il valore della tradizione segnato da un susseguirsi di luoghi dal sapore forte e deciso. Intoccabili come l’identità reale della città in cui sono nati. Inviolabili e sempre nuovi.
Un angolo di storia sospeso nel tempo, tra case di ringhiera e balconi fioriti. Il vicolo è dedicato ai lavandai e non alle lavandaie, perché nell'Ottocento ad occuparsi del servizio di lavaggio erano gli uomini, organizzati in una vera e propria associazione. La confraternita dei Lavandai di Milano risale al 1700. Sant'Antonio da Padova è il loro protettore e a lui è dedicato un altare nella chiesta di Santa Maria delle Grazie al Naviglio, ubicata a 100 metri circa dal Vicolo dei Lavandai, lungo l'Alzaia Naviglio Grande. Al numero 6 del Vicolo dei Lavandai si trova inoltre una centrifuga dei primi del 1900, quando ancora non esistevano le lavatrici. Il ruscelletto (el fossett, in dialetto milanese) è alimentato dalle acque del Naviglio Grande. Un tempo le lavandaie, munite di secchio, sapone-spazzole e candeggina stavano inginocchiate sul “brellin” di legno, strofinando i panni sugli stalli di pietra ed ancora visibili nel vicolo.
Studio museo Achille Castiglioni, P.zza Castello 27
Testimonianza concreta dell’attività culturale, artistica, professionale e umana di uno dei più rilevanti maestri del design italiano. Nel gennaio 2006 gli eredi di Achille Castiglioni hanno firmato un accordo quinquennale con la Triennale di Milano perché lo Studio Museo Achille Castiglioni fosse aperto al pubblico e continuasse il suo articolato lavoro di archivio. Visto il successo di pubblico di questi anni, più di 28.600 visitatori, la famiglia Castiglioni desidera continuare a condividere con i visitatori, il luogo e le storie in esso custodite. Il programma previsto è quello di catalogare, ordinare, archiviare, di digitalizzare i progetti, i disegni, le foto, i modelli, i film, le conferenze, gli oggetti, i libri, le riviste, insomma, tutto un mondo dentro il quale Achille ha lavorato in più di 60 anni di attività, prima con il fratello Pier Giacomo, dal 1968 in poi, da solo. Conservare tutto questo patrimonio in chiave moderna significa catalogarlo, raccontarlo e condividerlo con il più vasto pubblico. Parallelamente lo Studio Museo dal martedì al sabato (dalle ore 10 alle ore 13) gestisce le visite guidate rivolte sia alle singole persone che ai gruppi. Le visite guidate sono condotte dalla moglie e dalla figlia di Achille Castiglioni, Irma e Giovanna.
Memory Lane, Via G. Alessi 8
Vintage a Milano: una boutique, uno spazio di ricerca, un archivio nonché terreno di vendita di abiti, accessori e arredamento dedicato al Novecento. Il negozio, che nasce nel 2010 all’interno i un ex autofficina, propone a un pubblico di appassionati e collezionisti una ricerca eterogenea di forme e lavorazioni appartenenti a un elegante passato artigianale, una vastissima proposta di esemplari provenienti da diversi momenti storici e culturali del XX secolo. Al piano terra sono esposte, in continua rotazione, una selezione di capi di abbigliamento e accessori datati fino agli anni ’50 e mobili fine ‘800 e art déco. Il piano inferiore contiene una ricca selezione di pezzi anni ’60,’70,’80. Memory Lane è il nuovo progetto di Francesca Semeria. Uno spazio sintetico dedicato alla ricerca ed esperienza della moda come cultura ed ambito di indagine sociologica, oltre che ornamento decorativo e funzionale del corpo che comunica le sue emozioni e il suo cambiamento. Passato, presente e futuro in uno spazio ricco di esperienze.
RAW, Via Palermo 1, C.so Magenta 96
Un Cabinet de curiosités: il risultato di una passione per l’universo dell’interior design e dell’architettura coltivata da più di vent’anni da Paolo Badesco che, con il suo studio, offre parallelamente la possibilità di accompagnare la ricerca e la selezione degli arredi e dei complementi della boutique con un supporto tecnico e stilistico a cura di uno staff di architetti e designers. Lo studio ha realizzato importanti progetti per clienti privati e commerciali, sempre mantenendo un elegante equilibrio tra misura ed eccentricità. Recentemente si è affiancato al progetto Costantino Affuso che, grazie alla sua formazione di architetto, ha dato un impulso complementare allo stile RAW.
I due negozi, pur se diversi, hanno in comune un gusto spiccato per oggetti e atmosfere decisamente espressivi. Il primo, in Corso Magenta 96, è una Wunderkammer dove l’allestimento cambia ciclicamente.
Uno spazio raccolto e scenografico diventato negli anni punto di riferimento per gli esteti più sofisticati.
I locali di via Palermo 1 sono la nuova vetrina di Raw all’interno del dinamico Brera Design District.
APERITIVO DIFFUSO: 10 aprile dalle ore 18 – RAW in via Palermo 1. Qui Berlucchi ’61 Brut con il suo gusto fresco e godibile con piccante acidità incontra il sapore del panino gourmet 61 Brut.
Percorso ’61 ROSÉ
Luoghi e spazi la cui percezione ha il sapore dell’inatteso. Segnati dal contrasto materico, dal colore che ne identificano il carattere eternamente mutevole a cui sono soggetti.
Frigoriferi Milanesi, Via G.B. Piranesi 14
Luogo di incontro e di scambio dedicato all’arte e alla cultura.
Nati nel 1899 come fabbrica del ghiaccio e magazzini refrigeranti, hanno più volte riconvertito la propria attività adattandosi alle esigenze dei tempi. I Frigoriferi Milanesi hanno conservato le derrate alimentari dei milanesi fino all’avvento degli elettrodomestici, con l’arrivo del boom economico hanno poi custodito le pellicce, i tappeti e gli oggetti preziosi. Dal 2003, ospitano Open Care – Servizi per l’arte – la prima realtà europea che integra tutte le attività necessarie alla gestione, conservazione e valorizzazione delle opere d’arte. Open Care ha inoltre attivato un programma di residenze per artisti gestito dall'associazione Fare che promuove la mobilità dei giovani operatori dell’arte, mettendo a disposizione un alloggio, alcuni atelier e un servizio di tutoring. All’interno dello storico complesso industriale trova spazio anche il Palazzo del Ghiaccio, l’edificio in stile Liberty nato nel 1923 come la più grande pista del ghiaccio coperta d’Europa, oggi trasformato in spazio polifunzionale. Dopo l’importante intervento di ristrutturazione a cura dello studio di architettura 5+1AA, i Frigoriferi Milanesi ospitano mostre, incontri, eventi, presentazioni, spettacoli, proiezioni e concerti e sono diventati sede di varie realtà che, con caratteristiche diverse, operano a favore dell’arte e della cultura.
Studio De Lucchi, Via Varese 15
Situato in pieno centro, lo studio, sin dall'ingresso, mostra qual è il suo stile dell'architettura. Piani lineari, puliti, rivestimenti di legno chiaro, grandi aperture vetrate verso l'interno. Michele De Lucchi è nato nel 1951 a Ferrara e si è laureato in architettura a Firenze. Durante il periodo dell'architettura radicale e sperimentale è stato tra i protagonisti di movimenti come Cavart, Alchimia e Memphis. Ha progettato lampade e mobili per importanti aziende italiane ed europee. Il suo studio è composto da architetti e progettisti che si affidano alla sua esperienza per sviluppare progetti di diverse scale dimensionali. Composto da oltre 35 architetti e designer di diverse nazionalità e background, il team mostra un aspetto che porta anche a una multidisciplinarietà nei risultati dei progetti. Il suo lavoro professionale è stato sempre accompagnato dalla ricerca personale sui temi del progetto, del disegno, della tecnologia e dell'artigianato
Caminadella Dolci, Via Caminadella 23
In un cortile della vecchia Milano un laboratorio di pasticceria per riscoprire il sapore di casa. Elena Rasi, dopo più di vent’anni di lavoro nella ristorazione, ha deciso di dedicarsi alla pasticceria aprendo insieme all'amica Daniela un negozio-laboratorio dove tutti i prodotti vengono preparati a mano con ingredienti naturali. Ciambelle, crostate, torte al cioccolato, marmellate e biscotti che ricordano i sapori di una volta, quando erano le mamme a fare i dolci in casa. Torte semplici ma gustose della tradizione italiana e francese da comprare, ordinare o assaggiare in un angolo nascosto di un cortile della vecchia Milano a due passi da piazza Sant’Ambrogio. Qualche tavolino, una credenza piena di marmellate e libri di cucina da sfogliare, una grande vetrata per sbirciare la produzione e un sacco di cose buone da mangiare.
Lami Fioraio, Piazza S. Marco 8
A Brera, nel cuore antico della Milano degli artisti, un negozio in cui l’amore per i fiori e per la natura viene quotidianamente coniugato con la ricerca appassionata e severa della migliore qualità, ogni giorno sboccia tra le vie e le case della città la magica poesia di un sogno incantato di armonia e bellezza. Erano gli inizi degli anni '90 quando Nicola, appassionato di fiori e la moglie Franca, figlia d’arte, hanno creato il giardino raffinato che caratterizza il negozio Lami Fiori. Eleganti composizioni di fiori freschi e artificiali occhieggiano da vasi trasparenti e lineari o sono esposte in eleganti cachepot di acciaio o ceramica. Passione e tradizione hanno permesso a quest'attività di progredire nel tempo; creatività e abilità nell’interpretare i gusti e le mode correnti, hanno contribuito al costante rinnovamento e crescente successo. Lo staff guidato dall’insostituibile collaboratore Ignazio, apprezzato insegnante di arte floreale, coadiuva con la stessa passione Franca e Nicola nel lavoro quotidiano e nell’organizzazione di allestimenti unici per ogni tipo di ricorrenza ed evento. Dalla cena romantica nell’intimità della propria casa, al grande meeting aziendale nella location più prestigiosa.
APERITIVO DIFFUSO: 10 aprile dalle ore 18 – Lami Fioraio in Piazza S. Marco 8, sboccia il colore rosa intenso e vivace del Berlucchi ’61 Rosé che con il suo sapore corposo e pieno si sposa con il panino gourmet 61 Rosé contrastando la dolcezza dei suoi ingredienti.
Percorso ’61 SATÈN
E’ la scoperta di luoghi in cui si manifesta la percezione della materia. Il contrasto della materia che permette di identificare e scoprire i luoghi, gli oggetti. Luoghi dove la sensorialità diventa lo strumento di scoperta e di conoscenza.
Kvadrat, Corso Monforte 15
E’ il tempio dei tessuti moderni, fondata nel 1968 in Danimarca e da allora la sua sede è nella città di Ebeltoft sulla penisola dello Jylland. Kvadrat è un’azienda appartenente a due famiglie, Rasmussen e Byriel; nel luglio del 2000 la seconda generazione è subentrata nella gestione. Kvadrat crea tessuti moderni di alta qualità e prodotti connessi. I tessuti danno sensazioni e creano atmosfera, influenzano la nostra percezione di arredo e spazio. Nell’interazione con il mobilio, i rivestimenti completano le nostre impressioni. Kvadrat si è sintonizzata sull’aspetto e la funzione dei tessuti per creare un prodotto che partecipa alla cultura del design moderno. I prodotti riflettono un impegno nei confronti di colore e semplicità assieme al desiderio di sviluppare tessuti basati sull’innovazione e la sperimentazione artistica. I tessuti diventano parte integrante di alcune delle più spettacolari opere di architettura e dei più visionari arredamenti creati oggigiorno. Questa posizione offre enormi opportunità, ma allo stesso tempo impone una grande responsabilità che richiede una partecipazione attiva alla cultura del design moderno per plasmare e creare il suo futuro.
Torre Branca, Viale Milton
Con i suoi 108,60 metri è la sesta struttura più alta della città situata all’interno di Parco Sempione, progettata da Gio Ponti e costruita nel tempo record di due mesi e mezzo. La torre è stata inaugurata nel 1933 in occasione della V Triennale di Milano, col nome di Torre Littoria – quella che viene anche chiamata Torre del parco – e fu chiusa alle visite nel 1972. Nel 1939 sul tetto fu installato dall'EIAR un sistema trasmittente per la nascente radiovisione (l'attuale televisione). La torre è tornata visitabile nel 2002, dopo un'importante ristrutturazione voluta dalla società Branca, come ristorante-bar. Oggi la torre è utilizzata unicamente a scopo panoramico.
Galleria Jannone, Corso Garibaldi 125
Una galleria espressione artistica dell’architettura che affianca oggi un interesse speciale per il “nuovo” avvistabile in più contesti: artisti e designer con un proprio inconfondibile linguaggio. Antonia Jannone inizia il suo percorso nel 1979 concentrandosi su un’espressione artistica che fino ad allora non aveva trovato spazio: l’architettura.
Realizza le prime personali di insigni architetti: Giovanni Muzio, Aldo Rossi, Alberto Sartoris, Stefan Wewerka, Ernesto Bruno Lapadula, Leon Krier. In quegli anni il disegno di architettura usciva dalla funzione strettamente progettuale e diventava una forma d’arte autonoma, esprimeva un’idea poetica del mondo valevole per se stessa. Lo stesso accadeva per la scenografia, non più fondali dipinti, ma un contesto tridimensionale inteso a creare un clima, un’atmosfera. Dal 1986 a questo indirizzo primario della galleria Antonia Jannone si affianca un interesse speciale per il “nuovo” avvistabile in più contesti: artisti e designer con un proprio e inconfondibile proposito e linguaggio: Luca Pignatelli, Armodio, Stefano Faravelli, Livio Marzot, Aimone Sambuy, Agostino Arrivabene, Rosa Martinez-Artero. Nel design: Luigi Serafini, Sergio Cappelli e Patrizia Ranzo, Borek Sipek, George Sowden e Nathalie Du Pasquier.
Atelier Palimodde, via San Fermo della Battaglia 17
Un atelier dove i capi recuperano le capacità manuali e la tradizione, coniugandole ai trend più cool e contemporanei. Produzioni che utilizzano filiere corte e trasparenti, capaci di rispettare e tutelare diritti dei lavoratori e dell’ambiente che occupano. Abiti che mixano tendenza & tradizione, esaltando la propria unicità perché realizzati a mano. L’idea? Rinnovare – nel piccolo – il sistema moda, puntando su concetti come responsabilità critica, etica, ecologia & made in Italy.
APERITIVO DIFFUSO: 10 aprile dalle ore 18 – Atelier Palimodde in via San Fermo della Battaglia 17, nella magica atmosfera di un atelier, Berlucchi ’61 Satèn con il suo colore giallo paglierino intenso e dal profumo elegante rinnova la tradizione del gusto abbinato al sapore del panino gourmet 61 Satén.