Milano TASSONI – La tradizione di un’azienda italiana tra gusto e design Più di una semplice bevanda: un nome e una storia…che continua

  

Un’eccellenza italiana non adeguatamente conosciuta.

Fin dal 1700 è nota l’opera degli speziali della riviera gardesana nella valorizzazione del cedro.

Le origini della Cedral Tassoni risalgono al 1750 quando viene fondata come Spezieria nel centro storico di Salò. Nel 1868, dopo essere divenuta farmacia, è acquistata dal marchese Nicola Tassoni che nel 1884 la rivende a Paolo Amadei, il quale decide di dare il via anche alle attività di Distilleria.

Oggi l'azienda è retta da Michela Redini, bisnipote di Paolo Amadei, utilizzando agrumi e cedri provienienti da Sicilia, Calabria e Puglia, imbottigliando 25 milioni di pezzi all'anno, con un fatturato di 11.3 milioni di euro, e 2.9 milioni di utili.

La “classica” Cedrata Tassoni, bevanda non alcolica di genere “soft drink”, è il prodotto principale, molto noto anche perché il suo spot (insieme a quello dei “Pennelli Cinghiale”) è uno dei più longevi della tv italiana; quello attuale va in onda dal 1982 e si rinnova ogni estate, trasmesso dalle reti Rai ed anche da alcune radio come Radio Capital o Radio Deejay ma molto prima, nel 1973, ' 76 e ' 77 erano inseriti nel contenitore pubblicitario “Carosello”con musiche cantate da Mina. Ricordiamo bene infatti il testo del jingle dello spot originale: “Quante cose al mondo puoi fare? Costruire? Inventare? Ma trova un minuto per me! (cantato). Per voi e per gli amici…Tassoni! (parlato)”

Nello spazio espositivo all’ultimo piano di Villa Necchi Campiglio a Milano è attualmente allestita la mostra “Tassoni, La tradizione di un’azienda italiana tra arte, gusto e design”.

Dalla partnership con il FAI – Fondo Ambiente Italiano, che ha in gestione la struttura, è nata un’occasione unica per scoprire la storia di Tassoni: sono riuniti qui per la prima volta insieme tutti i manifesti del primo Novecento, i prestigiosi attestati di merito ricevuti nelle diverse Esposizioni nazionali ed internazionali, gli scatti d’epoca e i video dei Caroselli fino alle ultime testimonianze del nuovo dialogo con i fans attraverso i social networks, come il diffusissimo Facebook.

Tra i manifesti raccolti vediamo anche quelli realizzati dal noto disegnatore francese  Achille Luciano Mauzan, le inserzioni in bianco e nero della “Domenica del Corriere” e di “Illustrazione Italiana”, le affissioni dello sciroppo di cedro () introdotto nella produzione da Carlo Amadei nel 1921 e promosso come “la bibita del mondo elegante”, e quelle della più nota Tassoni Soda, ultima creazione monodosata degli anni Cinquanta. In una sala laterale l’azienda svela il suo ciclo produttivo: dalla lavorazione del frutto per la pelatura, alla macerazione in soluzione idroalcolica per estrarne gli olii essenziali. La filiera certa dietro la storica etichetta di Salò. “Dopo 110 anni di storia dall’ Esposizione Universale di Parigi del 1900 all’Expo del 2015 Tassoni torna a mostrarsi aprendosi al pubblico”, ha dichiarato Angelo Maramai, Direttore Generale del FAI. Storia, mito, tradizione e cultura sono gli elementi che ne  hanno fatto un marchio conosciuto nel tempo, fortemente evocativo per le generazioni che hanno assistito alla sua nascita e capace di restare se stesso al di là di mode e tendenze. Dal 1793 Tassoni produce i suoi aromi lavorando direttamente il cedro, ma anche arance, limoni e bergamotti, che insieme, nella giusta miscela, creano la base della cedrata degli italiani.  A livello mondiale è una delle poche realtà in grado di offrire ai suoi consumatori una bibita naturale e rinfrescante dalla qualità altamente controllata: dalla selezione dei frutti alla preparazione degli aromi, all’imbottigliamento. I segreti del suo successo? Un’azienda famigliare, il controllo di qualità in tutta la filiera ed il  valore dell’esperienza.

L’ esposizione milanese rappresenta solo il primo di una serie di eventi che la storica azienda di Salò ha programmato per far conoscere al vasto pubblico un patrimonio grafico, artistico e pubblicitario raccolto in oltre un secolo di comunicazione mediatica. In proposito un ricordo personale: la mia bisnonna, vissuta fino a 90 anni, nella non lontana cittadina di Castiglione delle Stiviere, nei suoi momenti di di crisi di varia natura, era solita estrarre una bottiglietta quadrata con l’etichetta “Acqua di tutto cedro” prodotta da Tsssoni, che riteneva rimedio efficace per riprendere tono. Quindi una sorta di efficace medicinale.                                                                                                                                           Alcune notizie sul luogo ospitante. Villa Necchi Campiglio fu realizzata da Piero Portaluppi tra il 1932 e il 1935 per il nucleo familiare composto da Angelo Campiglio, sua moglie Gigina Necchi e sua cognata Nedda. Il loro mondo era quello dell’alta borghesia industriale lombarda, lavoratrice e al passo coi tempi. A Portaluppi subentrerà Tomaso Buzzi, che, nel secondo dopoguerra, conferirà alle sale un aspetto più classico e tradizionale. La Villa attualmente ospita inoltre la Collezione Alighiero ed Emilietta de’ Micheli e, al piano terra, la Collezione Claudia Gian Ferrari di opere d’arte del XX secolo.                                         

 

È attivo il Circuito delle Case Museo di Milano (www.casemuseo.it ), un nuovo sistema museale cittadino che collega Villa Necchi Campiglio alle altre tre importanti realtà milanesi note agli appassionati dell'arte: il Museo Poldi Pezzoli, il Museo Bagatti Valsecchi e la Casa Boschi Di Stefano; è possibile acquistare la Casemuseocard, un unico biglietto a 15 euro che permette l'ingresso a tutte e quattro le sedi espositive.

La visita alla mostra è gratuita, mentre per la completa al complesso è brevisto un biglietto d’ingessso

 

Villa Necchi Campiglio – Via Mozart 14, Milano; fino al 30 Marzo 2014                                                    Orari: da mercoledì a domenica dalle 10 alle 18; Tel. 02-76340121

Per ulteriori informazioni: Cedral Tassoni SpA, Tel. 0365-41735 – www.cedraltassoni.it

 

Fabio Giuliani

 

 

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