Il sesso non protetto dei giovanissimi

“Come Assessorato alla Salute siamo stati i primi a denunciare l’abitudine dilagante tra i giovanissimi, a partire dai 14 anni, al sesso non protetto e ad atti di prostituzione nelle scuole”. Lo afferma l’assessore alla Salute Gianpaolo Landi Chiavenna.
“L’abuso della contraccezione d’emergenza è pertanto una conseguenza di un approccio alla sessualità che inquieta. Non si tratta più solo di discutere di educazione sessuale, ma di interrogarsi a fondo su cosa sia il sesso per questi ragazzi che appaiono inconsapevoli delle conseguenze delle proprie azioni, anche sul fronte della propria salute in quanto assumere la pillola del giorno può comportare gravi effetti collaterali. Dobbiamo chiederci: è ragionevole che un minorenne esca di casa alle 21 di sera e torni alle 5 del mattino godendo di una libertà totale? Quanta incoscienza e impreparazione c’è fra i giovani e i genitori?”
“Il punto – spiega l’assessore – non è la repressione, ma la
responsabilizzazione dei ragazzi, delle ragazze e dei genitori. A partire
dall’educazione sessuale, all’interno della scuola, dove è più facile
creare un clima di sicurezza, fiducia e confidenza reciproca. Come porvi
rimedio? Asl – suggerisce Landi – riprenda i corsi di educazione sessuale
attualmente sospesi e li riproponga con convinzione alle scuole. E’ utile
però intervenire anche sulla famiglia che ormai si è trasformata in un
contenitore di silenzio. Il tempo in famiglia è, sia per i genitori che per
i figli, un tempo ‘amministrativo’ e non di ascolto. Il problema non è la
quantità ma la qualità delle ore trascorse con i ragazzi. Sono
indispensabili dei focus group per i genitori, per entrare nel linguaggio
dei giovani e imparare a trasmettere messaggi educativi forti”.
“A preoccupare è infatti la dimensione psicologica in cui, ormai, il sesso
viene vissuto e praticato. Il sesso – prosegue Landi – sembra aver assunto un valore emulativo, un rito di passaggio per essere accettati dal gruppo e sentirsi grandi, correndo dei rischi per la salute che sono visti come un brivido di avventura, una ordalia necessaria, mettendo addirittura da parte la componente edonistica a favore della ricerca di una conferma di ruolo, di protagonismo. E’ questa la realtà in cui i genitori, con l’aiuto di esperti e medici, devono entrare”.

Laura.Costanzo@comune.milano.it

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