Emilio Isgrò Fratelli d’Italia,

 Milano, Galleria Gruppo Credito Valtellinese
Corso Magenta n. 59
20 marzo – 13 giugno 2009
Sarà la più estesa mostra che Milano, patria d'adozione dell'artista sin dai lontani anni '50, abbia mai dedicato a Emilio Isgrò.

A ospitarla saranno, dal 20 marzo al 13 giugno, le Gallerie del Credito Valtellinese per iniziativa della Fondazione Credito Valtellinese che, dal 19 luglio al 15 novembre, la riproporrà in Sicilia, terra natale di Isgrò, ed esattamente ad Acireale nella Galleria del Credito Siciliano. La mostra è curata da Marco Meneguzzo.

Il titolo Fratelli d'Italia, ricalca quello dell'opera fulcro dell'esposizione, costituita da una lunga e imponente striscia con l'inno nazionale "cancellato" da Isgrò. Come sempre, nelle opere dell'artista, ciò che potrebbe sembrare una dissacrazione è, in realtà, un modo per far emergere quella carica di significati che un eccesso di comunicazione e di consuetudine tende ad appiattire e che invece si rivela sempre nuova e diversa al mutare delle situazioni storiche.

La grande esposizione milanese riunisce ben tre opere-installazioni del più importante artista concettuale e poeta visivo italiano. Accanto a Fratelli d'Italia, installazione assolutamente inedita, pensata e realizzata per l'occasione, ve ne saranno infatti altre due, di grandi dimensioni e di grande spettacolarità.
Si tratta dell' Ora italiana e dell'avventurosa vita di Emilio Isgrò.
La prima (risalente al 1985, allora realizzata per ricordare l'attentato alla Stazione di Bologna) è composta da venti pezzi rotondi del diametro di circa 1 m. ciascuno, con un orologio incorporato con tanto di suoneria funzionante; la seconda, del 1971, propone una serie di dichiarazioni sulle caratteristiche fisiche e morali dell'artista, tracciando attraverso la parola e la luce un vero e proprio ritratto "concettuale" del personaggio.

Accanto a queste tre installazioni, la mostra propone un'antologica sceltissima (70 pezzi) della produzione di Isgrò, dagli esordi ad oggi.

La equiparazione di Isgrò alla cancellatura, come questa mostra conferma, è assolutamente limitativa e persino fuorviante: basti pensare ai molti aspetti della sua lunga ricerca artistica, dalle Mappe, ai Particolari di particolari, ingrandimenti esasperati di personaggi. Quattro Biennali veneziane, un Primo Premio alla Biennale di San Paolo, decine di mostre in Italia e nel mondo, l'intervento a Gibellina.
Ma Isgrò è soprattutto un intellettuale ed un artista " a tutto tondo". Inizia con la poesia, arte con la quale ha costantemente convissuto e continua a convivere, con il romanzo, il teatro, il radiodramma, il giornalismo, la musica (storica la sua installazione Chopin per 15 pianoforti realizzata nel 1979 a Milano per il Teatro alla Scala).

Si è nutrito (e continua a farlo) del confronto con gli artisti e con alcune delle grandi figure del suo tempo. Memorabile, fra tutti, l'incontro-intervista con John Fitzgerald Kennedy nel 1963 alla Casa Bianca, quando, giornalista ventenne, fu inviato dal quotidiano Il Gazzettino al seguito del Presidente americano in viaggio elettorale per gli Stati Uniti. "E' stato proprio quell'incontro- dice l'artista- a ispirarmi nel 1965 l'opera Jacqueline, una delle mie poesie visive più conosciute.

"Emilio Isgrò – registra in un aforisma Marco Meneguzzo – è un retore, nel senso classico del termine, oppure nel senso che della retorica ha dato Hans Georg Gadamer, per il quale ogni relazione umana è governata dalla retorica, cioè dagli strumenti del convincimento" e ancora: "La cancellatura di Emilio Isgrò è una minaccia di sparizione e al contempo una epifania".

INFO E PRENOTAZIONI
02.4335.3522
www.civita.it
Informazioni al pubblico Galleria Gruppo Credito Valtellinese
+39 0248.008.015
galleriearte@creval.it – www.creval.it

Ufficio Stampa Studio ESSECI – Sergio Campagnolo
tel. 049.663.499 info@studioesseci.net

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