Léger
La visione della città contemporanea
1910 – 1930
Museo Correr, Venezia
8 febbraio – 2 giugno 2014
“Se l’espressione pittorica è cambiata, è perché la vita moderna l’ha richiesto…
La vista dal finestrino della carrozza ferroviaria e dell’automobile, unita alla velocità,
ha alterato l’aspetto abituale delle cose. Un uomo moderno registra cento volte più
impressioni sensoriali rispetto a un artista del diciottesimo secolo…
La compressione del quadro moderno, la sua varietà, la sua scomposizione delle forme,
sono il risultato di tutto questo”.
Fernand Léger, 1914
Il pittore francese Fernand Léger (1881–1955), alla vigilia dello scoppio della Prima
Guerra Mondiale, così commentava le radicali trasformazioni che con l’avvento della
seconda rivoluzione industriale si stavano determinando in tutti luoghi del quotidiano,
dove il ritmo della vita sempre più frenetico, o per meglio dire moderno, stava cambiando
l’arte e le sue regole.
A Léger e alla sua straordinaria esperienza nell’ambito dell’avanguardia artistica
europea, la Fondazione Musei Civici di Venezia e The Philadelphia Museum of
Art, dedicano nelle sale del Museo Correr, dall’8 febbraio al 2 giugno 2014, una
grande mostra – la prima grande esposizione sull’opera del pittore francese
che si tiene in Italia – con al centro il tema della rappresentazione della città
contemporanea.
Suddivisa in cinque sezioni (La metropoli prima della Grande Guerra, Il pittore della
città, La Pubblicità, Lo Spettacolo, Lo Spazio) a cura di Anna Vallye con la direzione
scientifica di Gabriella Belli e Timothy Rub, direttore del MPA di Philadelphia e
il progetto espositivo di Daniela Ferretti, la mostra Léger. La visione della città
contemporanea 1910 – 1930, dopo il successo ottenuto al Philadelphia Museum
of Art, presenta oltre 100 opere di cui più di sessanta dell’artista francese, tra cui
spicca lo straordinario dipinto “La Ville” (La Città), un quadro che dà avvio alla fase
più sperimentale della sua produzione, concesso eccezionalmente in prestito dal
museo di Philadelphia insieme ad un nucleo di altre 25 importanti opere.
Eseguito da Léger nel 1919, al suo ritorno a Parigi dopo l’esperienza al fronte della Prima
Guerra Mondiale, il dipinto, di grande dimensione, influenzerà un’intera generazione di
artisti, diventando un vero e proprio manifesto della pittura dedicata al tema della
città contemporanea. Il soggetto del dipinto rappresenta, infatti, la città con le sue
frenetiche attività, le sue architetture composte di assemblaggi cubo-futuristi, e i suoi
abitanti, uomini meccanici, quasi robot, armoniosamente integrati nel dinamismo della
nuova “macchina urbana”. Accanto a questo straordinario dipinto, che si può considerare una sorta di incipit
dell’esposizione, una serie d’importanti opere provenienti da collezioni pubbliche e
private europee e statunitensi (la Tate Liverpool, l’Avery Art and Architecture Library
della Columbia University di New York, il Dansmuseet di Stoccolma, il Centre Pompidou
di Parigi, il Musée National Fernand Léger di Biot, il Toledo Museum of Art nell’Ohio o la
Fondation Beyeler di Basilea, per citarne alcuni) permetteranno al visitatore non solo di
mettere a confronto la pittura di Léger con molti altri suoi innovativi progetti, sempre
collegabili al tema della città moderna poco note in Italia, come per esempio le sue
creazioni di grafica pubblicitaria, di scenografia e di cinematografia, ma anche di
approfondire la sua relazione con i protagonisti di quella fertile stagione dell’avanguardia.
La sua ricca produzione dialogherà nel percorso espositivo con preziosi capolavori
di autori di quel periodo, amici o compagni di sperimentazione, tra cui Duchamp,
Picabia, Robert Delaunay, El Lissitzky, Mondrian, Le Corbusier, tutti artisti che
come Léger hanno contribuito a rinnovare l’idea della rappresentazione urbana,
ciascuno utilizzando il linguaggio più consono ai propri interessi estetici, ma comunque
sempre dentro gli ismi di quel primo ‘900, dal cubismo al futurismo, dal costruttivismo
al neoplasticismo di De Stjil.
La quantità e varietà delle opere e dei progetti esposti – dal suo primissimo
paesaggio urbano “Fumo sui tetti” del 1911, alle cosiddette pitture murali realizzate
tra il 1924 e il 1926; dai costumi e dalle coreografie per i “Ballets Suédois” a opere
famosissime come “Il Tipografo” (1919), “Uomo con un bastone” (1920) o “Elemento
meccanico” (1925); dal poster per “La Strada” al leggendario cortometraggio “Ballet
mécanique” (1924) o al film di Marcel L’Herbier “L’inhumaine”, alle cui scenografie egli
collaborò, vera celebrazione del cinema come sintesi delle arti – permetteranno di
valutare, nelle sue molteplici sfaccettature, gli esiti artistici di quel cruciale
ventennio compreso tra gli anni Dieci e Venti del ‘900, quando Parigi è davvero
la capitale mondiale dell’arte, della cultura, del commercio e della vita mondana,
prima che la crisi delle borse ne segni inesorabilmente il declino. Ed è proprio a Parigi,
che Léger e gli artisti dell’avanguardia, cogliendo le sollecitazioni che provengono
da quella straordinaria “fucina” di stimoli e innovazioni rappresentata appunto dalla
moderna metropoli, esercitano un ruolo guida nella ridefinizione dell’arte all’interno
della società.
L’opera di Léger è in questa direzione davvero pioneristica – e la mostra ne dà ampio
conto – sia per la sua concezione pluridisciplinare, che per lo sforzo di cambiare le forme
della pittura, corrispondendo così alle nuove esigenze della realtà urbana, in linea con
quel fenomeno che nel secondo dopoguerra verrà catalogato come comunicazione di
massa. Rielaborando il proprio stile, dapprima influenzato dal cubismo di Picasso
e dalle frequentazioni con gli esponenti più in vista dell’avanguardia europea, come
Robert Delaunay, Jacques Lipchitz e Juan Gris, Fernand Léger conquisterà via via
una cifra del tutto personale e, a partire dal primo dopoguerra, s’imporrà sulla scena
dell’arte come un grande architetto della pittura e il suo “realismo”, al passo con la vita
urbana, sarà indubbiamente l’esito tra i più interessanti della contaminazione tra le
diverse forme d’arte e il linguaggio dei primi mass-media.
Alla mostra è abbinato un catalogo edito da Skira-Milano, 2014.
Fernand Léger sarà ricordato in una mostra, che si tiene quasi in contemporanea con quella del
Correr, allestita presso il museo a lui dedicato a Biot in Francia.
“Fernand Léger: reconstruire le réel, 1924-1946” è l’esposizione che dal 1 marzo al 2 giugno 2014
farà luce su parte della carriera dell’artista ancora poco esplorata, indagando i suoi rapporti con i
principi di un movimento che, a prima vista, era ben lontano dalla sua formazione: il Surrealismo.
www.musee-fernandleger.fr
INFORMAZIONI GENERALI
Sede
Museo Correr – Secondo piano
Piazza San Marco, Venezia
Apertura al pubblico
8 febbraio 2014/ 2 giugno 2014
Orari
10.00 – 18.00 (tutti i giorni)
Il servizio di biglietteria termina 1 ora
prima della chiusura
Ultimo ingresso ore 17.00
Informazioni
www.mostraleger.it
www.correr.visitmuve.it
info@fmcvenezia.it
Call center
848082000
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Vaporetto
Linea 1 o Linea 2
fermata Vallaresso o San Zaccaria
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call center 848082000 (dall’Italia)
+39 04142730892 (dall’estero)
Prevendita
singoli € 1,00
gruppi € 1,00
scuole € 1,00
Biglietti
Intero € 13,00
Ridotto € 11,00
ragazzi da 6 a 14 anni; studenti dai 15 ai 25 anni; cittadini
ultrasessantacinquenni; personale del Ministero dei Beni,
delle Attività Culturali e del Turismo; convenzionati; titolari
di Carta Rolling Venice; titolari Carta Giovani; possessori
di Museum Pass; possessori di Venice Card Adult e Junior;
convenzionati; membri ICOM; possessori card Circuito
Cinema e Touring Club Italia
Le riduzioni su esibizione di titolo (card o altro) si vendono
solo onsite
Ridotto gruppi € 11,00
solo su prenotazione minimo 15 persone
Ridotto speciale € 7,00
possessori del biglietto Piazza San Marco; titolari di MUVE
Friend Card.
Ridotto scuole € 5,00
previa presentazione di lista su carta intestata dell’istituto
Visite fuori orario € 30,00
Acquisto minimo 15 biglietti. Consente la visita anche della
mostra L’immagine della città europea dal Rinascimento
al Secolo dei Lumi
Gratuito
portatori di handicap con accompagnatore; guide
autorizzate dalla Provincia di Venezia; interpreti turistici
che accompagnino gruppi; accompagnatori (max.2) di
gruppi di ragazzi o studenti; accompagnatori (max. 1) di
gruppi di adulti; Partner ordinari MUVE
Visite guidate
Ai visitatori che acquistano la visita guidata viene
applicata la riduzione sul biglietto mostra
La visita guidata è associata al percorso della mostra
L’immagine della città europea dal Rinascimento al Secolo
dei Lumi, previo acquisto del biglietto d’ingresso ridotto
speciale 2.00 €
Singoli € 5,00
Gruppi € 100,00
Scuole € 80,00
Audioguida
adulti € 5,00
è possibile utilizzare l’audioguida anche nel percorso
L’ Immagine della città europea dal Rinascimento al Secolo
dei Lumi previo acquisto del biglietto d’ingresso ridotto
speciale 2.00 €
whisper € 1,00
obbligatori per gruppi da 15 persone e oltre gratuito per
chi acquista la visita guidata
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