Verona VERSO MONET – STORIA DEL PAESAGGIO DAL SEICENTO AL NOVECENTO

   

Dopo lo straordinario risultato del primo appuntamento, sul tema del Ritratto, torna l’abbinata di capoluoghi veneti, questa volta prima Verona, poi Vicenza, per la seconda, grande esposizione promossa dai due Comuni di Verona, dalla Fondazione Cariverona e da Linea d’ombra, la Società organizzatrice di grandi eventi espositivi presieduta da Marco Goldin.                                                    Il curatore-manager ci sorprende e ci delizia ancora una volta con un percorso espositivo suddiviso in cinque sezioni nelle quali sono trattati tutti gli aspetti che il genere Paesaggio ha suscitato (e continua a trasmettere) nella soria della pittura italiana ed internazionale: “Il Seicento. Il vero e il falso della natura” proseguendo in “Il Settecento. L’età della veduta”, quindi “Romanticismi e Realismi”, poi “L’Impressionismo e il paesaggio” per approdare a “Monet e la natura nuova”.

Si parte dalle esperienze visive di Annibale Carracci e Domenichino, fino a quelle, dai primi due derivate e fondamentali, di Lorrain, Poussin e Salvator Rosa nel XVII secolo per documentare il passaggio dal falso al vero della natura, per andare poi nell’Olanda sempre seicentesca di Van Ruisdael, Seghers, Van Goyen e Hobbema tra gli altri, quando la verità del vedere fonda il paesaggio moderno. Una decina di disegni da Lorrain a Rembrandt, da Koninck a Van Ruisdael, segnano l'importanza di questa tecnica nell'esplorazione diretta della natura. Incontriamo poi alcuni artisti, vere e proprie “pietre miliari” per la nuova immagine del paesaggio: per il Settecento è stata data la precedenza a Van Wittel (Vanvitelli), per la nascita del concetto di veduta, quindi un raffronto tutto veneziano tra Canaletto, Bellotto e Guardi a sintetizzare la meravigliosa età della veduta della città lagunare (in tempi in cui la Repubblica “Serenissima” stava conoscendo i suoi ultimi anni della sua lunga e gloriosa storia) con una ventina di opere in gran parte provenienti da musei americani e per questo esposte raramente o mai in Italia.

Entriamo nell' Ottocento con le figure fondamentali di Turner, Constable e Friedrich, artisti che ridisegnano l’idea della natura entro il nuovo spirito romantico. I vari “realismi” ci conducono tra la Francia di Barbizon, la Scandinavia, l’Est Europa e l’America della Hudson River School. Arrivano gli “impressionisti” e “post impressionisti”, da Renoir a Sisley, da Pissarro a Caillebotte, da Degas a Manet, per arrivare alle esperienze fondamentali di Van Gogh, Gauguin e Cézanne; tutti presenti con nuclei di opere selezionate, a cominciare dalle sette di Vincent van Gogh. Infine arriviamo a Monet, come recita il titolo, con 25 opere, vera e propria mostra nella mostra: Secondo Goldin in lui si passa alla dissoluzione della materia attraverso l’abbandono del plein-air totale.

Monet, che aveva teorizzato negli anni sessanta e settanta del XIX secolo la necessità assoluta di stare davanti, e in mezzo, alla natura per dipingerla, alla fine della sua vita, prima con le Cattedrali e poi con le Ninfee (tutte presenti in mostra), ritorna a una contaminazione tra vero della natura ed artificio.

Quest'ultima serie di capolavori ha potuto essere presente per questo progetto espositivo grazie alla preziosa collaborazione del Van Gogh Museum di Amsterdam e del Kröller-Müller Museum di Otterlo. Così come National Gallery di Washington al Museum of Fine Arts di Boston, dal Philadelphia Museum of Art al National Museum of Wales di Cardiff, dallo Stedelijk di Amsterdam allo Szepmuveszeti di Budapest solo per citarne alcuni tra i tanti.

A parte una manciata di disegni, essendo realizzati su supporti che non possono essere esposti alla luce più di un periodo limitato, e che saranno sostituiti da altri, la mostra si trasferirà nella sua interezza a Vicenza negli spazi della Basilica Palladiana, dal 22 Febbraio al 4 Maggio 2014.

Questa importante iniziativa è supportata da UniCredit (main sponsor) e da Segafredo Zanetti (special sponsor). Un’esposizione da non perdere, se non si vuole percorrere il giro del mondo per ammirare i tanti capolavori esposti. Il catalogo, ciclopico come la mostra, per studi ed immagini, a cura di Linea d’Ombra, è pubblicato da Silvana Editoriale.

 

Palazzo della Gran Guardia, Piazza Bra, Verona

Fino al 9 Febbraio 2014; Orario: da lunedì a giovedì: ore 9-19 venerdì-domenica: ore 9-20

Informazioni e prenotazioni: 0422-429999 / www.lineadombra.it (lunedì-venerdì, 9-13.30 e 14.30-18,

chiuso il sabato, la domenica e i festivi)

 

Fabio Giuliani

 

La mostra continua a Vicenza, Basilica Palladiana, dal 22 febbraio al 4 maggio 2014

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