Franz Liszt Chamber Orchestra IUC – Istituzione Universitaria dei Concerti Roma

Sabato 18 gennaio ore 17.30

Aula Magna – Sapienza Università di Roma

Piazzale Aldo Moro 5

 

Franz Liszt Chamber Orchestra

 

Alexander Romanovsky pianoforte

Gabor Boldoczki tromba

 

Stravinsky Concerto in re per orchestra d’archi n. 25

Šostakoviĉ Concerto in do minore per pianoforte, tromba e orchestra d’archi op. 35

Britten Variazioni su un tema di Frank Bridge op. 10

Liszt Rapsodia ungherese n. 2

 

Una delle migliori orchestre da camera europee e due masgnifici solisti sono i protagonisti del concerto della IUC – Istituzione Universitaria dei Concerti di sabato18 gennaio alle 17.30 nell'Aula Magna della Sapienza. Sono il pianista Alexander Romanovsky, il trombettista Gabor Boldoczky e la Franz Liszt Chamber Orchestra, che eseguiranno musiche di  Stravinsky, Šostakoviĉ, Britten e Liszt.

 

Alexander Romanovski, stella emergente del pianismo internazionale, è nato in Ucraina nel 1984 e, dopo gli studi a Mosca, si è perfezionato all'Accademia Pianistica Internazionale "Incontri col Maestro" di Imola e alla Royal Academy of Music di Londra. Si è affermato a livello internazionale vincendo a soli diciassette anni uno dei più severi e ambiti concorsi pianistici, il "Ferruccio Busoni" di Bolzano. Ma già a undici anni aveva fatto il suo debutto in pubblico con I Virtuosi di Mosca diretti da Vladimir Spivakov e a quindici anni era stato nominato membro dell'Accademia Filarmonica di Bologna, un onore che prima di lui solo Mozart e Rossini avevano ricevuto a quell'età.

Le sue tournées in Europa, America ed Asia sono un'ininterrotta catena di successi: ha suonato con le più grandi orchestre, come New York Philharmonic, Chicago Symphony, Royal Philharmonic di Londra, Filarmonica della Scala, Accademia di Santa Cecilia. Merita una segnalazione particolare il concerto in cui ha suonato Mozart alla presenza di Benedetto XVI. Incide per Decca e Warner Classics. Carlo Maria Giulini, che ha avuto occasione di ascoltarlo giovanissimo, l'ha definito “un pianista di grande talento”. Il New York Times ha detto di lui: "È speciale, non solo possiede una tecnica straordinaria e la creatività nei colori e nella fantasia, ma è anche un musicista sensibile e un lucido interprete.”

 

L'altro solista impegnato in questo concerto è l'ungherese Gabor Boldoczki. Nato nel 1976, è stato anch'egli estremamente precoce e già a quattordici anni ha vinto in Ungheria il concorso nazionale per tromba. Ma a lanciarlo in campo internazionale è stata la vittoria del prestigioso concorso di Monaco di Baviera nel 1997, poi del "Grand Prix de la Ville de Paris" e del premio "Young Artist of the Year" nel 2002. Ha suonato come solista al festival di Salisburgo e nelle principali sale da concerto europee, americane e asiatiche. La rivista Fono Forum ha scritto di lui: "Suona più elegantemente e in modo più facile e naturale di tutti i suoi rivali". E la Frankfurter Allgemeine Zeitung: "Un suono radiosamente limpido… un meraviglioso solista di tromba, con una leggerezza senza uguali e un legato unico per morbidezza".

 

La Franz Liszt Chamber Orchestra, fondata nel 1963, ha appena festeggiato il mezzo secolo di vita, durante il quale si è esibita in più di cinquanta paesi d'Europa, America ed Asia, suonando tra l'altro alla Carnegie Hall di New York, alla Sydney Opera House, alla Suntory Hall di Tokyo, al Théâtre de la Ville di Parigi, al Concertgebouw di Amsterdam e nei principali festival, quali Salisburgo, Lucerna ed Edimburgo. Ha collaborato con i più grandi solisti, tra cui Sviatoslav Richter, Yehudi Menuhin, David Oistrakh, Mstislav Rostropovich e Martha Argerich. È oggi tra le migliori espressioni della scuola ungherese, in cui confluiscono l'eleganza della tradizione classica ereditata da Vienna – l'altra capitale dell'impero asburgico – e il fuoco della musica gitana.

 

Sono in programma tre dei principali autori del Novecento. Di Igor Stravinsky il Concerto in re, scritto nel 1946 a Hollywood (il compositore era diventato cittadino americano l'anno precedente): è una musica semplice e luminosa, in cui il ritmo gioca un ruolo fondamentale, tanto che nel 1951 il coreografo Jerome Robbins se ne servì per il balletto The Cage.

Entrano poi in scena i due solisti con il Concerto in do minore per pianoforte, tromba e orchestra op. 35 di Dmitri Šostakoviĉ, un pezzo brillante e virtuosistico, dal tono scherzoso, scanzonato, graffiante, a volte caricaturale. Seguono le Variazioni su un tema di Frank Bridge op. 10 di Benjamin Britten, che furono eseguite al festival di Salisburgo nel 1937 e portarono per la prima volta il compositore inglese all'attenzione del pubblico internazionale.

A conclusione del concerto i musicisti ungheresi ci travolgeranno con le melodie e i ritmi gitani della celeberrima Rapsodia ungherese n. 2 di Franz Liszt, rendendo così omaggio al più grande musicista ungherese di tutti i tempi.

 

 

BIGLIETTI:   Interi: da 15 euro a 25 euro (ridotti da 12 euro a 20 euro)

                       Giovani:      under 30: 8 euro;       under 14: 5 euro

 

INFORMAZIONI PER IL PUBBLICO: Istituzione Universitaria dei Concerti

                       tel. 06 3610051-2  –  fax: 06 36001511    

                       www.concertiiuc.it

                       botteghino@istituzioneuniversitariadeiconcerti.it

 

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